lunedì 21 settembre 2020

RECENSIONE - "Il senso delle parole rotte" di Massimiliano Giri: il lato oscuro di Rimini

Una Rimini inedita, il rapimento della figlia dell'uomo più in vista della città; un passato che torna sempre, per Matthias Macrelli, commissario di polizia alle prese con il caso. Sono questi alcuni degli elementi del romanzo di Massimiliano Giri, "Il senso rotto delle parole" (Giallo Mondadori), vincitore del Premio Tedeschi 2020. Un premio meritato, come da motivazione, per le ragioni che vado a sondare in questa recensione. 


"Il senso delle parole rotte": la quarta di copertina

"Nella villa sulla collina, oltre il cancello di ferro battuto, le pattuglie aspettano all'ingresso. Gli aloni bluastri dei lampeggianti nella pioggerella nebulizzata che riempie l'aria. La casa è stata già perlustrata e la ragazza non c'è. Il cellulare, staccato. Segni di una colluttazione in soggiorno, schegge di ceramica spuntano dal parquet come denti di squalo. Tracce di sangue, un arabesco scuro come melassa che va verso una porta sul retro e prosegue nel parco, fra la ghiaia e l'erba. La recinzione di metallo è stata tranciata, un buco delle dimensioni di una persona spezza il verde delle piante rampicanti. Di là c'è il bosco. Qualcuno ha rapito la figlia dell'uomo più potente della città e il commissario Matthias Macrelli è quello che deve ritrovarla. Ex pugile, un passato segnato da un incidente che gli ha cambiato la vita, scoprirà nel corso dell'indagine un caso archiviato da riaprire, e l'esistenza di un senso nascosto delle parole che rivela il male e il dolore. Ma adesso, per prima cosa, bisogna chiamare i rinforzi. Perché il bosco è grande. E il mondo, là fuori, molto feroce."

La recensione
"Il senso delle parole rotte" di Massimiliano Giri è un bel romanzo, senza se e senza ma, per tutta una serie di ragioni che qui enucleo. 
Innanzitutto presenta una trama compiuta e congruente da cui lo sviluppo dell'intreccio si dipana sul filo di un coinvolgimento crescente. Le indagini si intrecciano agli accadimenti dei personaggi, arrivando a toccare punti nevralgici dei singoli vissuti. 

Il protagonista, il commissario di polizia Matthias Macrelli, con la sua ossessione per l'ordine, ci riporta a una personalità complessa, spezzata ma anche dotata di un intuito che si esprime in improvvise illuminazioni rispetto alle situazioni e alle criticità poste; da lì, la guida alla risoluzione di casi intricati. La ragione va a braccetto con un istinto che rende Macrelli unico nel suo modus operandi. Nel panorama del poliziesco è di certo un personaggio che va oltre alcune rappresentazioni clichettare, delineandosi come peculiare.

Matthias non è l'unico personaggio "spezzato": il romanzo è costellato da figure che sembrano affondare nel buio della loro anima. Dalla ragazza scomparsa ai di lei amici, passando per il giornalista, Carlo Segurotti, acerrimo nemico del commissario. Accanto a questi personaggi, ne troviamo altri che rappresentano le istituzioni quali, ad esempio, il vicequestore aggiunto Giani e l'ispettrice Anselmi. Non mancano insomma le figure che esplicano le loro mansioni, facendo appello alle convenzioni, legandosi sempre e comunque alle dinamiche ordinarie dei poteri precostituiti. 

Ho parlato di personaggi "oscuri", ma ce ne sono altri, più forti e di spicco, come la grafologa Sara, che ha un ruolo fondamentale sia nelle indagini sia nella vita di Matthias. Si tratta di una figura femminile curiosa, che "buca la pagina"; ha un look curioso, da alternativa, e uno stile di vita molto libero. La grafologa è agli antipodi di Matthias per indole, con il suo temperamento forte, anche se non scevro da fragilità che ovviamente non svelo.   

Fragilità, ma soprattutto, il lato oscuro, citato sopra: sono gli aspetti che emergono con forza anche nell'ambientazione. La Rimini in cui si svolge la vicenda, non è quella solare e turistica che conosciamo; qui troviamo i suoi luoghi oscuri, tra cui un sottosuolo in cui ci sembra di avvertire un senso di claustrofobia. La notte non è più la dimensione dello svago; è un inferno in cui i gironi racchiudono insidie inattese e scoperte sconvolgenti

I colpi di scena non mancano, Massimiliano Giri costruisce con perizia la vicenda, lasciando indizi che però non rendono facile l'identificazione del colpevole. L'autore maneggia abilmente la materia narrativa non perde un colpo nella costruzione delle vicende. La sua scrittura è precisa, chirurgica, molto ricca; non lesina in dettagli crudi ma sa anche essere emotiva. E il senso delle parole rotte? A cosa fa riferimento? Per scoprirlo, leggetelo! 

Per concludere 
"Il senso delle parole rotte" è un giallo avvincente, mai scontato, ricco di trovate, scritto molto bene.
La sua grande forza sta nella capacità di sondare il lato oscuro di una Rimini che difficilmente riusciamo a concepire al di fuori del suo essere città di mare e di divertimento. Il protagonista, Matthias Macrelli come indica la motivazione del premio è di certo: "fra i protagonisti della via italiana del poliziesco contemporaneo." 


L'autore: Massimiliano Giri
Nasce nella Repubblica di San Marino il 23 febbraio del 1977. Cresce artisticamente nella fucina di talenti di Franco Forte e della Writers Magazine Italia. Finalista a numerosi concorsi letterari fra i quali: Trofeo RiLL, Premio John W. Polidori, Premio Hannibal Lecter, Premio Francis M. Crawford, Premio Writers Magazine Italia. Nel 2015 vince il Premio Giallolatino Segretissimo in collaborazione con Mondadori.
Sito web: clicca qui 

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