Il
fantasy come genere legato all'iniziazione; ma anche, il fantasy per raccontare
l'amicizia, l'identità, le ombre e la luce.
Feerilandia, non solo come luogo di invenzione, ma come universo parallelo che concilia gli opposti.
"L'angelo caduto di Feerilandia", con i suoi numerosi personaggi, i luoghi in bilico, le alternanze di punti vi sta. Ma soprattutto una
vision forte, che punta alla luce partendo dalle proprie ombre.
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L'intervista su Pillole di Folklore e Scrittura: un estratto
"Feerilandia non è un mondo inventato, almeno non totalmente, poiché nasce dal folclore magico. Diversi testi ne parlano e mi hanno fornito delle informazioni utili che poi ho reso “mie”. Ci sono tanti elementi di invenzione, ma ci sono anche luoghi e creature che derivano da alcune tradizioni. Halxenia è un personaggio di mia invenzione, ma appartiene alla “categoria” degli stregoni. Il “sentiero labirintico” è indicato nei testi dedicati a Feerilandia, ma la Nicchia delle Fate Ridenti, ad esempio, è un’altra mia invenzione, anche se le fate di cui racconto hanno le caratteristiche della tradizione. Inoltre, c’è un aspetto cruciale di cui parlo nel romanzo: l’idea di un mondo parallelo che potrebbe ricongiungersi a quello degli umani, a ripristinare un’antica unità, attraverso il ritorno a una sorta di stato di natura, in cui si rispetta l’afflato vitale della Terra. E la domanda è: davvero gli essere fatati non esistono?"
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