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martedì 20 ottobre 2020

Alice, dal paese delle meraviglie al labirinto, una figura che ha influenzato la nostra cultura - Seconda parte: Alice e Alice Pleasance Liddell

Tutto ebbe inizio con una gita. Se vogliamo parlare delle opere carrolliane, non possiamo saltare la genesi di Alice e del mondo in cui vive le sue incredibili avventure. Alice non è un personaggio che ha bussato alle porte della creatività dell'autore inglese all'improvviso, ma ha avuto la sua musa. In merito ci sono diverse interpretazioni, tuttavia i riferimenti sembrano lampanti, soprattutto se prendiamo "Attraverso lo specchio...".
Foto 1: Alice Pleasance Liddell


Nel XII e ultimo capitolo del libro "Through the Looking-Glass, and What Alice Found There" (Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò) figura un acrostico. 
 
«A boat beneath a sunny sky,
Lingering onward dreamily
In an evening of July--
Children three that nestle near,
Eager eye and willing ear,
Pleased a simple tale to hear--
Long has paled that sunny sky:
Echoes fade and memories die.
Autumn frosts have slain July.
Still she haunts me, phantomwise,
Alice moving under skies
Never seen by waking eyes.
Children yet, the tale to hear,
Eager eye and willing ear,
Lovingly shall nestle near.
In a Wonderland they lie,
Dreaming as the days go by,
Dreaming as the summers die:
Ever drifting down the stream--
Lingering in the golden gleam--
Life, what is it but a dream?» 

Letto dall'alto in basso concentrandosi sulla prima lettera di ogni verso, il poema forma il nome Alice Pleasance Liddell. Un collegamento che pare lampante considerando le circostanze della genesi del primo romanzo: una gita che vede protagonisti Charles Lutwidge Dodgson, il brillante matematico amante delle invenzioni e dei bambini (o forse delle di loro madri? Ne parleremo a breve.), le sorelle Lorina, Edith ed Alice Pleasance Liddell, figlie del grecista Henry George, decano del Christ Church College, dove Dodgson lavora come docente. Il rapporto con la famiglia Liddell contribuisce a saldare quello professionale improntato sulla stima. Il "futuro papà" di una delle bambine più iconiche della narrativa internazionale, si è sempre distinto negli studi e infatti la matematica è alla base della seconda grande avventura di Alice. 

Ma torniamo alla gita del 4 luglio 1862.

Mentre il reverendo Robinson Duckworth, canonico della Chiesa di St. Mark e amico di Henry George, rema, Charles racconta la storia di una bambina, Alice, che cade nella tana di un coniglio. Da lì e su richiesta di Alice Liddell, nasce quel grande classico che tutti conosciamo con il titolo di "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie". Viene completato nel novembre del 1864 e donato alla piccola Liddell e alle sorelle  in occasione del Natale. Da lì, l'autore estende la storia aggiungendo i capitoli legati al Gatto del Cheshire e del tè dei matti. In seguito, dopo alcune prove fallimentari, Dodgson affida a John Tenniel l'illustrazione del testo. Il libro esce nel 1865, tre anni dopo la gita. E il successo è grande. Nel 1871 esce "Attraverso lo specchio (…)".

Nel frattempo l'amicizia con la famiglia Liddell, cessa. Corre il 1863 e le voci in merito sono diverse. Per alcuni il motivo sarebbe il rapporto con Alice, mentre altri attribuiscono le attenzioni di Charles a Lorina, la maggiore delle sorelle. Altri ancora rilevano una relazione clandestina con la signora Liddell; d'altro canto, le voci sulla presunta pedofilia di Dodgson, autore di numerosi scatti fotografici a bambine, si sono moltiplicate, anche se più facilmente le relazioni sarebbero con le madri. Ma si tratta di voci. Quello che importa è parlare della musa ispiratrice di un libro considerato un capolavoro.

Alice Pleasance Liddell ha appena compiuto i dieci anni quando partecipa alla gita. Non si sa quale influenza abbia avuto veramente Dodgson nella sua vita. Si presume che il legame sia forte. Tuttavia, Alice Pleasance ha sviluppato la sua indole di artista, complice John Ruskin. Viaggia "nel Continente", soprattutto in Italia e Francia e sposa Reginald Hargreaves. Ha tre figli: Alan Knyveton Hargreaves, Leopold Reginald (soprannominato Rex) Hargreaves e Caryl Liddell Hargreaves. La sua vita è costellata da diverse delusioni e lutti, tra cui la morte di Alan e Reginald durante la Prima Guerra mondiale. Inoltre, a causa di difficoltà finanziarie, deve vendere l'esemplare che Lewis Carroll le ha donato di "Alice's Adventures under Ground" (Le avventure di Alice sottoterra). La vendita ha luogo a Sotheby's e le fruttò £15 400 dell'epoca. Nel 1932 le viene conferita la laurea Honoris causa in Lettere dall'Università della Columbia. Muore l'anno successivo, poco dopo aver assistito alla proiezione del film Alice. 

Dopo il 1863 ha sporadici contatti con Carroll, che nel 1885 le scrive per chiederle la restituzione del manoscritto. Ecco come si propone: «Mia cara signora Hargreaves (il suo nome da sposata), immagino che questa le sembrerà una voce dall'oltretomba, dopo tanti anni di silenzio; tuttavia (…) l'immagine mentale di colei che per tanti anni è stata la mia amica-bambina ideale è come sempre vivida. Da allora ho avuto molte amiche-bambine, ma non è stata mai la stessa cosa». L'ultimo incontro risale al 1888. Queste le parole spese da Carroll, rivolte al marito di Pleasance: «Non è facile collegare questo volto al vecchio ricordo, questo straniero assieme all'Alice conosciuta così intimamente e tanto amata e che io vorrei ricordare sempre come una ragazzina di sette anni assolutamente affascinante». 

Da notare la ricorrenza della parola amore. L'impressione è che la piccola Alice abbia lasciato una traccia importante nella mente e nel cuore del grande autore inglese; il quale si è affrettato a smentire il collegamento con l'Alice letteraria. E in effetti le differenze sono numerose e soprattutto lo stesso Carroll ha contestato le supposizioni, considerando che la bambina delle illustrazioni è ispirata alla piccola Mary Hilton Badcockpour. In effetti Tenniel disegna una bimba con lunghi capelli biondi e il viso etereo, mentre l'Alice reale ha tutto un altro aspetto, con lo sguardo affilato e i capelli scuri. Che Carroll abbia voluto prendere le distanze per ragioni legate alla severissima morale vittoriana? Fatto sta che l'acrostico sembra non nascere per caso, ma appare come una dedica a colei che, con una richiesta, ha spinto Carroll sulla strada di un successo inatteso. Già perché nessuno si sarebbe mai aspettato che dalla caduta nella tana di un coniglio potesse nascere un libro che ha ispirato tante opere artistiche. Ma questa è un'altra storia che scopriremo presto. 

(continua)

Foto 2: Alice Pleasance Liddell adolescente
Foto 3: Illustrazione di John Tenniel

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