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mercoledì 14 aprile 2021

RECENSIONE - "La tempesta" di Kate Chopin, un racconto protofemminista

Ho scoperto questo racconto e, successivamente, l'autrice, un po' per caso. Kate Chopin è considerata tra le progenitrici delle autrici femministe del XX secolo. Nota per il romanzo "Il risveglio" (1889), incentrato sulla liberazione (interiore) di una donna dell'America dei primi anni del Novecento, Chopin ha saputo raccontare in numerosi contributi narrativi la condizione della donna della sua epoca, avvalendosi di un linguaggio semplice ma, al contempo, lieve e ricco di simbolismi. "La tempesta" ne è un esempio.
 


"La tempesta": la trama
Bobinôt e suo figlio di quattro anni, Bibi, sono al negozio di Friedheimer quando scoppia una tempesta particolarmente violenta. I due decidono di rimanere al negozio fino a quando il maltempo non sarà passato. Nell’attesa, Bobinôt decide di acquistare una lattina di gamberetti per sua moglie, Calixta. Nel frattempo, a casa loro, Calixta è così occupata con il cucito che all'inizio non si accorge della tempesta in arrivo. Tutto questo fino a quando non nota che fuori il buio incombe, così decide di chiudere le finestre e di recuperare i vestiti di Bobinôt e Bibi, che sono stesi ad asciugare al sole. All’esterno, la donna si imbatte in Alcée, un suo ex ""amante", che le chiede ospitalità. Inizialmente l'uomo si rifugia sotto il porticato, ma poi, all’imperversare del maltempo, le chiede di entrare in casa. Calixta lo accoglie pur con qualche titubanza.
Dalla finestra la donna osserva il temporale scatenarsi, manifestando un forte turbamento. Alcée cerca di confortarla e da lì rievoca la passione che provavano l'uno per l'altro; una passione che sembra destinata a esplodere, malgrado il ritorno del marito e del figlio sembri imminente. Cosa accadrà?

Il racconto
Dicevo, narrato con sostanziale linearità e senza troppe complicanze o immagini trasbordanti, "La tempesta" ("The Storm") di Kate Chopin, rappresenta in maniera lampante il processo di liberazione sessuale di una donna, in questo caso, della fine dell'Ottocento, periodo in cui la storia è stata scritta. 

Sullo sfondo della Louisiana creola, cultura quest'ultima che ha fortemente influenzato le sue opere, Kate Chopin, con forti tocchi ironici e una penna lieve ma non per questo meno incisiva, si concentra sulle vicende di Calixta, alle prese con l'incontro con un ex amante, con cui non ha mai consumato alcun rapporto sessuale. Nel momento in cui lui entra in casa sua, complice l'assenza del marito e del figlio, si spalanca la porta dei ricordi, prima, e poi quella della passione. Lo scoppio della tempesta rappresenta proprio questo aspetto, momento in cui la donna entra in contatto con un'intimità mai provata, che le consente di scoprire se stessa. 

Come un fiore in attesa di dischiudere la corolla: è Calixta, un nome che l'autrice ha scelto non a caso. E nel momento in cui la pioggia la bagna, la alimenta, consentendole di sbocciare. Il momento della passione, resa con dettagli audaci e molta sensualità, ci porta a vivere la scoperta di sé, facendoci immedesimare nella protagonista. Calixta, quindi, sboccia come un fiore, quando scopre il piacere dei sensi; quel piacere mai provato durante il matrimonio, che si conferma nella sua mera funzione sociale. Con il conseguente appagamento sessuale, Calixta si scopre donna, in tutto il suo splendore. 

Calixta è il centro del racconto, al punto che tra i personaggi, è l'unico che viene descritto anche fisicamente. I dettagli riportati ci fanno percepire una forte sensualità, in netto contrasto con il bigottismo di un'epoca in cui le donne vivono nella dimensione di madri e mogli fedeli, nonché forti lavoratrici. Accanto a lei, troviamo personaggi come Alcée, definito come muscoloso, e che è il veicolo del risveglio muliebre; Bobinôt e Bibi, padre e figlio che rappresentano l'istituzione della famiglia; la moglie di Alcée, Clarisse, che sembra vivere una seconda giovinezza, lontana dal marito. 

In tutto questo baillame, in una narrazione fornita da cinque diversi punti di vista, molto frammentati ma non per questo poco efficaci o lacunosi, l'istituzione del matrimonio viene messo alla berlina, in un modo sempre e comunque elegante. 

Kate Chopin si rivela un'autrice estremamente moderna, nello sfidare le convenzioni dell'epoca. Il tutto, con una leggerezza che resta impressa, non scevra da una forte ironia. Il racconto presenta alcune lacune, in particolare rispetto ai trascorsi tra i due amanti e alle motivazioni di alcuni comportamenti dei personaggi (a tratti, stucchevoli, come Bobinôt, che come padre sembra meno scafato del figlio di quattro anni), ma il racconto è un lampante esempio di letteratura protofemminista, in cui si svelano i meccanismi ipocriti di una società sostanzialmente puritana dove, nel caso, conta fare di finta di non vedere e tutto in fondo diventa possibile. Anche la libertà di cui le donne godono prima del matrimonio e che possono replicare da sposate. A volte, basta una tempesta, breve ma intensa.

L'autrice: Kate Chopin
Kate Chopin (Catherine O’Flaherty), di famiglia benestante, d’origine irlandese, nacque a St. Louis nel 1850. Nel 1870 sposò Oscar Chopin, un creolo della Louisiana da cui ebbe sei figli. La famiglia visse dapprima a New Orleans; poi, fallita l’agenzia di brokeraggio del marito, si ritirò a Cloutierville. Rimasta vedova, Kate prese in mano gli affari ma presto dovette vendere tutto e tornò a St. Louis. Qui prese a scrivere racconti di color locale spesso ambientati nella Luisiana rurale. Due raccolte e un primo romanzo, pubblicato a proprie spese, precedettero il capolavoro, The Awakening (1899). Morì nel 1904.

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