venerdì 12 febbraio 2021

RECENSIONI MUST - "Favole al telefono" di Gianni Rodari, quando la fantasia è il potere assoluto

Gianni Rodari, un gigante della letteratura per l'infanzia, ma prima ancora uno scrittore con una dote che non è per tutti: la fantasia oltre gli schemi. In questo rispecchia le percezioni dei piccoli, il loro disegnare fuori dai bordi, fregandosene. Le "Favole al Telefono" (Edizioni EL) ai bordi preferiscono i colori con sfumature annesse. 

Alterno letture per bambini e ragazzi a letture per grandi. In questo periodo sto riesumando alcuni classici di mio interesse. Una necessità, la voglia di confrontarmi con generi e stili diversi. Così, in un paio di giorni, mi sono immersa nel mondo di Rodari, in particolare con le "Favole al telefono". E mi sono sorpresa nel notare come, favole contemporanee, edite per la prima volta nel 1962, possano essere ancora oggi fruibili sia per i contenuti, sia per lo stile, per nulla datato. 

Il filo rosso che collega le favole è il ragioniere Bianchi, rappresentate di commercio che, a causa del lavoro, è lontano da casa. Non può negare alla figlia le favole della buonanotte e da qui nascono le sue narrazioni: brevi tanto quanto può essere breve una telefonata, ai tempi in cui non esistevano i piani e gli abbonamenti "illimitati". Tuttavia nella brevità la fantasia si accende.

Le favole presentano una molteplicità di situazioni estrose e dense di colore e vigore. Protagonisti sono oggetti, persone, esseri fatati, numeri... tutti collocati per la maggior parte in contesti geografici precisi. Abbiamo Cefalù, Bologna, Gavirate, Laveno etc. Le storie spaziano tra i registri, anche se prevalgono i narrati di situazioni buffe. C'è un'Alice cascherina che casca ovunque, un semaforo blu che indica una via particolare; ci sono sette bambini di tutto il mondo che in realtà sono lo stesso bambino (una storia sull'uguaglianza). C'è il Pulcino cosmico che lancia un messaggio di speranza, c'è un naso che se ne va a spasso evocando Gogol. 

Le favole si aprono al mondo, cercano approcci costruttivi e l'educazione all'umanità senza mai scadere nel moralismo o nel didascalico. Rodari non dice "Non si fa", non indugia nel rigore morale e dimesso del libro "Cuore" - senza nulla togliere al grande lavoro di De Amicis, specchio di una particolare epoca storica -; al contrario, Rodari soffia nel palloncino della leggerezza e così ci fa volare, aprendoci il cuore. Un libro da leggere ai piccoli, da godere anche da grandi.  

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