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sabato 7 novembre 2020

INTERVISTA PENNUTA - "CSU, Collettivo Scrittori Uniti: uniti si vince"

Una realtà, nata nel 2018, ma che in pochissimo tempo ha saputo ampliarsi, creando possibilità di promozione ad autori e autrici emergenti, attraverso la partecipazione a Fiere nazionali e ideando Fiere virtuali dal format unico. Il CSU - Collettivo Scrittori Uniti - è l'esempio lampante dell'importanza della rete. La media-partnership sancita di recente con La penna sognante, rappresenta un nuovo step per il CSU (e naturalmente anche per noi!) che andiamo a conoscere meglio in questa intervista con i membri che attualmente compongono il direttivo: Claudio Secci, Manuela Chiarottino, Manuela Siciliani, Alessia Francone, Jessica Maccario (nella foto, da sinistra a destra). 

 

Ciao, benvenuti su "La penna sognante". Quando, da chi e come nasce il CSU?
Alessia Francone: Ciao Roberta e grazie di questa intervista, è un piacere essere ospiti sul tuo blog. Il CSU nasce nel maggio 2018, quando cinque amici autori (Claudio Secci, Jessica Maccario, Manuela Chiarottino, Manuela Siciliani e Massimo Procopio), tutti con diversi titoli all’attivo e con un’esperienza già maturata nel campo dell’editoria e delle fiere, fondano un collettivo con la missione di portare in fiera e di promuovere gli autori meritevoli che, da soli, non avrebbero la possibilità di farsi conoscere e di partecipare alle grandi fiere nazionali. I cardini del CSU sono il volontariato, la collaborazione non competitiva tra gli autori e lo spirito di gruppo. Nell’autunno 2019 sono subentrata nel direttivo; ne approfitto per ringraziare i colleghi per la fiducia che hanno dimostrato nell’affidarmi questa responsabilità.

Quali obiettivi vi siete posti?
Manuela Chiarottino: Siamo nati con lo scopo di aiutare altri autori come noi a promuovere il proprio libro nelle fiere letterarie. Questo secondo un principio di unione e collaborazione, in quanto crediamo che solo così si possa arrivare là dove i singoli non riescono, si pensi a chi ha pubblicato in self o con piccole CE che mai andrebbero a fiere importanti come il Salone del Libro di Torino.

All’inizio del vostro percorso, avete trovato delle difficoltà? Avete notato qualcosa rispetto al vostro porvi? Che accoglienza avete trovato e come vi siete approcciati?
Jessica Maccario: Fin da subito ho accolto con piacere la proposta di Claudio di entrare a far parte del direttivo, perché desideravo essere utile e condividere con i miei colleghi la gioia di organizzare le fiere. Abbiamo cercato di creare con il Collettivo qualcosa di nuovo e più agile ed è stato un costante cercare di mettersi in gioco per trovare la soluzione migliore, si può dire che siamo cresciuti e ci siamo perfezionati durante il percorso. Senza Claudio non sarebbe stato lo stesso, lui è l’anima del collettivo ed è bravissimo nella comunicazione, le sue dirette sono sempre molto seguite e nel corso degli anni ha avuto contatti con molti media partner, tra radio, tv e blogger che collaborano con noi. Abbiamo cercato di dare tutti il nostro contributo, Massimo nella gestione del sito e delle fiere, mentre io e le ragazze ci siamo concentrate nella parte organizzativa interna, nei cataloghi e nelle valutazioni dei libri che ci venivano proposti.

Abbiamo conosciuto centinaia di autori in questi primi due anni e mezzo, tutti si sono approcciati a noi con curiosità chiedendoci aiuto nella promozione del libro e informazione sulle fiere, in tanti hanno mostrato di apprezzare la linea di collaborazione scelta e le attività messe in campo. Cerchiamo inoltre di essere democratici dando la possibilità di prenotarsi sotto i bandi e di premiare chi è già con noi da tempo con interviste e pubblicità. Abbiamo ricevuto tanta stima e visto che facciamo tutto questo gratuitamente è un grande orgoglio.

