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giovedì 7 luglio 2022

"La donna delle maree" (Il Rio) di Leopoldo Lenza quando l'amore è un romantico ideale (da inseguire?)

C'è una visione positiva, in questo romanzo. Una visione dell'amore e dei rapporti, ideale, anzi oserei dire idealizzata, che nasce dalle aspirazioni dell'autore. "La donna delle maree" (Il Rio), ha dei difetti ma anche dei pregi che nascono dal desiderio di Leopoldo Lenza, al suo esordio, di narrare qualcosa di molto personale. Ecco cosa ne risulta.


"La donna delle maree": la trama
Leonardo, professore di letteratura che vive e insegna a Bologna, è ormai un uomo maturo, con un matrimonio fallito alle spalle che però gli ha donato Letizia, la sua unica figlia. Saranno delle vecchie lettere scambiate con la francese Alisea, ritrovate in un cassetto, a dare una svolta alla sua vita e a convincerlo a partire per recuperare quell'amicizia. Ma sulla sua strada incontrerà Juliette, la “donna delle maree” e sarà amore a prima vista. Con questo romanzo, Leopoldo Lenza parla di amore romantico, ma anche di amicizia e dell'importanza del rapporto padre/figli. Il lettore è catapultato in un viaggio alla scoperta della vita e alle seconde possibilità che, in modo sempre inaspettato, essa può riservarci.

Recensione
Leopoldo Lenza ha lavorato con entusiasmo e con tanta voglia di sperimentare. La poesia s'intreccia alla prosa in un modo che uniforma il mood del romanzo. Il romanticismo lo pervade completamente al punto che, anche nei momenti critici o più duri, gli eventi sembrano acquisire toni positivi. L'impressione è che Leopoldo voglia infondere la massima fiducia nei rapporti umani, anche in quelli più travagliati. Così troviamo due ex coniugi che non si fanno la guerra, ma che, anzi, cercano la massima conciliazione (evento raro); amori che sbocciano e che portano in paradiso; e una visione "angelicata" della donna, come leggiamo anche nelle poesie di Lenza. 

Una visione dolce che si riflette su una trama dove il conflitto si riduce ai minimi termini e alcuni eventi non trovano le giuste e plausibili giustificazioni; l'autore ha seguito il flusso della vita, che solitamente non è in linea con i meccanismi della narrativa, rischiando di cadere nell'inverosimile. Un esempio: Leonardo ha un rivale in amore che improvvisamente decide di lasciare campo libero all'avversario. Questo non è credibile né nella vita, ma soprattutto nello sviluppo della fiction. Gli snodi narrativi sono attenuati, tutto sembra scorrere come una grande, unica poesia. Scelte volute, anche se in questo modo, il ritmo narrativo ne risente e la lettura risulta prevedibile. 

La visione è uniformata anche nelle voci dei personaggi. Tutto voluto all'autore che ha voluto esprimere l'amore più puro, il desiderio che a volte rischia di spegnersi davanti alla realtà. C'è la tendenza all'idealizzazione, in particolare a quella femminile, con una visione retrò; d'altra parte dal protagonista maschile c'è una spinta al rispetto che ne fa un personaggio apprezzabile, fuori dalle dinamiche machiste. Juliette è una donna "angelicata" ma indipendente e dotata di una personalità forte, pur nella delicatezza. 

La penna di Leo cerca di colpire: è pulita, corretta e scorre come un fiume cercando sempre e comunque la poesia, la parola, l'intreccio semantico. Forse a volte vuole fare troppo colpo con le citazioni, ma in tutto questo lavoro c'è la voglia di mettersi in gioco, di portare sulla pagina la propria visione, una poetica che cerca di abbozzarsi. Non vuole essere banale, Leopoldo e forse, nella visione edulcorata, porta qualcosa di interessante perché personale. Buona e suggestiva la delineazione degli ambienti, evitando descrizioni farraginose. 

Per concludere
"La donna delle maree" è un esordio molto personale, dove l'autore scrive delle proprie passioni, difettando nella trama e uniformando le visioni e le voci, ma scavando anche nelle suggestioni di amori e ambienti che rasentano il sogno. Il nostro Leopoldo, vagheggia, forse, tempi lontani? E, forse, sarebbe opportuno riappropriarsi di qualche concetto di amore, nel senso più puro del termine? Amore come bellezza, rispetto e sogno?

Leopoldo Lenza: l'autore

Leopoldo Lenza è nato a Contursi Terme (Sa) il 29 aprile 1957 e vive a Reggiolo (Re) dal 1990. Scrive poesie dall’adolescenza, per poi avvicinarsi alla prosa e al teatro negli ultimi vent’anni. Ha all’attivo diverse pubblicazioni, tra cui ricordiamo Versi dal ponte per Lalli Editore (1980) e, per Clessidra Editrice, Dove finisce il mondo (2008), Onde d’amore e Un epistolario moderno (entrambi del 2015).

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