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sabato 6 marzo 2021

PICCOLO PRONTUARIO DI SCRITTURA CREATIVA: "L'analisi del testo: primi passi"

Per saper scrivere bisogna saper leggere: il punto è assodato. Si dice, anzi, che per iniziare a scrivere occorra avere letto almeno mille libri. E qui, andiamo con calma. Puoi avere letto migliaia di testi, divorandoli, fruendone in modo frettoloso. Divorare un testo, si può; avere fame di lettura, è positivo. Ma su quei mille testi sarebbe opportuno soffermarsi. Senza entrare nell'orbita dell'esegesi più ferrea; senza voler ambire alla critica, per cui occorrono anni di studio, vi lascio qualche dritta per approcciare un testo. Ovviamente non prendetelo come un argomento esaurito, ma come un inizio, a partire dal genere del racconto. A voi, poi, il compito di capire quanto approfondire e come.

 
Capire un racconto non significa soltanto leggerlo e avere un'idea della trama. Capire un racconto ci porta a sondarne gli aspetti fondanti: dall'idea creativa al modo in cui viene sviluppata, passando alla struttura, alle modalità e alle scelte tecnico-stilistiche dell'autore. In un racconto si apre un ventaglio di elementi, temi, problematiche che possono fare luce sul contesto storico-geografico dell'autore, sulla sua vision, sul mondo. Questo tenendo conto che, a parte la letteratura dichiaratamente didascalica, l'obiettivo di un racconto non è tanto veicolare un messaggio; l'invio del messaggio è già implicito nell'atto del raccontare. Scrivere implica sempre una comunicazione, l'invio di un messaggio. A questo punto, che cosa dobbiamo fare?

Ho aperto un libro, voglio leggere un racconto. Non solo. Voglio soffermarmi, capire come l'autore sia arrivato alla sua costruzione. Che cosa devo fare? I passi sono pochi e semplici, ricordando le regole di base del testo.
Di cosa munirsi: di una matita o evidenziatore e magari di un quadernino. 

Primo step: la comprensione del testo
1) Fai una prima lettura. Non importa la velocità, ognuno ha la propria, anche se consiglio per la prima lettura di non soffermarsi troppo. Intanto segna i passaggi narrativi importanti, ovvero quei momenti in cui la storia subisce delle svolte che la portano ad avanzare.

2) Dopo la prima lettura, segna gli aspetti che ti hanno colpito. I temi che secondo te emergono. I passaggi pregnanti. Il climax. Le cose che ti colpiscono personalmente.  

3) Fai una seconda lettura più attenta. Nel caso anche una terza/quarta. 

4) Riassumi la storia. Per il riassunto: usa le parole essenziali, fai periodi concisi, scegli un tempo verbale e la terza persona, narra gli eventi principali, eventualmente a partire dalle sequenze narrative che hai individuato e in cui hai suddiviso il testo. Per un racconto, in base alla lunghezza, il riassunto non dovrebbe essere superiore a una pagina di word, anzi meglio dimezzare il tutto.  

5) Prova a riassumere la storia ulteriormente: in 5 righe e in 3 righe. Le sintesi sono ottimi esercizi linguistici. In linea di massima la comprensione di un testo si vede soprattutto quando si è capaci di dire con poche parole quello che accade, messi da parte gli orpelli retorici.

6) Fai tue considerazioni sul racconto: ti è piaciuto? Perché? Qui sbizzarrisciti e poni la tua opinione, cercando di argomentarla. Es: Il racconto è noioso perché l'autore è troppo lento nelle descrizioni e credo inserisca dettagli che non servono. 

Una volta compresa la trama, arriviamo all'analisi. Preparati un foglietto e segna i vari passaggi. 

Analisi del testo

1) Metti il titolo, nome dell'autore/autrice ed eventualmente informazioni ulteriori (anno di composizione e di pubblicazione, eventuale appartenenza a una corrente letteraria etc)

2) I temi: segna quali sono i temi principali.

3) I problemi: a differenza dei temi, i problemi sono le questioni che pone il racconto e che potrebbero avere una risposta solo alla fine. 

4) I personaggi: descrizione fisica o di dettagli fisici, descrizione morale, ruolo sociale/professione, età, rapporto con gli altri personaggi, ruolo nella storia (protagonista, opponente), psicologia, tic, paure, lati ombra, arco di trasformazione.

5) Narratore e PDV: è narrata in prima, seconda o altra persona? Da che punto di vista?

6) Rapporto fabula e intreccio.

7) L'ambiente: il luogo, le geografie sia fisiche sia mentali.

8) Il tempo: sia il contesto storico sia il tempo della narrazione.

9) Le tecniche e lo stile: uso del linguaggio, di figure retoriche, della varie parti narrative (dialogo, descrizioni etc.)

10) Considerazioni ulteriori. 

Come vedete all'interno di un racconto ci sono numerosi elementi; gli stessi che, quando scriviamo ci portano al costruire un mondo; mondo che ha a che fare con il nostro vivere ma che, al contempo, è differente perché relegato in un altrove parallelo. 

E a proposito, ecco alcune opzioni:

1) Studiare la vita dell'autore
2) Studiare il contesto storico in cui è vissuto l'autore. Questo per capire ciò che potrebbe sfuggirci e che ci risulta estraneo rispetto ai nostri tempi.

Per concludere
E ora? Voglio analizzare un racconto. Ok, ma non dimenticare il piacere della lettura, e ricordando che alla fine potresti scrivere: non mi è piaciuto... perché? Però l'autore/autrice è bravo... perché? Ora tocca a te! 
 

5 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo con il contenuto dell'articolo. Se vuoi fare lo scrittore devi leggere tanto, certo, è fondamentale e imprescindibile, ma leggere tanto per leggere non serve a niente, occorre un approccio alla lettura analitico e consapevole per poter imparare.

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  2. Bella guida, però vorrei far presente che sono le basi scolastiche per la comprensione e l'analisi del testo.
    Forse ho frequentato un complesso scolastico molto avanzato, però queste cose ho cominciato a studiarle e applicarle sin dalle elementari.
    Forse è questo uno dei motivi per cui non apprezzo i corsi di scrittura creativa, alla fine sono tutte tecniche che si dovrebbero apprendere a scuola.
    Ti abbraccio.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Cara Francesca,
      grazie per il tuo intervento, ma occorre fare una precisazione.
      Parti da questo presupposto: il piccolo prontuario è solo una parte del corso, e tratta di pillole che lascio apposta a chi non mastica la scrittura.
      Gli articoli di scrittura creativa sono inoltre tra i più letti e mi capita di confrontarmi con alcuni colleghi e persone curiose, ricevendo attestati positivi. Non voglio fare un auto-elogio, anzi, da "insegnante" mi sono messa nell'ordine delle idee di non dare mai per scontato nulla, anche quando certe cose sono state fatte alle elementari e dovrebbero essere assodate. E non è così, te l'assicuro. Mai dare nulla per scontato. La base tecnica è imprescindibile per il lavoro creativo, anche se è attraverso i "giochi creativi" che si arriva alla tecnica, come da Scuola Attiva. E un paio di volte mi hanno chiesto consulenze di Storytelling per i Social, aspetto sempre più in auge. Poi, dico sempre che ognuno sceglie la sua strada, nel rispetto della strada percorsa dagli altri. La cosa bellissima dei corsi di scrittura creativa: il confronto con gli altri che ti stimola tantissimo. Considerando che la insegno avendo titoli e un CV accreditato. Ti abbraccio anche io e grazie ancora per aver detto la tua.

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