Quali attività avete messo in campo?
Manuela Siciliani: Ciao Roberta, come ben saprai il CSU nasce  con l’intento di aggregare autori emergenti, ognuno con le proprie pubblicazioni, per dargli visibilità nelle fiere italiane più importanti. Noi ci prodighiamo per far sì che realtà come il Salone del libro di Torino siano accessibili a tutti. Organizziamo gruppi coesi di persone per poter essere presenti a eventi altrimenti irraggiungibili alla maggior parte degli autori. Coordiniamo il tutto inizialmente con delle riunioni tra noi membri del direttivo, una volta presa la decisione ci dividiamo i compiti e poi si parte! Questa è la nostra principale attività: rendere possibile la partecipazione, sia fisica, o a volte solo con il proprio libro, ad autori di tutta Italia, alle maggiori fiere, ed eventi, su tutto il territorio nazionale. Naturalmente selezioniamo personalmente i libri che partecipano alle nostre iniziative. In questo terribile periodo, in cui le manifestazioni sono state annullate, abbiamo organizzato delle fiere virtuali, ma lascio la parola alla mia collega che te ne parlerà nella prossima domanda.

Tra queste, troviamo le Fiere Virtuali: come sono nate e come funzionano?
Alessia Francone: Le Fiere Virtuali sono l’iniziativa che il CSU ha messo in campo quest’anno per affrontare il periodo del lockdown. Nell’impossibilità di partecipare alle fiere fisiche, con tutti gli eventi rimandati o annullati, non ci siamo scoraggiati e abbiamo deciso di portare la vocazione del CSU nel campo virtuale, continuando a creare cultura e avvicinando autori e lettori in uno spazio virtuale costituito da un evento Facebook della durata di una giornata, nel quale si ritrovano autori, blogger e ospiti speciali e, naturalmente, lettori interessati a conoscere e ad acquistare i libri. Le Fiere Virtuali sono organizzate per generi letterari (finora abbiamo avuto le Fiere Virtuali del Fantasy, del Romance, del Mainstream e del Thriller) e funzionano in un modo molto semplice: la squadra dei 25 autori partecipanti è selezionata democraticamente attraverso un bando pubblico sulla pagina FB del CSU. I requisiti richiesti sono che il libro proposto sia coerente con il genere della fiera e abbia superato la selezione del comitato di lettura, che l’autore sia disponibile a girare un video di presentazione del libro da pubblicare sull’evento e che abbia a disposizione almeno una copia cartacea del libro da spedire a un eventuale acquirente. Il giorno della fiera, nell’evento Facebook si alternano i video di presentazione dei libri degli autori, dirette e interventi di media partner e ospiti speciali e momenti di intrattenimento come i CRUCSU (cruciverba che nascondono un autore nascosto). Programma della giornata e catalogo dei libri presenti nello stand virtuale sono fissati in alto e pubblicamente visionabili da tutti i partecipanti, che sono liberi di «muoversi» nell’evento come meglio credono, proprio come se fosse una fiera fisica. Comprare un libro è semplicissimo, basta commentare il video dell’autore che ci interessa esplicitando la volontà di acquisto e lo riceveremo direttamente a casa, autografato e con uno sconto sul prezzo di copertina comprensivo anche delle spese di spedizione.

Quali risultati?
Manuela Chiarottino: I risultati sono assolutamente positivi, in molti hanno seguito gli eventi con interesse e soprattutto sono stati venduti molti libri dei nostri autori.

Sulla vostra strada, quali autori/autrici avete incontrato? E con quali risultati?
Jessica Maccario: Abbiamo incontrato centinaia di autori sul nostro cammino, di tutti i tipi: chi con una piccola casa editrice alle spalle che necessitava di un’ulteriore via di promozione, chi aveva scelto l’autopubblicazione e aveva bisogno di consigli e possibilità di arrivare nelle fiere più grandi, chi si stava appena approcciando a questo mondo e aveva bisogno di aiuti per capire meglio come procedere. Il Collettivo si è sempre distinto per iniziative che potessero accontentare un po’ tutti, dando la possibilità di partecipare fisicamente alle fiere, in delega spedendo i libri, di fare interviste, di scegliere iniziative virtuali. Gli eventi e le possibilità sono stati molteplici e per questo siamo contenti che molti abbiano scelto di continuare a seguirci con grande affetto.

