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martedì 23 ottobre 2018

Quando la creatività fa bene: resoconto del primo convegno del Dipartimento di Arte e Spettacolo dell'Università Popolare Maitri

Da sinistra: Gaia Chon, Ivana Cecoli,
Jonathan Mastellari, Roberta De Tomi e
Atena
Di Battsista
Le arti e la creatività “fanno bene”. Come? Attraverso quali canali, strumenti ed esperienze? Ed, eventualmente, esiste una disciplina che fa “più bene” di altre? O si tratta di, citando una nota canzone italiana, una "questione di feeling”?
Se dovessi rispondere alle ultime due domande, sicuramente mi verrebbe da dire che la questione è quella del feeling. A ognuno, la sua o le sue, senza distinzioni di sorta o gerarchie precostituite. Ergo: mi appassiona quell'arte (o mi appassionano più arti), la (le) provo, la (le) vivo e quindi, mi fa (fanno) bene. Dunque questa risposta dipende dalle precedenti; diventa un “Sì” alla luce degli interventi che si sono succeduti durante il convegno “Le Arti del Benessere”.




La foto-simbolo del
convegno
L'evento si è tenuto lo scorso sabato 20 ottobre al Circolo M'Ama di Bologna, dalle 16.30 alle 20.00. 

Gaia Chon, attrice e counselor olistica, ha aperto i lavori sottolineando come: “Questo pomeriggio sia nato dal bisogno di far capire che c'è stato un passaggio importante, in quanto quella che per diversi anni è stata un'associazione di promozione sociale nata con il nome di Istituto Maitri Discipline Olistiche Naturali, ha lavorato in maniera così seria da ottenere il riconoscimento di Università Popolare Maitri.”
Battesimo di questo riconoscimento è stato il convegno “Le Arti del Benessere”, il primo di una serie attraverso cui si intende configurare un percorso di crescita e arricchimento per l'Università, suddivisa in dipartimenti di cui quello di Arte e Spettacolo è diretto da Gaia Chon.

La parola è passata a Daniela Carrozzo, psicomotricista responsabile dello Spazio M'Ama.
“M'ama sta per Movimento Accoglienza Musica Arte – ha spiegato – e si tratta di uno spazio in cui tutti i soci possono essere accolti per diversi tipi di attività.”
Peculiarità dei locali del M'Ama: la flessibilità che consente di adattarlo ai servizi che di volta in volta vengono proposti. Una flessibilità che si pone in linea con lo spirito del convegno e, dunque, emblematico per il pomeriggio.

Dopo il saluto della responsabile del circolo, Jonathan Mastellari, co-fondatore insieme a Gaia Chon di Fucsia Teatro, ha portato la sua esperienza di TdO (Teatro dell'Oppresso), applicato a diversi ambiti sociali: dalla malattia mentale alle questioni LGBT, passando anche per gli homeless e gli HIV.
A proposito del TdO, ha dichiarato: “Nato da (Augusto) Boal, in area brasiliana, per risolvere i problemi insorti tra le classi sociali nelle aree rurali, si tratta di un metodo elaborato in ambito educativo.”
Come sottolineato dal relatore, il TdO include varie tecniche, ciascuna declinabile in ambiti differenti. Alcuni esempi? Il teatro forum, il teatro legislativo, il teatro immagine, etc. L'obiettivo comune? Perseguire una finalità sociale positiva, con un forte accento posto sull'inserimento dell'individuo colto in tutta la sua umanità.

Un altro momento del Convegno
Ha poi preso la parola Roberta De Tomi con un intervento sulla scrittura terapeutica a partire dall'esperienza diaristica e da quelle dello psicologo statunitense James W. Pennebaker, autore di diverse pubblicazioni che hanno fortemente influenzato la letteratura in materia. L'intervento ha spaziato, toccando argomenti differenti, accomunati dall'asserzione finale: la scrittura, in quanto artecapace di liberare molteplici possibilità espressive e creative, è latrice di benessere.

Atena Di Battista, insegnante e danzatrice di danza orientale, ha illustrato diversi aspetti della disciplina attraverso un intervento di tipo storico-culturale. Dopo averne sottolineato le peculiarità, smentendo stereotipi legati alla definizione della stessa (danza orientale versus danza del ventre), ha rilevato aspetti salienti in riferimento a forme archetipiche quali il simbolo dell'infinito e il cerchio, riportando il tutto alla centralità del respiro. Respiro inteso come vita e come fulcro della danza.

Gaia Chon
ha portato le sue esperienze di teatro, tradizionale e olistico, illustrando tra gli argomenti il laboratorio "Express Yourself", di cui è stata proposta una parte di performance, grazie alla partecipazione di Anna come "tableau vivant" e di Nicola (chitarra per accompagnamento musicale). Un momento molto toccante e ricco di spunti di riflessione sul vissuto attuale e sul senso della liberazione attuata dall'arte; liberazione che è catartica e quindi benefica.

Il successivo e ultimo intervento è stato affidato alla  musicista Ivana Cecoli. Autrice de “Il canto curativo” (OM Edizioni), ha portato al pubblico anni di esperienza e studi in cui ha rilevato la somiglianza di alcuni suoni presenti in culture che non hanno mai avuto alcun contatto.
Si è chiesta: “Come mai i suoni di guarigione si somigliano? Quali energie trasportano?”
Ivana ha fatto sperimentare alcuni vocalizzi al pubblico. Le voci risuonano nei corpi, emettono vibrazioni cariche di energie. Sortiscono un effetto che il fisico percepisce in maniera lampante. Un'altra conferma di arte benefica, insomma!   

Il convegno termina con quattro chiacchiere informali e una tisana biologica offerta dall'azienda "Borgo dei Semplici", lasciando molta curiosità nel pubblico.

Le esperienze proposte hanno dimostrato che le arti portano benessere
Da qui, l'auspicio è che altri incontri possano essere realizzati e che eventi di questo tipo diano adito a intrecci e collaborazioni basate su un approccio olistico. L'arte, in fondo, quella vera, quella non sclerotizzata da schemi omologanti, è olistica, aperta a una visione totale e totalizzate, alle contaminazioni e alle suggestioni. Arti aperte, che aprono cuore e mente facendoci stare bene.  

Link e info
Guarda il video riassuntivo sulla Pagina Fb di Gaia Chon: clicca qui
La pagina FB dell'evento: clicca qui
Sito web Università Popolare Maitri: clicca qui



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