“Sei triste?” le chiese.
No.
Un altro labiale velato da un sorriso. No, non doveva far vedere ai turisti la sua malinconia. La malinconia che la coglieva, quando arrivava il tramonto e il vento spirava dal mare, portandole il suo profumo. Il profumo di un ricordo ormai archiviato nei recessi della memoria. Tutto questo la attirava al davanzale della finestra della sua camera.
“Ehi, vuoi parlarmi di qualcosa?”
Blanche sembrava capirla, rispettando i suoi silenzi. Aveva una sensibilità ultraterrena. Poi non sapeva se fosse il frutto della terapia o se lei fosse stata così. Non aveva il coraggio di farle domande sul suo cambiamento, temeva di toccare tasti delicati.
Per fortuna, c’erano i momenti di divertimento, lo spettacolo della Pizzica e della Taranta, organizzato in spiaggia, sotto le stelle, per i turisti e i residenti. Sul finale, alcune ballerine che pernottavano al Canto della Sirena, avevano insegnato a Nora ad Alyssa e a Blanche i passi. Avevano ballato fino a notte avanzata, divertendosi come bambine. Blanche sbagliava i passi ma si divertiva, Nora aveva il ritmo nel sangue, Alyssa una grazia innata che la faceva sembrare una libellula. Come una libellula si muoveva in giardino per aiutare Alfredo a sistemare il verde. Lo aveva anche aiutato a restaurare un tavolino e delle sedie trovate in un mercatino delle pulci.
Poco dopo, Blanche lasciò il posto a James, uno studente americano che flirtava con tutte le ragazze del paese. Non poteva fare surf, il mare di Senigallia non si prestava, ma si divertiva e beveva fiumi di birra artigianali. Aveva provato a sedurre Alyssa, ma lei non era interessata. E lui non si era offeso, anzi, le aveva comprato un braccialetto d’argento e l’aveva sfiorata con un bacio innocente. Ma poi era tornato a pensare ai suoi flirt e alle uscite serali, tornando a orari assurdi.
Nel mentre era arrivata la convocazione all’Ufficio del Comune con la signora bionda, seria e sorridente. Non potendo rispondere alle domande a voce, le aveva sottoposto un questionario a risposte multiple scritte. Poi le aveva fatto scrivere le sue impressioni sulla sua “famiglia attuale”. Lesse proprio le due parole: fredde, “cose burocratiche”. Quando le aveva lette, la signora si era rivolta ai genitori con un sorriso stupito.
“Vostra figlia è una scrittrice?”
Alfredo aveva sorriso: “Nostra figlia ha la poesia dentro.”
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sabato 15 giugno 2024
"Alyssa l'ultima sirenetta", un brano: Blanche di Lione, l'amicizia con Alyssa e una scelta di transizione e d'amore
Blanche, di Lione, le aveva raccontato il suo delicato percorso di trasformazione in donna. Prendeva gli ormoni, amava vestirsi come piaceva a lei e non come le diceva la moda. Un pomeriggio andarono a comprare alcuni monili e Alyssa divenne la sua confidente, oltre che personal shopper. Parola che Blanche pronunciava mettendo gli accenti sull’ultima sillaba, come facevano i francesi. Blanche amava un ragazzo. Per lui stava facendo quel percorso. Per lui, per poterlo conquistare, per poterlo amare. Con il corpo di una donna. Le parole dell’ospite le entrarono dentro, Risuonarono come un antico motivo, improvvisamente riesumato. Per un attimo visualizzo un’alba, gli occhi di un giovane e il suo corpo, cosparso da creste bianche. Blanche le aveva chiesto se c’era qualcosa che non andasse, lei scosse il capo e abbozzò un sorriso.
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