Fare rete, essere uniti, un obiettivo che vi ha portato a creare anche diverse media-partnership. Chi sono i vostri partner? E come improntate questi rapporti?
Claudio Secci: Mi occupo personalmente di selezionare e tenere i rapporti con i nostri partner, che a oggi sono oltre 50. Ad oggi possiamo vantare media di ogni genere: dalle tv alle radio, dai magazine ai blog. Sempre a titolo assolutamente gratuito, diamo spazio ai nostri autori emergenti verso le emittenti che, come noi, credono che nella cultura ci debba essere prima di tutto spirito di condivisione e di accrescimento, costruttivo e didattico a seconda dei casi, ma mai mettendo il lucro al primo posto. Noi infatti come volontari non abbiamo costi e non diamo prezzo alle nostre prestazioni, che vengono sempre donate a fondo perduto e senza pretesa di alcun ritorno, di qualsiasi natura. Non essendo associazione e non avendo una forma giuridica, all’interno della nostra entità culturale non circola denaro ma soltanto sorrisi, quelli di chi spesso, quasi incredulo riceve in dono servizi che presso altre realtà devono pagare profumatamente. Noi e i nostri partner lavoriamo con lo scambio di visibilità, portano l’indotto dei lettori dei nostri autori verso le emittenti, che in questo modo aumentano gli ascolti e le visualizzazioni. Non per questo i nostri partner sono di qualità o importanza inferiore: anzi, diamo sempre vita a una attenta selezione, fra i tanti che vogliono entrare a far parte della nostra famiglia e delle nostre fiere. Gli autori vengono selezionati con il criterio del merito: i parametri che il direttivo utilizza per erogare le visibilità agli autori sono quelli della partecipazione alle fiere e delle interazioni che gli autori hanno nei social con i nostri contenuti.

Il periodo che stiamo vivendo, con l’emergenza Covid-19, sta costringendo i diversi operatori a rivedere eventi e modus operandi. Ritenete che si potrà tornare a una certa normalità?
Manuela Siciliani: Ovviamente Sì! Sono ottimista di natura e credo fermamente che ci vorrà del tempo, ma che pian piano si tornerà alla normalità, ne abbiamo bisogno tutti, in particolar modo il nostro leader, Claudio, che non vede l’ora di scendere “in campo”, e noi con lui.

Pensate che sia necessario superare la logica dei “giardinetti” e unirsi, almeno per creare un sistema coordinato o forme di cooperazione improntate sulla condivisione di strategie e obiettivi? Pensate sia fattibile, nel contesto di un paese che dell’individualismo ha fatto la sua ragion d’essere?
Jessica Maccario: Lo spirito che ci accomuna è proprio quello dell’unione e della condivisione. È sempre stato così e siamo convinti che l’emozione più bella di ciò che facciamo è proprio questo: essere uniti dal medesimo spirito, dalla voglia di essere insieme e di aiutarci a vicenda. Lo si può vedere nelle fiere fisiche, dove gli autori sono dei commessi che vendono i libri di tutti, si scambiano esperienze e consigli, ma anche in quelle virtuali, dove si sostengono con like, commenti, acquisti. Ci teniamo a non cadere nell’individualismo e a creare sempre eventi aperti a tutti.

Quest’anno non è stato semplice affrontare il lockdown e gli annullamenti delle fiere, ma abbiamo trovato delle valide alternative e cercato di reinventarci con eventi online molto seguiti, quindi sicuramente finché non si potrà tornare a farne continueremo su questa strada.

Progetti e obiettivi per il futuro? 
Claudio Secci: Il collettivo sta affrontando, come tutte le altre realtà culturali di questo tipo, un momento delicato che ha visto l’annullamento di tutti gli eventi fisici già programmati da qui a febbraio prossimi. Ma non ci siamo fermati per questo: abbiamo potenziato la linea degli eventi virtuali e convertito in digitali gli eventi che erano stati concepiti come fisici. Anche le conversioni in digitale si stanno rivelando fortunate e di successo, e di questo siamo molto contenti. In futuro il collettivo si prefigge di diventare realtà di riferimento nazionale attraverso questa mission: essere una bussola per l’autore emergente che ha bisogno di farsi conoscere ma anche di stare alla larga da case editrici a pagamento, finti editors, operatori culturali che sfruttano l’inesperienza degli autori esordienti per spillargli denaro anche solo per “consulenze” o “instradamenti” presunti. CSU non chiede un centesimo per nessuno dei servizi che svolge, e sebbene il focus principale sono le fiere, anche tutte le consulenze, i consigli, i coaching personali all’autore non hanno mai un ritorno economico. In futuro vorremmo potenziare la nostra presenza nel sud del paese, ad oggi ancora tegola fragile per noi che come direttivo siamo tutti piemontesi e liguri.

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