giovedì 14 novembre 2024

"Saluti da Rodi" di Anita Gambelli: un'intervista, tra soffitte e isole

La passione per le soffitte, così piene di oggetti e di mistero, e per le isole, è stata decisiva nella stesura di "Saluti da Rodi", secondo romanzo di Anita Gambelli, edito da PAV Edizioni. Un cimento importante per l'autrice marchigiana, che ha lavorato sodo per realizzare una scrittura matura, partendo dallo studio dei più classici manuali, ad arrivare ad attingere a consigli, con un approccio professionale, mai disgiunto al divertimento



Benvenuta Anita. Ci puoi raccontare qualcosa di te? Studi, lavoro, cosa ti piace, cosa non ti piace…
Salve a tutti e grazie per l’accoglienza. Mi chiamo Anita Gambelli, sono marchigiana, lavoro in un settore lontano dalla creatività e, visto che sono qua, lo ammetto: invento storie. Quello che più mi piace fare è viaggiare e posso farlo spesso, non mi occorrono per forza una valigia e un biglietto, è sufficiente una buona lettura, l’ascolto di un podcast, seguire un corso, ci sono davvero tanti modi per viaggiare. Non mi piace invece perdere tempo, il tempo è prezioso.

Quando nasce la tua passione per la scrittura? C’è stato un evento in particolare che ti ha portato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere storie alle elementari, le passioni nascono con noi e poi sbocciano presto. Leggevo già tanto, curiosità e fantasia mi sono sempre appartenute.

E per quanto riguarda le letture? Quali ti appassionano? 
Le letture che prediligo sono tinte di rosa o di giallo o di entrambe le sfumature. Non sono chiusa ad altri generi, ma non sempre funziona la sintonia, quindi preferisco restare nel mio brodo di conforto. Il mio essere lettrice non è cambiato nel tempo, mi piacciono le storie che possano donarmi un sorriso, una risata, l’ironia non deve mancare e il gioco è fatto. Adoro perciò tutti quegli autori che sanno essere leggeri e profondi con naturalezza.

Arriviamo al romanzo, “Saluti da Rodi”: quando e come è nato?
Nel mio secondo romanzo pubblicato ho concentrato elementi che porto con me da tanto. Mi attraevano le storie che partivano da soffitte ingombre di oggetti, le soffitte celano misteri, segreti, ricordi e mi dicevo che prima o poi avrei cominciato un romanzo da una soffitta. Sono poi affascinata dalle isole, trovo che siano pezzi unici al mondo. Esse, infatti, pur facendo parte di uno stesso arcipelago, mantengono la propria peculiarità, non ce n’è mai una uguale all’altra, come le persone. La storia di Silvia, la protagonista, parte da una soffitta e si sviluppa in mezzo al mare e ho iniziato a scriverla quasi tre anni fa.

Perché proprio Rodi?
Ho manifestato il mio amore per le isole e ho scelto Rodi, perché è bagnata da due mari che si comportano in maniera totalmente opposta: quando uno è talmente ventoso da favorire gli sport acquatici, l’altro è pronto ad accogliere chi vuole godersi la spiaggia. Questa dualità l’ho trasferita alla mia protagonista, lei sull’isola è chiamata alle armi, deve tirar fuori quel coraggio che non sa sfoggiare, ma che le serve ora più che mai per risolvere situazioni vecchie e nuove. Rodi poi conserva un legame speciale con l’Italia, qualcosa che mi ha davvero sorpreso. Lascio ai lettori la curiosità di scoprire di cosa si tratta.

Chi sono i personaggi principali e di cosa sono in cerca?
La protagonista è Silvia, una ragazza a cui non mancherebbe nulla… se non che si trova all’improvviso a un punto di non ritorno e deve intraprendere un viaggio. Le tematiche del romanzo sono la scoperta di sé e il coraggio e non mancano l’amore e l’amicizia. I personaggi che le sono accanto nel percorso sono diversi, ognuno ha un ruolo e quelli che contano maggiormente sono quelli che Silvia all’inizio del romanzo non conosce ancora.

Il passato irrompe nella vita dei protagonisti… in che modo e con quale funzione?
Il passato non appartiene alla protagonista, ma a Evelina, la ex padrona della casa che Silvia e Giacomo, il fidanzato, abiteranno dopo le nozze. È a causa di uno strano ritrovamento durante i lavori di ristrutturazione di quella villa, che Silvia incontra Evelina. Dai ricordi della donna emerge Rodi, dove Evelina non è mai stata e che con Silvia non ha nulla a che fare. Ma da quel momento, fatalmente, l’isola di Rodi le si mette di traverso. Il passato non è quello di Silvia, tuttavia interferisce col suo presente.

