Scritture creative

giovedì 25 maggio 2023

"Come un fiore in una crepa" di Ioanna Travinska: l'importanza di splendere, quando ti fanno sentire ultima

Non c'è niente di più inclusivo dei sogni: "Come un fiore in una crepa", di Ioanna Travinska, sembra volerci dire questo. Tra barriere architettoniche e mentali (le peggiori), Christina vive la sua condizione di disabile a bordo della "sua Ferrari". Lei corre, perché la vita la chiama e, anche se tutto sembra difficile, non ha paura a "mettere la quarta". Vivere richiede coraggio ed è questo coraggio che fa sbocciare il fiore dalla crepa... Vai alla recensione su Other Souls, clicca qui. E per persone che sanno cosa significa essere considerate diverse ed emarginate, questo romanzo ha un valore aggiunto, che ci ricorda di splendere. 




"Come un fiore in una crepa": la trama
Christina affronta l'esame di maturità con un impegno che viene premiato. Lei è una ragazza intelligente e capace e, come tutte le ragazze della sua età, ha dei sogni da realizzare; uno, in particolare: scrivere i testi delle canzoni. Intanto, trova lavoro e la sua vita si arricchisce di conoscenze e sentimenti che vanno oltre la sua disabilità... già perché Christina è disabile ma affronta la vita con il coraggio di chi vuole essere nel mondo. E malgrado i bocconi amari ingeriti, le manifestazioni di pietismo che non sopporta, insieme ai pregiudizi che perdurano, la ragazza non molla e dimostra come i sogni siano quello che accomuna tutti, insieme al diritto di realizzarli. Ce la farà?

Splendere anche se ti senti invisibile
Leggere questo romanzo, di cui trovi qui la recensione, mi ha fatto riflettere.  La storia di Christina è una storia di coraggio o, meglio, è la storia di una vita che "non si lascia vivere" ma vive; certe situazioni potrebbero portare a tapparsi in casa, anche soltanto per timore di essere additati; la nostra protagonista, invece, studia, lavora, dimostra la volontà di essere indipendente, e se la costruisce ogni giorno, pezzo per pezzo. Inoltre trova il tempo di sognare, dimostrando come i sogni siano la cosa più inclusiva, soprattutto se si cerca di realizzarli. 

Leggere questo romanzo è una piccola lezione di vita, sulle barriere fisiche e soprattutto mentali che vedono la diversità con l'occhio del pietismo e di una supposta superiorità che si esprime nel "poverina", espressione che la nostra guerriera detesta. Christina non è una "poverina", come non lo sono le persone su cui ci ergiamo, nella presunzione di sentirci più forti e privilegiati perché "normali".
Vale per Christina, ma anche per tutte quelle persone invisibili su cui lanciamo sguardi di compatimento; persone che valgono e non hanno bisogno di approvazione sociale. 

Vale per chi sceglie una vita diversa o per chi subisce sfottò e bullismo; vale per chi è costretto a tacere perché non fa parte degli "eletti". Vale per chi è ultimo, secondo chi si fa paladino degli ultimi, ma poi è nel gruppetto dei Vip. Vale per chi, per anni, aspetta di essere accettato e riconosciuto nel suo valore. Vale per chi si sente davvero invisibile e ultimo, e non ha bisogno di chiedere vendetta, ma solo una cosa: vivere il suo sogno, essere felice e portare questa felicità a tutti. Non c'è niente di più inclusivo dei sogni, sapete? E del diritto a realizzarli, facendoti splendere, a dispetto di chi cerca di spegnerti.
Christina risplende ed è una stella "sulla sua Ferrari".

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