Il bagliore si propagò, come ogni sera, dal folto della Foresta Iridata. Si allargò a ventaglio, sfumando in una miriade di tinte che dal giallo pallido si trasfuse nei tenui arancio, rosa, indaco e celeste. Ultima gradazione: il ceruleo, su cui iniziavano a stagliarsi le prime e più decise pennellate della sera. Blu Oltremare, in attesa delle stelle.
«La Principessa ti sta aspettando.»
L’ancella biancovestita lo distolse dal panorama. Il diadema brillava tra i capelli, neri come una macchia d’inchiostro in espansione su un foglio bianco. Sulla fronte ricadeva il pendente con il vessillo di Feerilandia: il Sole Sorgente.
«Grazie, Myrna. Puoi chiederle di attendere cinque minuti?»
«Sarà fatto» disse l’ancella, ritirandosi.
Lotus portò le mani all’obi, assicurato intorno alla vita con un solido nodo a fiocco. Lo aveva ideato la consorte, l’imperatrice Odrasia, mentre cercava un modo per unire i due lembi del kimono che aveva creato con le sue mani.
Lotus sentì il nodo allentarsi, come se qualcuno vi stesse armeggiando.
«Che cosa ti preoccupa?»
La voce, piena e musicale, cancellò le sue intenzioni. Dalla schiena, una piccola mano color caffelatte lo raggiunse, posandosi al centro della cintura. Lui la sfiorò con la sua, grande e ambrata.
«Pensavo che mi avresti aspettato dentro» disse, giocherellando con le dita affusolate.
L’altra piccola mano cinse la vita. Lotus sentì la pressione di un abbraccio dolce ma risoluto.
«Preferisco stare all’aperto.»
Si lasciò abbracciare, rispondendo con una carezza alle spalle.
«Posso immaginarlo, dopo settimane trascorse alla Nicchia.» Disse serafico. «Piuttosto come stanno le fate? Ed Eleilen? Si è decisa ad aggiornare il Libro degli Incantesimi? E tu? Che cosa hai imparato?»
La risposta arrivò, condita da alcune risatine: «Ho imparato numerosi incantesimi, ma non quello che mi permette di rispondere a tutte le tue domande nello stesso momento!».
Lui scoppiò a ridere.
«Hai ragione,» si schernì «Vado con ordine. Come sta Eleilen?»
Le piccole mani scivolarono via insieme alle braccia, per consentirgli di volgersi all’interlocutrice.
Diande, nella sua tuta verde militare con i pantaloni alla zuava e la cintura di tessuto argentato, risplendeva come la prima stella che, nel frattempo si era affacciata alla ribalta del firmamento. In basso a nord e a sud, si potevano scorgere i due soli dell’impero, due sfere di un tenue giallo pallido avvolte dal silenzio della sera.
La principessa parlò, tenendo gli occhi sul sole del nord.
«Eleilen è in splendida forma e mi ha insegnato diversi incanti e relativi trucchi per potenziarne gli effetti.»
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