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sabato 3 agosto 2024

RACCONTO: Storia di un'adolescenza, "I kissed a girl"

PUNTATA 4

Luna mi aspetta al nostro angolo verde. La giornata non promette nulla di buono, fa fresco, quello che fa venire un po' di pelle d'oca e la voglia di tornare all'estate. Non che le mie siano grandi estati... 
"Luna?"
La mia amica alza gli occhi e vedo che piange. Ha qualcosa di strano nello sguardo, come un pasticcio di pensieri e domande cui non sa rispondere. Mi tira per il giubbotto, trascinandomi giù, mi afferra per le spalle e mi abbraccia, facendo scoppiare le lacrime. 
Eppure stamattina lei rideva con quelle del suo gruppo, mentre i ragazzi sbavavano per un suo . Eppure era il sole che adesso non c'è più. Ora è un mucchio umano triste che mi abbraccia, si stacca e mi bacia. Non a stampo, avete capito...


Mi suona in testa la canzone che ascoltavo con mia sorella, quella di Katy Perry, anche se ora ascolto pezzi vintage che mi ricambiano le note. Luna muove le labbra guidandomi con lei, il mio cuore si apre e si chiude, una valvola tra mille altre. Lei sa di tanti sapori buoni, del resto è attenta a essere perfetta. 
Mi accarezza la nuca con una mano, mentre continua a indicarmi la via. Io, però, mi fermo e mi stacco, senza respingerla davvero. 
Il perché mi scivola fuori, anche se sento che tanti frizzi mi percorrono il corpo. Non capisco se mi sia piaciuto o se sia più il fatto che non me l'aspettavo. 
La mia amica abbassa lo sguardo, io le asciugo le lacrime.
"Ti ho dato fastidio?"
"Ecco..."
Non so cosa dirle, perché non so dare definizioni a certe sensazioni nuove. La trovo così bella, al punto che il suo bacio è un onore. Come dire: mi piaci. Ma piaci come? In che senso?
"Oggi mi sento triste. Piuttosto," parla lentamente, come se cercasse di ordinare i gomitoli mentali "sai che cos'è la disforia di genere?"
"Sì, qualcosa che ha a che fare con gli ormoni. Li prendi e ti mettono a posto."
"No, quella è la terapia." Si tira indietro, poi rilancia: "Ti è mai venuto in mente di cambiare sesso?".
"Be', ho invidiato i maschi. Secondo me per gli uomini è più facile tutto. Come dice la Lalli, è una società patriarcale."
"Ma, no, credo sia più profondo. Ti sembra di essere nel corpo sbagliato."
Abbozzo un sorriso.
"Cazzarola, se il tuo corpo è sbagliato, cosa dovrei dire del mio?"
Ci guardiamo e ridiamo, tanto che vedo i suoi occhi brillare.
Le prendo la mano, seria.
"Luna? Non fare cazzate. Non occorre cambiare sesso, forse il più è imparare ad amare il tuo corpo."
Si alza in piedi e mi sorride.
"Ci penserò, Rob. Da certe cose non si torna indietro."
Fa per andare, io la trattengo.
"Grazie. Per me è il primo."
Fa un cenno, sembra più tranquilla. 
"E ti è piaciuto?"
"Be', ora so come si bacia come fanno nei film." Mi fa un cenno, poi aggiungo: "Mi è sembrato strano... bello... sì... qualcosa di bello".
Luna se ne va, nascondendo le espressioni tra i capelli. Ripenso alle cattiverie, alla nota sul diario e a quel qualcosa di profondo che è rimasto tra noi. Non si usa una persona con cui hai uno scambio profondo. Un bacio, il primo, è un rito prezioso che resta per sempre. Luna prova qualcosa per me e non è cattivo. Forse pasticciato, ma non confuso.   
Mi fermo a guardare le anatre che nuotano nel laghetto, passandomi la mano sulle labbra. Il pensiero vola a lui, a Luna. Infine, a me. Non amo il mio corpo ma mi sento dentro di lui, lo avverto vivo, il bozzolo che chiude la vera me, cioè quello che dovrò scoprire. La vera me.   

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