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sabato 24 febbraio 2018

Alice incontra Cobain e finisce in catene: cronaca di un pomeriggio nel paese delle meraviglie

Facce da... Alice: io a sinistra, Luca Ispani a destra
Che cosa hanno in comune Alice e Kurt Cobain? E l'Ottocento vittoriano con la seconda metà degli anni Ottanta e i primissimi Novanta del Novecento? In apparenza i mondi sembrano così lontani da non potersi toccare; ma appena si comincia a parlare di Alice, la protagonista dei due classici di Lewis Carroll, ecco che si spalanca un mondo di collegamenti. In mezzo, Alice nel labirinto (DAE Editore) che è stata protagonista - tra altri protagonisti - della presentazione di sabato 17 febbraio alla libreria Booklet di Nonantola. Grazie all'ottima conduzione di Luca Ispani, poeta che ha parlato anche del progetto Grungeart. (Foto: Luigi Golinelli)

Io parlo e Luca pensa... chissà a cosa
penserà?
La simpatia e super-cortesia di Patrizia Pedretti, titolare dell'accogliente libreria Booklet di via Longarone 7/9, un conduttore brillante e appassionato, un pubblico attento che ha posto domande e partecipato con interventi incuriositi.
Sono questi alcuni degli aspetti che hanno reso speciale la presentazione del romanzo Alice nel labirinto.

Le domande di Luca Ispani hanno trovato risposta sulla genesi del romanzo, alternate alle letture drammatizzate interpretate soprattutto da Luca, sempre molto bravo.

Abbiamo cominciato con il domandone cruciale: perché un libro-game? Un lazzo di fantasia, voglia di giocare, in memoria degli anni Novanta del Novecento, decade che ha visto tanti nerd (e meno nerd) sbizzarrirsi con questi libri aperti su un mondo di possibilità.

Dopo questo preambolo, è giunta la domanda  più classica: com'è nato Alice nel labirinto? Dopo aver raccontato dell'idea inviata all'editore in forma di sinossi, ho illustrato le fasi di stesura e lo studio relativo ai due classici e alla vita del grande autore inglese.
Questo lavoro, infatti, non nasce soltanto dall'impulso di dare un seguito alle vicende di Alice, romanzo e personaggio femminile che, come vedremo nei prossimi post, ha influenzato fortemente la cultura e l'immaginario collettivo delle generazioni successive; Alice nel labirinto è diventata anche l'occasione per fare un tuffo nei retroscena della vita di Charles Lutwidge Dodgson (ovvero Lewis Carroll) e di Alice Pleasance Liddell, la bambina realmente esistita che ha avuto un ruolo centrale nella stesura dei grandi classici.

Luca legge Alice nel labirinto
Luca Ispani ha osservato come quest'opera abbia anticipato gli umori della successiva epoca dei poeti maledetti, notando come la scrittura di Carroll contenga aneddoti e situazioni velate in modo da poter aggirare la censura del suo tempo. Sto parlando dell'epoca Vittoriana, di cui il mio seguito offre uno spaccato di costumi e moralità, in contrasto con il desiderio di Alice di essere se stessa.
Luca ha posto il parallelismo tra i libri di Carroll e quelli di Charles Dickens, autore quest'ultimo che ha denunciato apertamente condizioni sociali di povertà in cui lo sfruttamento dei bambini era all'ordine del giorno, nonché una piaga dai tragici risvolti.

Dal canto mio, ho messo in evidenza un aspetto della personalità di Carroll, che emerge nell'opera Cara Alice. Le lettere di Lewis Carroll (Einaudi). Lewis Carroll o meglio Charles Lutwidge Dodgson, docente di matematica cui sta stretto il suo ruolo professionale, negli anni ha contato sull'amicizia di numerose bambine che ha ritratto in scatti fotografici di notevole qualità (arte in cui è stato un pioniere). Dai carteggi emerge la personalità di un Peter Pan sagace, che di motti e indovinelli fa mestiere.  Attraverso la scrittura di genere fantastico, Charles trova un'occasione per liberare la giocosa fantasia, sorretta al contempo da una forte logica. L'arte si configura come occasione per evadere ed esprimere un'urgenza espressiva; al contempo, diventa occasione di ricerca e di critica abilmente celata da un talento narrativo unico e un po' folle.

Durante la presentazione abbiamo parlato anche di femminismo, di contraddizioni, di ricerca e di disagio. La mia Alice si trova a dover percorrere un labirinto eretto prima di tutto sulle gabbie mentali create da una società inflessibile. Ogni volta, Edith, la sorella giudiziosa - definita correttamente da Luca "la voce della coscienza di Alice"- la riporta alla realtà; ma ogni volta la protagonista del mio romanzo rimette in discussione quelle certezze acquisite, in quanto sono in netto contrasto con la sua essenza. Che cosa deve fare, quindi, per poter volare con le proprie ali?

No, non abbiamo perso l'entusiasmo,
siamo soltanto concentrati!
La crisi si pone quindi al centro del romanzo; è al centro della vita e del pensiero di intere generazioni contemporanee. A questo punto, si eleva un grido di disagio. Un saluto all'hair metal con i suoi esponenti dalle chiome gonfie e i colori sgargianti che strizzano l'occhio alla bella vita e ai party, e la musica si sporca di un sound più strizzato. Ecco il Grunge, sulle cui definizioni le discussioni sono ancora aperte. L'apice è stato Kurt Cobain, la cui morte prematura ha contribuito a suggellarne l'iconicità, con tutti gli elementi connessi al "movimento": dall'abbigliamento trasandato - lontano dai fasti fighetti - alla fragilità esistenziale, passando per la rappresentazione di una serie di criticità connesse a una condizione sociale di emarginazione. Tra i gruppi, storici (mi perdonino i musicofili, gli esperti e i fan, se stringo al massimo il resoconto e banalizzo un po', ma lo faccio per esigenze di cronaca), oltre ai Nirvana, si sono citati i Soundgarden, i Pearl Jam, gli Stone Temple Pilots e ovviamente gli Alice in Chains che, come riferisce lo stesso Luca, devono il loro titolo al classico di Carroll. Stando ad alcune interpretazioni, il riferimento è puramente sessuale, in realtà la suggestione sarebbe legata a un'Alice che resta incatenata nel paese delle meraviglie.

Luca Ispani ha esposto diversi aneddoti sull'argomento, illustrando il progetto Grungeart, ovvero un connubio di musica - con cui si propongono cover di grandi classici riportate in scena per l'occasione - e di poesia in cui vengono trattati i temi cari al Grunge, con una grande attenzione all'aspetto sociale; aspetto quest'ultimo caro a Luca, da sempre autore di componimenti vocati all'impegno e intrisi di una profonda sensibilità.

Luca ha infine notato come Alice nel labirinto sia un romanzo che apre le porte a tante invenzioni; di lettura scorrevole e fantasioso, secondo lui si presta anche a un pubblico di adolescenti, malgrado il target pensato sia quello dei giovani adulti/adulti.

Un momento del firma-copie :-)
Durante la presentazione si è anche parlato di cinema, serie televisive e graphic novel, sconfinando nel sociale.

Si è concluso con tante chiacchiere, firma dei libri e sorrisi, per un pomeriggio emozionante.

Un grazie quindi alla libreria Booklet per l'ospitalità (dove potete trovare Alice nel labirinto in cartaceo!), a Luca Ispani e al pubblico che è intervenuto. Grazie!

Foto: Luigi Golinelli (Grazie per gli scatti!)

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