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martedì 6 ottobre 2020

SEGNALAZIONE - "Di draghi, di streghe, di pianeti lontani" di Luigi e Federica Giampetraglia

Quattro racconti all'insegna del fantastico, scritti da una coppia d'eccezione: Luigi e Federica Giampetraglia, padre e figlia undicenne, pluripremiata in diversi concorsi letterari. 
Ecco la segnalazione: "Di draghi, di streghe, di pianeti lontani"

L'opera: "Di draghi, di streghe, di pianeti lontani"

Il volume presenta quattro racconti fantastici e fantascientifici scritti a quattro mani da una coppia di autori molto particolare. Si tratta infatti di padre e figlia undicenne, una coppia già pluripremiata in numerosi concorsi letterari. Si tratta inoltre di un libro ad alta leggibilità grazie all'utilizzo dell'Open Dyslexic, un font progettato per facilitare la lettura delle persone dislessiche. 

Estratto

Egus 

Kunkununzi e Ulli-munni erano in guerra da sei  generazioni ormai.
Qualcuno aveva calcolato che durante la guerra  erano morti sei milioni di Ulli-munni e almeno  altrettanti Kunkununzi. 
C’era chi diceva che la guerra non sarebbe  mai finita, a meno che non avessero trovato  entrambi qualcuno di più forte contro cui  combattere. 
E quel qualcuno alla fine era arrivato davvero.
Il suo nome era Egus, o almeno era così che si  faceva chiamare. Era il più potente stregone  che si fosse mai visto. Nessuno sapeva da  dove venisse, né quali fossero i suoi scopi.  Si sapeva solo che era poco loquace e che  divorava tutto quello che gli capitava a tiro.  Era comparso la prima volta su un campo di  battaglia, proprio nel bel mezzo di uno scontro  tra Ulli-munni e Kunkununzi. Una folgore si era  abbattuta improvvisa al centro della piana dove  si fronteggiavano i due eserciti. Gli Ulli-munni,  più superstiziosi dei rivali, erano stati i primi a  fermarsi. I Kunkununzi, in un primo momento  invece, avevano continuato a lanciare pietre  dalle loro cavalcature alate; poi, però, quando  dalla nuvola di fumo era emerso lo stregone, il  loro Capo Khon aveva lanciato un urlo e falcalli  e falcalieri erano volati lontano. 
Tutti tranne Khon che era atterrato a pochi  passi dal mago. 
Dall’altra parte del campo, re Uliman aveva  ordinato ai suoi di serrare le fila, poi aveva  rinfoderato la spada e fatto qualche passo in  direzione del nuovo venuto.
Lo stregone non si era mosso. Gli occhi chiusi, la  testa china sul petto, le braccia incrociate. Indossava una lunga veste, per metà bianca,  come latte appena munto, e per l’altra metà  nera come la notte.
Khon era stato il primo a rivolgergli la parola.
– Chi è tu?
Il mago era rimasto in silenzio. 
– Cosa vuoi? – lo aveva incalzato Uliman col suo  vocione profondo.
Lo stregone aveva emesso un lieve sospiro,  poi le sue labbra si erano schiuse e due lucide  serpi nere erano saettate fuori dalla sua bocca,  avvolgendo entrambi in una stretta mortale. Un istante dopo la mandibola del mago si era  slogata con uno schiocco sordo e l’orribile bocca  aveva cominciato a risucchiare tutto quello che  c’era sulla piana: alberi, sassi, cespugli, animali  e, infine, gli urlanti guerrieri ulli-munni e i loro  avversari, i fieri e valorosi kunkununzi.  Erano finiti tutti nella gola dello stregone. 

Scheda tecnica del libro

"Di draghi, di streghe, di pianeti lontani"
Autori: Luigi Giampetraglia, Federica Giampetraglia
Casa Editrice: Terebinto Edizioni
Pagine: 208
Anno: 2020
Prezzo di copertina: 15,00
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