"Le streghe" (Salani) di Roald Dahl è un grande classico contemporaneo, che mixa incantesimi, cattiveria, ma anche la speranza nel riscatto e nella giusta punizione a chi si comporta male. Si tratta di un classico contemporaneo che ci fa entrare nella atmosfere di Ognissanti, ricordandoci quei confini che si assottigliano tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Ma c'è anche la forza di una narrazione coraggiosa, dove la trasformazione in qualcosa di negativo, in realtà ci ricorda che le apparenze ingannano e che certi cambiamenti, apparentemente nefasti, ci possono fornire le chiavi per andare oltre.
Per questo è un romanzo che può essere letto anche dagli adulti: perché ci riporta alla saggezza che può non avere età.
"Le streghe": la trama
Un racconto inquietante che vi farà sapere chi sono le vere streghe. Non quelle delle fiabe, sempre scarmigliate e a cavallo di una scopa, ma quelle elegantissime, somiglianti a certe signore che probabilmente già conoscete. Come fare a individuarle? Bisogna stare attenti a chi porta sempre i guanti, a chi si gratta la testa, a chi si toglie le scarpe a punta sotto il tavolo e a chi ha i denti azzurrini, perché tutto ciò serve a nascondere gli artigli, i crani calvi, i piedi quadrati, la saliva blu mirtillo: tutti segni distintivi delle vere streghe. Sapendo questo potrete evitare di venir trasformati in topi.
La trama
Una vacanza, neanche troppo desiderata, si trasforma in un'avventura singolare per un ragazzino originario della Novergia, con una nonna che, malgrado i problemi di salute, fuma il sigaro e mostra un certo piglio. L'avventura è di quelle indimenticabili, che lasciano il segno; donne all'apparenza rispettabili, agiscono nell'ombra e ben nascoste dietro le belle apparenze.
La recensione
"Le streghe" è un romanzo sulle apparenze, in cui la cattiveria è una scoperta traumatica ma allo stesso tempo lo strumento che porta alla trasformazione dei giovanissimi protagonisti. A volte la malvagità non può che essere sconfitta con la giusta dose di astuzia, soprattutto quando le circostanze obbligano a scelte che permettono di sopravvivere.
"Le streghe" è un romanzo per ragazzi che evita ogni petalosità. Va dritto al sodo, è agito e diretto, ma denso di trovate geniali, in perfetto stile Dahl, che sa dosare con sapienza i registri emotivi, senza mai cadere nel bamboleggiante.
Proprio la scrittura di Dahl, le sue invenzioni, rendono anche questa sua opera una pietra miliare, in cui la magia viene piegata a usi malvagi e l'astuzia diventa lo strumento necessario alla salvezza, rovesciando gli schemi fiabeschi tradizionali.
E chi sono le streghe? Sono creature profondamente finte, spietate; quelle che spesso indossano le maschere più affascinanti. E poi arrivano dei topi, essere poco gradevoli ma che sono positivi. Le apparenze, insomma, ingannano e le streghe sono l'incarnazione del negativo, anche un po' ottuso, che pensa di poter agire indisturbato, contro ipotetici nemici.
Pensano... ma tra il dire e il fare, c'è di mezzo...
Per concludere
Una scrittura che lascia il segno, una fiaba che si rovescia oltre la zuccherosità, per parlare della vita attraverso la magia, con crudezza, ma anche con ironia e una vivacità unica. Da leggere anche se siamo grandi.
Roald Dahl: l'autore (1916-1990)
Nasce nel Gailes, da genitori norvegesi. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza in Inghilterra e da lì segue un percorso complesso che lo porta sulla strada della scrittura. Tornato in Inghilterra, scrive la sceneggiatura di uno dei film di James Bond, "Si vive solo due volte", e di "Chitty Chitty Bang Bang". Negli anni Ottanta scrive quelli che possono essere considerati i suoi capolavori: "Il GGG" (1982), "Le streghe" (1983) e "Matilde" (1988). Muore nel 1990, lasciando una preziosa eredità narrativa.
Buon Samhain!
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