Non voglio saperlo. Non mi importa.
Non muovo le labbra, mi alzo solo in piedi. Prendo per un braccio Lubiana, imponendole il silenzio, e la trascino verso la parte di pavimento priva di tappeti. La sua casa è piena di tappeti. E so per quale ragione.
Mi tolgo le scarpe, la mia amica mi imita. Giovanni ci guarda, divertito. Sa cosa sta per accadere. La sospensione dell'incredulità è massima. Ora però va abbattuta.
Tre, due, uno.