Ricordo che per lo svolgimento non sono stati maltrattati degli scrittori!
La piccola trama
Marzia e Luigi sono a casa. Lui sta facendo le parole crociate, lei sta leggendo ma continua a scrivere sul telefonino. Lui si insospettisce, le chiede che cosa c'è, lei è nervosa, così lui le strappa il dispositivo, tra accuse di tradimento. Si inalbera quando legge il nome di Luca, il suo migliore amico. Alla fine legge il messaggio e scopre che è il suo migliore amico che sta organizzando con lei una festa di compleanno a sorpresa. Ma la donna dice che non si farà. Si dovrà accontentare delle solite lasagne.
Il micro racconto: Il mistero di Marzia
Il contrario di brutto.
"Questa è facile!"
Luigi si lasciò andare, complice il silenzio che lo divideva da Marzia. Sua moglie alzò gli occhi dal romance che stava divorando.
"Che c'è?" le chiese.
Spostò gli occhi sullo smartphone.
"Niente. Solo non capisco l'entusiamo per un cruciverba."
"Questa è facile!"
Luigi si lasciò andare, complice il silenzio che lo divideva da Marzia. Sua moglie alzò gli occhi dal romance che stava divorando.
"Che c'è?" le chiese.
Spostò gli occhi sullo smartphone.
"Niente. Solo non capisco l'entusiamo per un cruciverba."
La biro gli scivolò dalle dita.
"Stessa cosa posso dirla io."
Indicò il libro, Marzia fece per prendere il telefonino, lui se ne impossessò.
"Luì, ma che fai?"
Premette il pulsante per accedere ai messaggi.
"Faccio quello che avrei dovuto fare prima."
"Ma..."
Marzia si alzò dalla sedia e scattò in avanti. Afferrò il dispositivo ma lui la respinse indietro con la mano libera, continuando a tenere gli occhi sullo schermo.
"Luigi!"
Lei urlò, battendo il piede sul pavimento. Il marito alzò gli occhi.
"Vedo che stai comunicando con Valerio."
"Non è come pensi" ribatté.
"Ah no?"Tornò a guardare il messaggio. "Vediamo che cosa vi siete scritti."
Marzia cercò di strappargli il telefonino, lui la respinse ancora.
"Luigi, davvero, non leggere..."
"Perché? Che cosa mi nascondi?"
"Non è quello... io..."
"Tu? Tu cosa?" tuonò, costringendola a tacere.
La donna restò immobile, tremante come un pulcino bagnato.
Luigi scorse i messaggi. Le mani tremarono con le labbra, gli occhi si inumidirono, le labbra si stringero, come per effetto di una delusione.
"Luigi... io..."
Posò il telefonino sopra le parole crociate.
Bello. La parola era bello. Il contrario di quello che aveva pensato.
"Marzia... io..."
La donna batté i pugni sul ripiano. Strinse gli occhi e gridò.
"Sei contento? Hai visto cosa ti nascondiamo?"
"Ma... senti... dai... potete..."
Lo interruppe: "Eh no... anche quest'anno, lasagne."
Luigi prese la biro tra le dita. Ci giocherellò un po', poi tornò sul cruciverba. Lesse un quesito.
Si può fare a sorpresa per un compleanno.
Parola: festa.
Era solo quella: una festa di compleanno a sopresa architettata da Marzia e da Valerio. E lui aveva guastato tutto. Tanto rumore per nulla: brutta cosa la gelosia ma, ancora peggio, le solite lasagne.
Conclusioni
Che cosa noti in questo racconto? Che cosa hai scritto?
Se vuoi contattarmi: lapennasognante@gmail.com.
"Stessa cosa posso dirla io."
Indicò il libro, Marzia fece per prendere il telefonino, lui se ne impossessò.
"Luì, ma che fai?"
Premette il pulsante per accedere ai messaggi.
"Faccio quello che avrei dovuto fare prima."
"Ma..."
Marzia si alzò dalla sedia e scattò in avanti. Afferrò il dispositivo ma lui la respinse indietro con la mano libera, continuando a tenere gli occhi sullo schermo.
"Luigi!"
Lei urlò, battendo il piede sul pavimento. Il marito alzò gli occhi.
"Vedo che stai comunicando con Valerio."
"Non è come pensi" ribatté.
"Ah no?"Tornò a guardare il messaggio. "Vediamo che cosa vi siete scritti."
Marzia cercò di strappargli il telefonino, lui la respinse ancora.
"Luigi, davvero, non leggere..."
"Perché? Che cosa mi nascondi?"
"Non è quello... io..."
"Tu? Tu cosa?" tuonò, costringendola a tacere.
La donna restò immobile, tremante come un pulcino bagnato.
Luigi scorse i messaggi. Le mani tremarono con le labbra, gli occhi si inumidirono, le labbra si stringero, come per effetto di una delusione.
"Luigi... io..."
Posò il telefonino sopra le parole crociate.
Bello. La parola era bello. Il contrario di quello che aveva pensato.
"Marzia... io..."
La donna batté i pugni sul ripiano. Strinse gli occhi e gridò.
"Sei contento? Hai visto cosa ti nascondiamo?"
"Ma... senti... dai... potete..."
Lo interruppe: "Eh no... anche quest'anno, lasagne."
Luigi prese la biro tra le dita. Ci giocherellò un po', poi tornò sul cruciverba. Lesse un quesito.
Si può fare a sorpresa per un compleanno.
Parola: festa.
Era solo quella: una festa di compleanno a sopresa architettata da Marzia e da Valerio. E lui aveva guastato tutto. Tanto rumore per nulla: brutta cosa la gelosia ma, ancora peggio, le solite lasagne.
Conclusioni
Che cosa noti in questo racconto? Che cosa hai scritto?
Se vuoi contattarmi: lapennasognante@gmail.com.
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