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domenica 18 settembre 2022

Brani scelti - "Alyssa, l'ultima sirenetta" di Roberta De Tomi (DAE), tutto inizia dalla fine

Dopo "Alice nel labirinto", un nuovo retelling, questa volta giocato su una lettura giovanile e meno accademica. Un urbanfantasy romantico e ambientato nel nostro paese, ma con richiami alla Danimarca. 

 

Antefatto: i segreti di Abissinia

C’era una volta una Sirenetta.

Azzurra sollevò gli occhi dal libro. Si portò un dito al petto, di cui toccò il centro pulsante. Pensare alla piccola sirena, divenuta spuma di mare, le metteva sempre molta emozione. Lo sentiva, il cuore: batteva forte, forse voleva dirle qualcosa sulla triste storia che aveva appena finito di leggere. Si strinse nelle spalle con un sospiro. Spesso le capitava di osservare il seno delle sorelle e di guardare il suo, ancora piatto; e allora si chiedeva quando sarebbe diventata grande.
“Porta pazienza, lo diventerai. E dopo, vorrai tornare di nuovo bambina.”
S’imbronciò, guardando il sorriso che la fissava dallo specchio. “Smettila di leggermi nel pensiero!”
La sorella riflessa lisciò i capelli setosi e posò il pettine sul tavolo da toeletta.
“Mi basta guardarti negli occhi e so già cosa vuoi chiedermi. La risposta è: sarai grande quando ti innamorerai.”
“Di chi?”
Corvina si alzò dallo sgabello. Con un colpo di coda, raggiunse la sorellina, si abbassò su di lei, catturò la punta del nasino tra l’indice e il medio e la tirò verso di sé.
“Questo non lo posso sapere.”
Azzurra sbatté gli occhioni.
“Ma se poi mi sciolgo in mare come la Sirenetta? O co-me lei? Hai capito chi.” Corvina tornò al tavolino, senza ribattere. Lentamente, intinse le dita nel barattolo del composto di alghe. Lo spalmò sul viso con lievi movimenti rotatori, fino a quando la pelle non lo assorbì completamente. Chiuse il vasetto e riprese il pettine in mano. Lo fissò per un attimo, aggrottando la fronte, poi fece un cenno dallo specchio.
Azzurra recepì subito il messaggio: posò il libro sul tavolino, alla sua destra, si alzò e raggiunse la sorella maggiore, agitando la piccola coda con la pinna argentata. Non fece in tempo a sbuffare, che l’altra affondò il pettine nei nodi che si erano formati nell’azzurro spettinato. Cinguettò un Ahi, subito compensato da un bacio sulla testa.
“Ecco, a volte ci si innamora e si può star male. E i dolori sono come quello che hai sentito.”
“Ma con un bacio passano, no?”
Il pettine aggredì di nuovo la ciocca aggrovigliata. Corvina spostò i denti verso il basso e poi verso l’alto. Fece una piccola pressione alternando i movimenti, sempre tenuti controllati. Azzurra non si mosse. Si limitò a fare ampie smorfie, corrispondenti ai momenti in cui sentiva tirare il cuoio capelluto. Lasciò che le snodasse la chioma, come stava facendo con quello che la angustiava.
“Ma perché la Sirenetta è diventata spuma?”

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