Scritture creative

giovedì 15 giugno 2023

"Lettere a un aspirante romanziere" di Mario Vargas Llosa

Di recente ho letto questo libro, un piccolo vademecum utilissimo ai fini della scrittura creativa. "Lettere a un aspirante romanziere" (Einaudi) è un interessante itinerario che muove i suoi passi nei meandri della narratologia, arrivando, attraverso esempi chiari, a esplorare in poche pagine i variegati universi della narrazione.
Tante domande che trovano risposta, grazie alla penna di Mario Vargas Llosa

"Lettere a un aspirante romanziere" : il libro
Dopo i "Consigli a un giovane scrittore" di Vincenzo Cerami e "Il mestiere di scrivere" di Raymond Carver, già apparsi in "Stle libero", questo libro aggiunge una diversa prospettiva alla riflessione che gli scrittori hanno compiuto sul proprio mestiere.Vargas Llosa immagina che un giovane, alle prese con una precoce vocazione letteraria, gli ponga alcune semplici e grandi questioni: esiste una predisposizione alla scrittura? In che rapporto sono verità e menzogna nella finzione letteraria? Che cos'è l'autenticità per un narratore? Come trova i suoi argomenti un romanziere? Per rispondere lo scrittore peruviano, oltre ad attingere alla propria esperienza, si diverte a tirar giù dagli scaffali i volumi di un' ideale biblioteca e a dialogare con i grandi maestri: Flaubert, prima di tutto, e poi Cervantes, Hemingway, Faulkner, Cortazar e tanti altri. Citazioni, aneddoti, riflessioni, pagine autobiografiche, frammenti di critica letteraria, compongono il ritratto di quegli uomini abitati dalle storie che hanno trasformato la loro ossessione in grande letteratura. E Vargas Llosa ci invia, attraverso queste lettere scritte con un tono colloquiale e sornionamente dimesso, il suo atto d'amore nei confronti della letteratura, da sempre uno dei pochi veri antidoti a ogni forma di asservimento.

La recensione
Non c'è nulla di più difficile del raccontare agli aspiranti scrittori o a semplici appassionati lettori, l'arte della scrittura, senza cadere nella trappola dei tecnicismi. Di certo, i tecnicismi ci sono, a differenza di chi pensa che per scrivere occorra avere solo una buona penna o buone idee (a volte tralasciando le basi linguistiche); o peggio, chi pensa che "tutti scrivono, quindi posso farlo anche io", improvvisandosi e già pensando di essere in dirittura di Nobel. 

Scrivere è qualcosa di molto più complesso di quello che la vulgata vuole farci pensare, e Vargas Llosa ce lo spiega bene, con quella capacità di sintesi che, come da sinossi, possono avere solo i "grandi". E con grandezza l'autore tratta i temi necessari evitando sbrodolamenti e autoelogi. Ma di cosa tratta?

Si parte dalla necessità dello scrivere, da quella scintilla che è necessaria per arrivare alla pagina, per poi sondare i terreni della narratologia con esempi lampanti. Il tempo, lo spazio, il narratore, la storia, il dato nascosto e altri meccanismi cruciali vengono toccati con una prosa limpida e chiara, echeggiante tocchi di piacevole lirismo. 

La scelta della forma epistolare si rivela vincente perché dà un senso di immediatezza, ancora oggi, ai tempi di email e Social; senza contare che l'autore si rivolge direttamente a un interlocutore, l'aspirante scrittore, con un tono che mantiene le dovute distanza di cortesia ma arrivando a sondare il lato emotivo con pennellate che sembrano richiamare un certo affetto. L'amore per la scrittura resta come il filo rosso che lega mittente e destinatario, configurando un rapporto interlocutorio, mai frontale. Lo scrittore non sale in cattedra ma parla all'aspirante romanziere con la semplicità che permette ai concetti di essere assorbiti con naturalezza e rapidamente. 

Per concludere
Un libro che non può mancare nello scaffale di chi coltiva la scrittura e creativa. Lo stile leggero lo rende una lettura fruibile anche in assenza di basi di narratologia. 

L'autore: Mario Vargas Llosa
Nato nel 1936 ad Arequipa, in Perú, attualmente vive a Londra. Nel 2010 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Einaudi ha in corso di pubblicazione l'intera opera. Tra i titoli già pubblicati: "La Casa Verde", "La zia Julia e lo scribacchino", "La guerra della fine del mondo", "I quaderni di don Rigoberto", "La città e i cani", "Lettera a un aspirante romanziere", "Conversazione nella «Catedral»", "Elogio della matrigna", "La festa del Caprone", "Pantaleón e le visitatrici", "Storia di Mayta", "Il Paradiso è altrove", "I cuccioli. I capi, Chi ha ucciso Palomino Molero?", "Avventure della ragazza cattiva", "Appuntamento a Londra", "Il caporale Lituma sulle Ande", 2Il narratore ambulante", "Elogio della lettura e della finzione", "La Chunga" e "Il sogno del celta". Nel 2012, sempre per Einaudi, è uscito "Alfonsino e la Luna"; nel 2013, nella nuova collana digitale dei Quanti, "Mondo, romanzo" (con Claudio Magris); sempre nel 2013, sono usciti "La civiltà dello spettacolo" e "L'eroe discreto"; nel 2016, "Crocevia" (Super ET 2018); nel 2019, "Il richiamo della tribù".


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