Che ruolo ha l’amore nella storia? 
L’amore è un filo rosso che intreccia e svela, va a toccare più personaggi e scatena tempeste.

L’intreccio è ricco di avvenimenti: quanto è stato complesso svolgerli? O quanto divertente?
A scriverlo mi sono divertita o non lo avrei scritto. Certo che la passione non basta per scrivere, a meno che non lo si faccia solo per noi stessi, occorre prepararsi, progettare, richiede un notevole dispendio di energie e sacrificio del tempo. Ma ne vale sempre la pena, in nome della passione che accende il fuoco.

Dal punto di vista dello stile e delle tecniche, come hai lavorato? Che cosa hai evitato di fare e quali accorgimenti hai messo in campo?
Per questo secondo romanzo ho studiato i manuali classici di scrittura, da quelli storici ai più recenti. I consigli presi qua e là dalle pagine social hanno completato il tutto e ho iniziato a progettare. Lo schema è più complesso rispetto al libro precedente, ci sono più personaggi, il ritmo è incalzante, mi sono messa alla prova e il risultato è arrivato. Prima di propormi alla CE che mi ha accettata, PAV Edizioni, ho lavorato con una editor per arrivare nella nuova casa con un prodotto già buono. 

Questo è il tuo secondo lavoro edito: ci puoi parlare del primo e se ci sono dei punti di contatto, rispetti ai temi e/o allo stile?
Per tutta la vita ho scritto solo per me, ma a un certo punto avevo tra le mani una storia semplice e veloce, due voci che si alternavano, una crisi di coppia e mi sono detta che forse era il momento di provare a vedere che effetto poteva fare la mia penna. Ho esordito in crowdfunding, ho portato a casa molta soddisfazione e ho deciso di riprovarci partendo dallo studio e una nuova casa editrice.

Rispetto alla tua evoluzione di scrittura, come si pone questo romanzo? Cosa rappresenta per te la sua pubblicazione?
Tra il primo e il secondo ho imparato tanto e ho tanto ancora da imparare. La sua pubblicazione mi ha riempito di gioia, ci ho lavorato molto e ci ho sempre creduto. 

Ci puoi parlare dei tuoi progetti futuri? 
Tra i progetti futuri ci sono alcune fiere del libro a cui mi piacerebbe partecipare con la mia nuova casa editrice. Il primo appuntamento per me sarà a Roma a Più Libri Più Liberi a inizio Dicembre. Per un nuovo romanzo c’è tempo, ora c’è SALUTI DA RODI.

Se vuoi aggiungere altro…
Io vi ringrazio per lo spazio che mi avete concesso e colgo l’occasione per un abbraccio e un augurio di buona lettura. SALUTI DA RODI è perfetto in valigia, nella borsa, nello zaino, sul divano, ovunque ci porti il viaggio. Ciao.


Il romanzo: "Saluti da Rodi"
Silvia è innamorata e sta per sposarsi. Durante i lavori di ristrutturazione della villa, che sorge su un promontorio e che abiterà dopo le nozze, si rompe un vaso e cominciano i guai. Il vaso nasconde un segreto e la conduce da Evelina, la ex padrona di quella casa. Sono i ricordi della donna a svelarle un racconto che prende il via dall’isola di Rodi, che da quel momento inizia a intralciarle il cammino. Tra Egeo e Mediterraneo, sull’isola di Rodi, Silvia si fa strada tra perfidia e gelosia per ritrovare la felicità. Non è sola, un affascinante greco e bizzarri travestimenti la trascinano in un turbinio di avventure fino a trovare tutte le risposte. Tutte. Pure quelle che non sta cercando.

L'autrice: Anita Gambelli (Senigallia 1967)
Vive a Pesaro. È stata un’assistente Alpitour, una guida, un’addetta alle informazioni turistiche, da anni lavora in un settore ben lontano dalle vacanze e dalla creatività, ma è sempre in viaggio con un libro da scoprire o una storia da inventare. "Saluti da Rodi" è il suo secondo romanzo, il primo con PAV Edizioni.


Sito web: Home - PAV EDIZIONI
 
Ufficio Stampa: Simona Mirabello


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