Il genere fantastico, nelle sue molteplici espressioni, si configura come un modo alternativo e creativo di narrare la realtà, veicolando significati profondi. Ne parliamo con Constance S., autrice di un'avvincente dilogia che comprende “Give me your soul” e “Believe Me” (Un cuore per capello - PubMe).
Scopriamo qualcosa di "Sell your soul" e del mondo di Constance S.
Benvenuta, Constance. Ci puoi raccontare qualcosa di te? La tua formazione, il tuo lavoro, le tue
passioni, quello che, invece, ami meno?
Grazie a te per l’ospitalità. È un piacere essere qui. Ho molte passioni, soprattutto la lettura e la scrittura, che cerco di incastrare tra le esigenze della famiglia, gli impegni quotidiani e le incombenze della vita reale. Ho lavorato nel campo del commercio con una mia attività e quando tornavo a casa la sera, non vedevo l’ora di dedicarmi alla scrittura. Sono una persona serena, amo viaggiare, ascoltare musica, fare lunghe camminate e praticare yoga. Cosa non amo? In genere cerco di evitare ciò che non mi fa stare bene, al fine di eliminare “zavorre”.
Come ti sei avvicinata alla scrittura?
Ho iniziato a scrivere ai tempi della scuola superiore. È stata un’esigenza, un piacevole modo per sognare. Ho preso la penna in mano e ho iniziato a scrivere. In quel periodo ho gettato le basi per molte storie, alcune delle quali sono ancora nel cassetto, in attesa di un eventuale sviluppo.
Quali sono i tuoi autori o autrici di riferimento? Libri che ti hanno ispirata o appassionata? O
anche film…
Adoro Anne Rice. Leggere di lei, del modo in cui caratterizzava i suoi affascinanti e complessi vampiri, fu illuminante. Ai tempi delle superiori ho divorato le saghe di Laurell K. Hamilton, di Cassandra Clare, Kresley Kole e Becca Fitzpatrick. Voglio citare anche le opere di due autrici italiane: Valentina d’Urbano e Chiara Palazzolo, quest’ultima mi conquistò col suo stile diretto, caratterizzato da frasi brevi e taglienti. Il suo romanzo horror “Non mi Uccidere”, primo di una trilogia, mi conquistò letteralmente. Ogni tanto lo rileggo. Amo anche guardare anime e leggere manga. Tra i miei preferiti ci sono “Nana”, “Death Note”,“Inuyasha” e “Devilman” del maestro Go Nagai.
Quando e come nasce l’idea di “Give me your soul” e “Believe me"?
Le prime bozze risalgono a diversi anni fa. Conservo ancora gli appunti allo stato embrionale, anche se la storia era totalmente diversa. L’idea di base per la stesura di “Give Me Your Soul” e più in generale di tutta la saga, è stata la voglia di raccontare la storia di un personaggio che non fosse il classico eroe buono, ma un protagonista irrisolto e imperfetto, costretto a fare i conti con i propri errori e a compiere un grosso lavoro su se stesso. Ho un debole per gli antieroi. Mi piace raccontare il loro passato, capire perché sono diventati tali e osservare il loro arco di trasformazione. Quando ben descritti, gli antagonisti possono essere molto interessanti. Spesso parteggio per loro.
Su cosa si incentra la vicenda nei due libri?
“Give Me Your Soul” e “Believe Me” chiudono il primo “ciclo” della storia. Per questo consiglio di leggerli insieme. Rafael, un demone potente, ambisce a impossessarsi di tre oggetti magici indispensabili per mettere in atto la sua vendetta. Per farlo, si avvale dei servigi di Cain, il suo più abile Ingannatore di anime. Alexandra diventerà il loro principale oggetto di contesa. Il rapporto tra Cain e Alexandra è complesso. Sono nemici. Si ostacolano. A volte sono costretti a collaborare. Inspiegabilmente, la ragazza vede del buono in lui, gli si avvicina in un modo che lo destabilizza, obbligandolo a rimettere in discussione i suoi desideri. È una lotta estenuante tra i sentimenti che Cain inizia a provare, suo malgrado, e ciò che non vuole ammettere a se stesso.
