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venerdì 22 dicembre 2023

"La setta dei golosi" di Giuseppe Pederiali: un thriller gastronomico con un tocco magico

La cucina emiliana è rinomata in tutto il mondo: a cosa può ispirarsi, quindi, uno scrittore che nasce in una terra tanto prolifica? Un thriller gastronomico molto originale, in cui il mistero s'intreccia ai profumi che si possono odorare nelle cucine dei migliori ristoranti della zona. Nel mentre, spuntano le radici delle ricette che hanno un inestimabile valore storico e un tocco di... sovrannaturale! Perché il magico fa parte del suo inconfondibile stile, anche quando il genere è thriller
Ecco la recensione de "La setta dei golosi" di Giuseppe Pederiali.


"La setta dei golosi": la trama
Da sempre la cucina è la più grande passione di Matilde, una passione tramandata in famiglia: il nonno aveva una trattoria e un avo era un celebre cuoco degli Estensi. Da loro Matilde ha ereditato l'amore per il cibo che prepara, gusta e serve ai suoi clienti dell'Osteria della Fola. La sua vita tranquilla cambia il giorno in cui per caso incontra Jacopo, un vagabondo sbucato come un fantasma dalla nebbia che avvolge Ferrara. Matilde sente di potersi fidare di lui e lo accoglie nel suo ristorante, dove, vedendolo a suo agio tra spezie e tortellini, scopre il suo dono: è un brillante cuoco. Il suo modo di cucinare è unico al mondo. Conosce le più antiche tradizioni culinarie e gli ingredienti perfetti per esaltare ogni manicaretto. I due cominciano a lavorare insieme, per il successo dell'osteria e la felicità di Matilde. Eppure all'improvviso qualcosa minaccia quest'armonia: due amici di Matilde, un noto giornalista-gourmet e un anziano cuoco, muoiono tragicamente dando il via a una macabra serie di delitti orchestrati da un'oscura società segreta. La setta dei Golosi è disposta a tutto per raggiungere il suo scopo: trovare chi custodisce la Sublime ricetta, che secondo la leggenda sa regalare l'immortalità. Nessuno chef è più al sicuro. Perché, come accade nella vita, anche in cucina arriva il momento in cui non è più possibile tenere nascosti i propri segreti.

La recensione
Non è un thriller come gli altri: il tocco sovrannaturale, non così usuale per il pubblico italiano, ci riporta alle narrazioni di genere fantastico con cui Giuseppe Pederiali ha tracciato nuovi confini. Mi riferisco a "Il tesoro del bigatto", long seller di ambientazione locale che ha suscitato tanta fascinazione. Giuseppe Pederiali non è un autore inquadrabile, si sa. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto, ma le sue opere, così locali da diventare internazionali, restano come la testimonianza di una scrittura così peculiare da poter essere definita artigianale

Per il suo romanzo si parlerebbe di infodump, ovvero di eccesso di informazioni. "La setta dei golosi" è arricchita da una serie di aneddoti, culinari e non, al punto che la trama tende a passare in secondo piano. Dall'attore di cui ripercorre le vicende, alle narrazioni storiche che ci riportano alle radici della gastronomia emiliana, i dettagli sono molteplici, al punto da diventare più importanti della trama stessa. Proprio questo eccesso di informazioni può essere il punto debole e al contempo quello forte.  

Pederiali è uno scrittore prolifico, di solida cultura; i suoi romanzi si basano sempre su ricerche approfondite, in particolare connesse alle tradizioni. La forza della sua narrazione sta in queste radici che gli consentono di narrare la provincia, il locale che conosce, in modo da renderla interessante a livello nazionale e internazionale. Non cade, insomma, nel provincialismo: nella sua scrittura c'è sempre un anelito all'universale

Ma è soprattutto l'elemento magico, quel qualcosa di incredibile che s'insinua tra le pieghe dell'ordinario, che connota le sue storie. Il tutto s'incastra alla costruzione narrativa in modo totalmente credibile, pur lasciando aperto uno spiraglio all'interrogativo. 

In un'epoca in cui i lettori tendono a essere imboccati totalmente (dal mio punto di vista, cosa sbagliata) e indirizzati verso tutte le spiegazioni possibili, leggere Pederiali diventa l'occasione per aprirsi agli interrogativi rispetto a quello che resta irrisolto. C'è qualcosa, nella vicenda che non si spiega totalmente. E riguarda proprio la ricetta Sublime. E poi, Tantalo, figura mitologica che vive nella realtà letteraria. E il tema della ricerca dell'immortalità che porta gli essere umani a rubare il fuoco agli dei, salvo poi scottarsi. 

Dal punto di vista tecnico, l'autore si avvale di numerose digressioni. Gli aneddoti sono ben incastonati nella trama, che pare quasi più come un contenitore per dare vita ad altre narrazioni. Il ritmo è quindi rallentato, soprattutto rispetto agli standard vigenti. Pederiali è una penna magistrale e abile, non perde colpi e si avvicina all'esempio della letteratura classica, aprendosi a suggestioni contemporanee. 

Per concludere
Per i lettori abituati ai thriller odierni, "La setta dei golosi" può risultare alquanto pesante per la presenza di numerosi aneddoti. Ma sono proprio gli aneddoti a costituire la forza del libro che racchiude archetipi e riferimenti mitologici classici che ci fanno ricordare quanto siamo umani e piccoli rispetto alle nostre velleità. Per i lettori che vogliono rallentare i ritmi e andare oltre la trama. E per chi ama il magico.

L'autore: Giuseppe Pederiali
Classe 1937, in vita fu marinaio, programmatore di pc, giornalista. Come autore ha firmato svariati romanzi e fumetti. La sua produzione s'inscrive nel filone del fantastico italiano, caratterizzandosi per le connotazioni topografiche. Vincitore di svariati premi, è venuto a mancare nel 2013.  


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