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mercoledì 12 agosto 2020

RIFLESSIONI SOGNANTI: Se il titolo di studio è un pezzo di carta e gli autodidatti sono sopravvalutati

Autodidatti e/o millantantori di titoli ma soprattutto di capacità e competenze da una parte; dall'altra, leggendo gli annunci di lavoro, richieste di esperienze pluriennali fatte a neolaureati poco più che ventenni. In mezzo, ci stanno loro: i titolati, ma non per etichetta. Dietro a una laurea, dietro a un'esperienza, ci sono anni di studio, di approfondimenti; anni di lavoro per mantenersi gli studi. Sacrifici. E mentre ci dibattiamo tra le schizofrenie di un paese sempre più allo sbando, con laureati precari che, nei loro angolini, macinano idee e trovano solo ostacoli e disprezzo, ecco l'ennesima batosta: la notizia di Sergio Battelli che, malgrado sia sia fermato alla Terza Media, è stato confermato Presidente della Commissione per le Politiche UE. Non me ne dolga, Battelli, anzi, invito a leggere le sue ragioni, perché è giusto che si ascoltino le diverse campane (vai all'articolo su Leggilo, clicca qui). E lungi da me dal voler fare una polemica mirata a qualcuno: da questo caso vorrei porre una riflessione che riguarda il contesto generale di un paese che lancia briciole a teste pensanti con idee, di cui disprezzano i titoli. No, i titoli non sono pezzi di carta. Sono altro. Scoprite perché.