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martedì 19 giugno 2018

Bella&Bestia di Elena Mandolini: una favola steampunk per sognatori e combattenti

C'era una volta Bella. Era la figlia di un ricco mercante, terza delle sorelle (vanitose e presuntuose) con cui aveva decisamente poco in comune. Sì perché la fanciulla dall'estetica perfetta aveva anche un cuore puro e un'indole umile. Facciamo un salto temporale e arriviamo a un'altra Bella. Una combattente indomita, educata come un maschio; della Bella originale resta l'estetica che affascina numerosi pretendenti (rifiutati). La nostra ha una missione, e in nome di questa missione, accetterà di recarsi nel regno di Bestia. Sto parlando di Bella&Bestia: una favola Steampunk, il romanzo di Elena Mandolini edito da DAE. Una fiaba steampunk spiazzante (a mio parere, nel senso positivo del termine) che riserverà non poche sorprese, tra intrighi, tradimenti e colpi di scena (di stati e di... Stato!)



Della fiaba, abbiamo alcune versioni, di cui quelle accreditate sono due. Una è quella di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve (1740), l'altra è di  Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (1756).

La Bella e la Bestia di Villeneuve si sofferma sui trascorsi famigliari dei due protagonisti, presentandosi in una versione  più estesa rispetto alla successiva che, di fatto, è quella nota ai più. Forse non tutti sanno che Bella è figlia del re dell'Isola Felice e di una fata buona; e nemmeno sanno che Bestia è in realtà un principe orfano di padre, cresciuto da una fata. Nella fiaba di Villeneuve troviamo la guerra tra le fate, una forte attenzione alla componente magica e un castello di Bestia decisamente più cupo.  

La fiaba di Beaumont è quella che ci è pervenuta nel tempo e che ha ispirato la maggior parte delle rivisitazioni successive, anche se il gusto per il dark-gothic degli ultimi anni è stato cruciale per le scelte estetiche, soprattutto sul fronte cinematografico. 

Con il romanzo di Elena Mandolini facciamo un salto temporale in avanti, arrivando all'epoca della Rivoluzione industriale

L'originalità di Bella&Bestia sta nella capacità dell'autrice di proporci una storia classica ricca di elementi nuovi, al punto che chi conosce le versioni precedenti si troverà sorpreso, sia per la tecnologia, sia per i personaggi - molto diversi da quelli attesi - sia per gli accadimenti che si intrecciano e sviluppano attraverso un crescendo di colpi di scena che "prendono e portano via" il lettore.

Bella non è una donna angelicata, pur essendo splendida, è stata allevata come un ragazzo, eccelle nei combattimenti, è forte e determinata; Bestia conserva i tratti mostruosi originari, ma al contempo emana un fascino sublime. Intorno ai due troviamo personaggi che l'autrice tratteggia con abilità, grazie a una penna limpida e cinematografica.

Elena Mandolini intesse una vicenda articolata, che si snoda tra intrighi, tradimenti, colpi di scena e improvvise rivelazioni. Non manca neppure la componente sentimentale, per una vicenda che profuma di eternità, anche se fortemente attualizzata e vicina ai lettori e alle lettrici contemporanei. Una storia che, tra una battaglia e un momento più intimo, ci insegna ad andare oltre le apparenze e oltre la maschera, perché a volte le vere "bestie" sono altre e non sono per forza di aspetto terribile. Anzi...

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