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lunedì 19 ottobre 2020

SCRITTURE CREATIVE - La seduzione ai tempi dei Social: se non sono ban fioriranno (il punto di vista delle sedotte)

Diciamoci la verità: ci sono quei momenti in cui ti colleghi a un Social giusto per farti i tuoi. Magari stai organizzando qualcosa e devi creare eventi annessi e connessi; oppure devi aggiornare il tuo spazio o condividere notizie utili ai tuoi contatti; in ultimo, vuoi semplicemente cazzeggiare. Tutti abbiamo il diritto di utilizzare un Social, compatibilmente alle regole vigenti, magari senza dover per forza rendere conto a qualcuno. Ripetiamo insieme "senza dover per forza rendere conto a qualcuno". Ma poi arriva lui: quello che ci prova. E allora, in base al contatto stabilito, si apre una serie di situazioni che viaggiano sul filo del rasoio. Rasoio di cui per fortuna la ragazza oggetto dei maldestri, non è (per fortuna) in possesso. 


Lorena ignora
Lorena è una bella ragazza. I suoi selfie, mai volgari, mettono in evidenza il bel viso e un'espressione vagamente maliarda, catturando fiori di like, e non solo maschili. Spesso accompagna gli scatti da frasi  e poesie. Un giorno noto una frase significativa sulla sua Biografia: Non provateci, non sono interessata. Grazie.  
Lorena mi spiega che anche questa precauzione serve a poco. Dice: "Intanto l'amo lo lanciano lo stesso."
"E tu?"
"Io ignoro! Se mi hanno chiesto l'amicizia, me la tolgono dopo un tot e ciaone civile".
Lorena preferisce non dare spago al seduttore (o sedicente tale). E tutto regge. 

Ma a volte le situazioni degenerano. 

Lucilla discute
Spiega Lucilla: "Inizialmente questo tipo commenta i miei post con lunghi sermoni con palesi riferimenti culturali volti a fare colpo. Io ovviamente pongo le mie obiezioni, con le giuste argomentazioni, lui si arrampica sugli specchi e quindi lascio il confronto con altri contatti che notano che è un tantino svalvolato".
Al momento, stranezze a parte - ma Lucilla è molto democratica - il tipo sembra tranquillo. Fino a quando non arriva il messaggio del tipo, in privato. Inizialmente è gentile, anche se gli fa capire che non ha molto tempo per chattare con lui. 
"Scusa, devo andare a dormire."
"Vai, bella, vai."
Il tono al momento è gentile e anche se si colgono le intenzioni del tipo, la situazione sembra gestibile. Fino a quando non si inaugura una discussione. Per Lucilla, esperta di Comunicazione, è un confronto normalissimo, in cui la donna esprime il proprio scetticismo su un personaggio pubblico. Il tipo difende a spada tratta il personaggio, Lucilla si appella alla massima cortesia e, pur avendo un'altra opinione, esprime rispetto per quella del tipo.  
Segue la nuova strizzata di intelletto astratto attraverso un commento pubblico in cui il tipo fa riferimento alla discussione fatta in privato. Lucilla trova il fatto increscioso: certe opinioni vanno calmierate, così fa cadere tutto. In privato fa però presente, educatamente, che correttezza vuole che certi discorsi si tengano in privato. Lui apre un capitolo, lei chiede rispetto, lui continua a mettere nel calderone dell'assurdo le sue riflessioni. 
Il tipo si fa insistente: quando Lucilla fa citazioni sulla sua bacheca, lui interviene. Lei cerca di non rispondere alle provocazioni da cui si evince che il tipo non è nuovo a queste dinamiche. 
Poi si arriva al limite: il tipo pubblica una foto di Lucilla corredata da un lungo sermone delirante. Nessuna offesa ma ovviamente lo svilimento è sotto l'occhio di tutti. Con tanto di riferimenti alla professione.
Ne nasce una discussione che riporto in parte. 
Lucilla: "Gentilmente, cancella quel post. Altrimenti ti segnalo."
Lui: "Certo, certo, già fatto." 
Lucilla: "La smetta di scrivermi."
Lui: "Lei mi sta scrivendo. Ma guardi lei mica è Galimberti. E poi è falsa."
Lucilla: "Come si permette? La denuncio!"
Lui: "Avanti. Faccia pure. Io faccio lo stesso."
Lucilla: "Smetta di scrivermi, per favore."
Lui: "Mi sta scrivendo lei!"
Lucilla: "Per favore."
Lui: "Adesso la segnalo alla Polizia postale. Questa è tortura psicologica. Io ho un divorzio alle spalle, sono depresso e tutto il resto. Mi sta torturando, "
Poco dopo, arriva il messaggio con allegato il logo della Polizia di Stato.
Lucilla, che ha salvato il salvabile, sente alcuni amici. Partono le segnalazioni al profilo e ovviamente qualcuno le dà alcune dritte legali. 
Passati alcuni mesi, ha la conferma: nessuna segnalazione dalla Polizia, era tutta una farsa per intimorirla. Ma tanta amarezza per il tempo perso e le brutte parole, nonché per il trattamento subito. 
Lucilla ha avuto a che fare con un personaggio a dir poco spiacevole; uno di quelli che nella protezione dello schermo, trova il modo per girare la frittata a suo piacimento. Forse nel suo atteggiamento denigratorio c'è una sorta di rancore verso le donne (ricordare: divorziato e depresso). Ma per fortuna tutto si è risolto al meglio.