Chi sono i protagonisti, Cain e Alexandra?
Cain è un mezzo demone ribelle e sprezzante delle regole. Ma il suo essere “diviso a metà” gli procurerà un sacco di problemi. Alexandra è una ragazza “speciale”. Possiede un dono/maledizione che non comprende. Non conosce la sua vera identità.
Che cosa significa vendere l’anima, nella vicenda che narri?
Cain è un Ingannatore di anime. Il suo compito principale è quello di raggirare gli umani allo scopo di ottenere le loro essenze. Le implicazioni sono terribili. Lo ribadisce anche Cain: una volta stipulato il patto, non si torna più indietro. Un personaggio in particolare proverà sulla sua pelle questo senso di smarrimento, la consapevolezza di aver commesso, forse, un errore irrimediabile.
E l’amore che cosa evidenzia?
L’amore è la luce della mia storia. C’è sempre, anche dove non sembra. A volte è nascosto sotto la sofferenza e il risentimento provato da alcuni personaggi, eppure è possibile avvertite la sua presenza. L’amore è il sentimento che detta le scelte, giuste o sbagliate, dei miei personaggi; il filtro attraverso il quale Cain cambia prospettiva per mezzo di un lento e faticoso percorso, più evidente nel secondo volume della saga.
Dal punto di vista delle tecniche di scrittura e dello stile: come hai voluto scrivere questo libro e cosa, invece, hai assolutamente evitato?
Amo approfondire il lato psicologico dei miei personaggi, mostrare il loro carattere attraverso le loro azioni. Mi piace introdurli nella maniera più completa e raccontarli nei gesti della vita quotidiana, mettendo in evidenza le loro passioni e cosa amano fare. Anche i dialoghi rivestono un ruolo importante. Lo stesso discorso vale per le descrizioni: devono essere efficaci senza risultare pesanti o annoiare. Io scrivo in terza persona e nella mia storia ci sono differenti punti di vista, ho dato voce a ogni personaggio e mi sono divertita a vederli prendere posizione: c’è chi si schiera contro Cain, chi vorrebbe vederlo morto, e anche chi prova a dargli una possibilità, nonostante tutto.
Dal tuo punto di vista, scrivere storie di genere fantastico, che cosa significa per te ma anche per chi legge?
Alcuni considerano il fantasy come un genere “infantile”, facile da scrivere. Non è così. Pensiamo alla complessità della creazione di un mondo immaginario in tutti i suoi aspetti, o alla necessità di rendere credibile una storia fantasy ambientata in un contesto reale, dove tutto deve essere coerente. Attraverso demoni e vampiri il fantasy può anche essere un modo per affrontare temi delicati come l’emarginazione sociale, il pregiudizio, o la paura nei confronti del diverso. Il fantasy può spronare i lettori a guardare oltre le apparenze. Perché non sempre è tutto come sembra.
Dove possiamo trovare i tuoi libri? In che formati?
I miei romanzi sono disponibili in formato cartaceo e ebook sullo store della PubMe, su Amazon e in tutti gli store OnLine. Si possono ordinare anche nelle librerie fisiche on demand. Oppure potete contattarmi per richiedere la vostra copia con dedica, segnalibro e qualche gadget personalizzato.
Hai nuovi progetti narrativi per il futuro?
Parallelamente ai restanti volumi della saga, mi sto dedicando a due progetti di diverso genere. Due storie a cui tengo molto, procedono di pari passo ma non so quale delle due vedrà la luce per prima.
Se vuoi aggiungere qualcosa…
Voglio ringraziarti per questa bella intervista e per avermi dato l’opportunità di parlare un po’ di me e della mia storia!
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