In un convento viene consumato un efferato omicidio. Le indagini, basate su indizi raccolti attraverso l'osservazione, da parte degli inquirenti, Alfredo Casadio e Dante Graziani, porteranno su sentieri tanto impervi quanto torbidi. Un giallo storico che rappresenta un'altra riuscita prova per Cristina Biolcati. Ecco la recensione di "In grazia di Dio" (Todaro Editore - Collana I Gechi).
"In grazia di Dio": la trama
Un’anziana suora di clausura viene trovata sgozzata nel Convento di San Giovanni nella primavera del 1822. Le indagini sono affidate ad Alfredo Casadio, ufficiale della gendarmeria pontificia, e al suo sottoposto Dante Graziani.È subito chiaro ai due investigatori che il colpevole non vada cercato all’esterno del convento. Nonostante l’atteggiamento reticente della badessa suor Amabile e delle risposte evasive delle consorelle, grazie a un dettaglio scoperto dal Graziani, Casadio intuirà il movente e l’identità del colpevole. Ma, si sa, le vie del Signore sono infinite…Racconto lungo di Cristina Biolcati.
La recensione
Il giallo storico ci riporta sulle tracce di un precedente illustre: "Il nome della rosa" di Umberto Eco, capolavoro in cui l'intrigo si fonde a elementi filosofici. Qui non si tratta di filosofia, ma di narrativa, con un interessante spunto: la presenza di Allegra Byron, figura realmente esistita le cui vicende hanno ispirato la penna di Cristina Biolcati.
Dallo spunto reale alla fiction, il salto è stato breve e ha permesso di costruire una trama congrua, con una coppia di investigatori ben ponderata e indizi ben costruiti. Nell'insieme il lettore è portato a seguire la linea delle indagini, senza avere il sentore dell'effettiva risoluzione; e questo è un altro pregio di questo racconto. Nulla è scontato, anzi occorre arrivare al finale per arrivare a scoprire che cosa è successo. E le sorprese non mancano anche qui (ovviamente non spoilero).
Un terzo aspetto di pregio è l'atmosfera: cupa, rarefatta, a tratti si ha una sensazione claustrofobica. L'autrice riesce a trasporre sulla pagina queste sensazioni, complice l'attenzione riposta ai dettagli. Non trascura nulla, nessuna incongruenza.
Lo stile è pulito e puntuale, mai pesante (come già è noto per questa brava autrice); la costruzione segue un crescendo abilmente reso. Non manca lo scavo nei lati più cupi dell'anima, elementi scabrosi che non mirano a creare uno scalpore fine a se stesso, ma che s'inscrivono in modo coerente nel tessuto della trama.
Per concludere
"In grazia di Dio" è un racconto di genere giallo storico che si legge bene, ben scritto e che arriva alla sorpresa finale attraverso un bel crescendo. Consigliato!
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