Anna e il marpione (un po' maschilista)
Ad Anna è capitato un soggetto meno depresso ma sicuramente arrogante. 
Lui: "Sai sei bellissima. Di cosa ti occupi?"
Anna gli racconta qualcosa, restando sul vago (la cosa migliore). Dice di essere libera professionista e di gestire siti internet. 
Lui: "Uh, siamo colleghi. Io mi occupo di contenuti Web. Molto bene. Potremmo collaborare."
A quelle parole, Anna si sente sbiancare in faccia. Lui però mantiene il suo tono cortese-entusiasta.
"Dimmi quando possiamo sentirci per parlare di lavoro."
"Ma non mi occupo di contenuti Web."
"Ma di siti. E poi mio padre ha una società informatica."
Il tipo abita in una città lontana e ad Anna non va di collaborare con uno tizio agganciato su Facebook, le cui prime parole sono state: "Sei bellissima". Un tizio che non commenta mai i link legati al suo lavoro e stranamente vuole instaurare una collaborazione professionale. Guarda caso, partendo dal gancio della foto del profilo!
Anna taglia corto: "Non ho tempo".
"Tesoro, se vuoi il tempo lo trovi."
Ovviamente il tipo sta a sindacare sul tempo e su decisioni non sue. Uno che non sa nulla di lei. Fantastico. 
Anna: "Certo. Gestisco io il mio tempo, se permetti."
Lui: "Va bene. Peccato perché conosco diverse persone…".
"Anche io."
Anna fa un nome, lui si offende affermando che è uno rispettabile. 
Poi aggiunge: "Malgrado tutto, sei così bella che ti perdono".
Parte il ban.
Il tipo era così interessato alla collaborazione che stimava la bellezza della tipa. Ma non ci stava provando. 

Cristina: che fai?
Come accade a Cristina che va dritta al sodo: "Ci stai provando?"
Lui: "No, ma cosa dici? Che stai facendo?".
Cristina tronca senza se e senza ma. 

Valeria e l'intelligente
Poi c'è il caso di Valeria. 
Lui: "Ciao, ho notato che hai letto il nuovo libro di De Giovanni."
E da lì parte la chiacchierata. E l'incontro alla presentazione del libro (lockdown permettendo). 
E così si parla di letteratura e non della foto carina del profilo. Qualcosa di differente, partendo da un interesse comune... e la nascita di una storia.

L'opinione
"Per me i Facebook non sono strumenti di seduzione. Ma con i giusti argomenti, qualcuno potrebbe interessarmi" commenta Paola. 

Meditate seduttori… meditate… 

Se non sono ban… fioriranno…  

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