Ma non divago oltre: torno a noi. In quel diario raccontavo me stessa. Ogni pagina scandiva le mie giornate, indicate alla data scritta in alto. A quel tempo avevo una scrittura grande e arrotondata, come l'avevano altre bambine della mia età. A volte la pasticciavo, ma non mi facevo problemi perché lasciavo che i pensieri facessero il loro corso. Raccontavo le mie giornate, le mie emozioni, i miei sogni. E scrivevo, scrivevo, scrivevo, e a ogni segno tracciato mi sentivo più leggera. Vuoi perché di amici ne avevo pochi e i pensieri e le parole restavano chiuse nei recessi della mia mente rischiando pure di impolverarsi o di ristagnare (gli effetti ve li lascio immaginare), vuoi perché scrivere era un'esigenza, ogni giorno dedicavo almeno una pagina a questa attività. Così terminai il diario dopo alcune settimane e, quando lo ebbi riletto, iniziai a rielaborare quanto scritto. Stati d'animo relativi a situazioni più o meno piacevoli. Eventi che inizialmente mi avevano lasciato l'amaro in bocca o tante lacrime sulle guance, riletti successivamente mi fecero spuntare un accenno di sorriso. Come apparivano diversi, se rivisti a mente fredda! A quel punto, chiudevo il diario e uscivo con un senso di sollievo perché, in fondo, scrivere mi aveva fatto bene.
Scrivere fa bene per tante ragioni. Ve lo spiegherò sabato 20 ottobre al Circolo M'ama di Bologna, durante il convegno "Le Arti del Benessere".
Di scrittura si è occupato lo psicologo sociale statunitense James Pennebaker, autore di ricerche e scritti in cui ha indicato il legame tra il linguaggio e il comportamento sociale. Da qui all'elaborazione e conferma della scrittura come terapia utile al benessere personale, il passo è breve.
Il benessere attraverso la scrittura è quindi comprovato a livello empirico e sperimentale, a partire da quanto teorizzato dai Big della psicanalisi: da Jung a Freud arrivando a James Hillman.
Detta in modo più semplice: la scrittura diventa il momento in cui si intessono trame psicologiche in cui tutti noi possiamo ritrovarci. La scrittura che nasce per se stessi (così si dice) può quindi riflettere condizioni e pensieri di altre persone, attraverso un gioco di riflessi a volte curioso.
Ovviamente siamo in un ambito di teorizzazione precisa. Partendo da questi presupposti, se torniamo al mio caro diario dell'infanzia, il discorso può essere ampliato e collegato a quello della creatività. In quanto esseri umani siamo fatti di storie e di archetipi: scorrono dentro di noi, come il sangue nelle vene. Si arricchiscono di immagini e sentimenti, a volte ristagnano, più spesso si risolvono in una rapida che scorre verso una foce, a volte a delta, altre a estuario.
Avete mai provato a scrivere per alcuni minuti, senza porvi dei freni? Io l'ho fatto. E al termine della scrittura, come mi sono sentita? Libera. Sollevata. Più lucida. Come se la scrittura mi avesse tolto un macigno dalla testa.
E voi, se l'avete fatto, come vi siete sentiti?
Esempi concreti ne porterò sabato 20 ottobre, dalle 16.30, al Circolo M'ama di Bologna (via San Felice 107).
L'immagine scelta per rappresentare il convegno "Le Arti del Benessere" |
Nell'ambito del convegno "Le Arti del Benessere" parlerò dei benefici apportati dalla scrittura, per quanto riguarda la mia esperienza di blogger e autrice. Accanto a me, ci saranno artisti di altri ambiti disciplinari che porteranno la loro preziosa esperienza.
Di seguito, l'elenco completo dei relatori: Daniela Carrozzo, psicomotricista e responsabile del Circolo M'Ama; Gaia Chon, attrice e counselor olistica, autrice di “Manuale di Teatro Olistico” (How2 edizioni); Roberta De Tomi scrittrice e blogger, autrice di numerosi manuali e romanzi; Atena Di Battista, danzatrice e insegnante di danza orientale; Jonathan Mastellari, co-fondatore di Fucsia Teatro e formatore di Tdo-Teatro dell'Oppresso; Ivana Cecoli, musicista e autrice del libro "Il canto curativo" (Om Edizioni).
L’evento si conclude con una tisana offerta dall’azienda biologica Borgo dei Semplici.
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