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giovedì 8 agosto 2024

"Tenebre sulla Fattoria" di Dario Di Gesù: animali eroi, tra buio e incanti

Che cosa succede se, improvvisamente, il sole smette di sorgere e le tenebre iniziano a celare orrori inenarrabili? La morte incombe, assumendo vari aspetti, molti dei quali terrificanti. La morte è anche la spinta alla ricerca della vita, in particolare per tre bizzarri protagonisti: il maiale-guerriero Pigfried, la capra-strega Jillian, il gallo-della-luce Norton. Tutti e tre diventano protagonisti di una ricerca finalizzata a svelare l'arcano che sembra non avere risposta nella fattoria. E così ci troviamo nel cuore di un'avventura sopra le righe. Ecco la recensione di "Tenebre sulla Fattoria" (Dark Zone) di Dario Di Gesù, penna che già abbiamo conosciuto (clicca qui) e che anche qui non manca di sorprenderci!


"Tenebre sulla Fattoria": la trama
Il sole ha smesso di sorgere e ombre perenni celano orrori in agguato. Eppure la fattoria degli Ashmoore non è sguarnita: animali dalle capacità uniche trattengono l'assedio delle tenebre fuori dal recinto. La capra Jillian evoca creature extradimensionali tracciando circoli sul terreno col suo sangue, a rischio della propria salute mentale. Il gallo Norton scaccia le tenebre e brucia i propri nemici con le benedizioni del Sole, senza lasciare che la sua fede vacilli sotto l'assalto della notte. Il maiale Pigfried combatte con la propria corazza armata, addestrato per anni e irriducibile nella volontà di battersi per difendere ciò che gli è caro. Riusciranno questi insoliti guardiani a evitare che l'oscurità oltrepassi i confini della fattoria o la notte li inghiottirà e trionferà sulla luce del giorno?

La recensione
Il primo collegamento è con "La fattoria degli animali" di George Orwell, vuoi per la situazione, vuoi per la presenza di maiali che, però, nei due libri hanno ruoli differenti. Se nell'opera di Orwell, nota per essere un'allegoria politica, i suini prendono il sopravvento, in quella di Dario Di Gesù, troviamo un Pigfried che riveste i panni dell'eroe, insieme a Gillian, Norton e ad altri alleati che si aggregano successivamente. Senza contare che questa fattoria è animata da dinamiche esoteriche su cui grava la percezione della malattia che porta alla morte. 

Ma come accade nella grandi avventure, i protagonisti sono costretti a intraprendere un viaggio, attraverso cui sperano di trovare la soluzione al buio "che non molla"; si tratta di una vera e propria discesa negli Inferi, con incontri e scontri malefici, alleanze che devono fare i conti con il male dilagante, spesso incarnato in esseri terrificanti. La morte è la dimensione dominante; eppure, c'è sempre un fondo di speranza che resta in un vaso di Pandora socchiuso e che trova una parte di spiegazione negli antefatti alternati alle scene. Se i primi narrano gli eventi meno recenti, le seconde s'incentrano su quelli più prossimi; tutti sono comunque collocati in un passato che sembra sospeso.

L'impressione che si ha, è di essere davvero in una dimensione sospesa. E qui, un secondo riferimento: "Frankenstein" di Mary Shelley, con la presenza di un essere umano che fa particolari esperimenti su animali che diventano parlanti. I "mostri" (nel senso di creature eccezionali) possono essere creati dagli uomini, ma poi, consapevoli delle proprie azioni e della missione di cui sono investiti, diventano degli eroi. La magia è un'arte esercitata da Gillian, ma soprattutto dalla gatta Genette. L'orrore incontra il fantastico, con la presenza di due creature tanto mitiche quanto protagoniste di una bizzarra unione (ma non anticipo nulla).

La penna di Dario Di Gesù intesse quadri bellici avvincenti, insieme a una trama che funziona grazie a trovate originali. L'originalità è una chiave importante, già ritrovata nel lavoro precedente. Lo stile, molto cinematografico, ci fa vivere un'esperienza immersiva. La fantasia a volte si attorciglia nella moltiplicazione dei punti di vista, ma riesce a mantenersi ferma, complice uno stile che, nell'essere dark, è allo stesso tempo chiaro. Restano alcune domande sospese, rispetto agli esperimenti del compianto Lord Ashmoore. Ma questo è il bello di una narrazione che cerca la luce per rompere il buio che racchiude sempre il mistero degli incanti, della vita e della morte

Per concludere
Animali antropomorfi devono scontrarsi contro nemici terribili per cercare la luce che rompa le tenebre avvolgenti una fattoria in cui tutto è sospeso. La fantasia di Dario Di Gesù traccia una serie di quadri dinamici, con atmosfere burtoniane, e riferimenti a classici quali "La fattoria degli animali" e "Frankenstein".  Originale e consigliato, soprattutto se amate storie con tocchi molto macabri. Da leggere se cercate qualcosa che "esce dal coro". Sulla bella scrittura, abbiamo una conferma: un autore consigliato, soprattutto se amate la fantasia! 

Vai alla recensione: La Penna Sognante: "Storie per notti. Qualsiasi" di Dario Di Gesù, quando il racconto ci riporta alle origini della fiaba


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