mercoledì 5 febbraio 2020

INTERVISTA: Michela Bianco ci racconta il suo "The Sound of Silence - La verità dietro le pagine"

Michela Bianco presenta
"The Sound of Silence"
(DAE)
Il titolo evoca una celebre canzone; e in effetti "The Sound of Silence - La verità dietro le pagine" (DAE), opera prima di Michela Bianco, è di forte impatto a causa dell'ossimoro capace di connetterci a qualcosa che va ben oltre le apparenze. L'autrice ci racconta com'è nato questo romanzo che inizia con il ritrovamento del corpo senza vita della giovane Alanis Catween. Cosa si nasconde dietro a questa morte?

"The Sound of Silence"
Ciao Michela, benvenuta su La penna sognante! Ci vuoi raccontare qualcosa di te? Il tuo background, la tua formazione, le tue passioni, il tuo rapporto con la scrittura (e con l’arte).
Ciao a tutti! Mi chiamo Michela, ho 22 anni e vivo a Savona. Frequento il corso magistrale di Informazione e Editoria presso l'Università di Genova, percorso che ho deciso di intraprendere per approfondire l'amore per i libri e riuscire un domani a farlo diventare una vera e propria professione.
Credo sia superfluo aggiungere che adoro scrivere. Scrivere mi ha sempre accompagnato sin da quando ne ho memoria e mi ha sempre offerto un rifugio ogni qualvolta ne avessi bisogno. Credo che non esista per me un rimedio migliore per stare bene di prendere carta e penna e dar sfogo ai miei pensieri.

Parliamo di “The Sound of Silence”: come e quando nasce questa storia?
“The Sound of Silence” nasce diversi anni fa quando ancora frequentavo il liceo: la storia prese forma quasi di getto senza che la stessi aspettando, e l'unica cosa che dovetti fare nei mesi successivi fu trascriverla e perfezionarla. Ci misi quasi tre anni, ma alla fine mi resi conto di essere riuscita a dare un senso a tutto ciò che stavo vivendo in quel periodo, e a voltare pagina.

C’è stato un particolare elemento/evento ispiratore (o più elementi/eventi) che ti hanno portato alla sua scrittura?
L'ispirazione arrivò tutta insieme dopo aver visto il film "The basketball diareis": quella sera rimasi a lungo sveglia a pensare a ciò che avevo appena visto, e la mattina dopo avevo già stilato una trama e definito il personaggio principale.

Chi sono i protagonisti? Sono ispirati a qualcuno in particolare (persona reale, personaggi, eroi etc.)? O nascono da altri stimoli?
La protagonista in realtà è una sola, Alanis. Attorno a lei ruotano diversi personaggi, alcuni fondamentali, altri a tratti marginali, altri ancora che non risultano importanti se non prima del finale. Ognuno di loro non si ispira a una persona o a un personaggio preciso, ma credo di aver preso spunto da vari atteggiamenti, attitudini ed esperienze delle persone che mi stavano intorno in quel periodo e di averle trasposte in essi.

La scelta dell’ambientazione ha ragioni precise?
Ai tempi sì. L'ambientazione è una New York immaginata: cambiano i nomi ma il luogo rimane quello. Quando scrissi il romanzo infatti avevo il grande sogno di andarci a vivere. Oggi questo desiderio non è più così importante, tuttavia tra le pagine del libro posso ogni volta ritrovare i miei sogni di ragazzina.

Si tratta del tuo primo romanzo giusto? Quanto è stato facile o difficile scriverlo? E per quali motivi?
Esatto, è il primo romanzo e, se devo essere sincera, non me lo ricordo così arduo da scrivere. La parte successiva alla stesura invece è stata un po' più difficile, ovvero il far combaciare gli eventi, determinare le caratterizzazioni dei personaggi e soprattutto stabilire il finale. Fino all'ultimo infatti ero indecisa tra due possibili finali, e alla fine optai per un terzo ancora.

Dal punto di vista dello stile e della lingua, come hai lavorato? Quali difficoltà maggiori hai riscontrato quali opportunità e aspetti positivi?
La scelta di usare una forma a diario è stata la più ovvia: qualsiasi altra forma non mi avrebbe permesso di ampliare i pensieri della protagonista in modo così approfondito. È uno stile che si è rivelato molto versatile, perché mi ha consentito di poter dedicare intere pagine ai pensieri di Alanis senza dover seguire un filo narrativo incessante. Il problema maggiore è stato impedire di rendere l'intera storia concentrata sulla protagonista, e lasciare spazio anche agli altri personaggi.

C’è stato/a qualche autore/autrice che ti ha ispirata particolarmente per questo libro?
Un autore in particolare no, ma ho trovato molto d'ispirazione sia per lo stile che per il contenuto da “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”: ho trovato d'impatto lo stile freddo e disinteressato con cui Christiane descrive la sua vita, e nonostante questo, la verità e la crudezza dei racconti arrivano al lettore in maniera diretta, senza essere mediati da una narrazione standard.

Michela durante una presentazione
del suo romanzo
E in generale chi sono i tuoi autori/autrici, artisti/artiste di riferimento? Le tue opere preferite? Quello che ami e che stimola la tua creatività (in ambiti non soltanto letterari)?Vado molto a periodi, diciamo che dipende dal genere letterario che mi interessa in quel momento. Ho trovato significativo lo stile di Hosseini e la sua capacità di far immergere il lettore in una realtà così diversa da noi; la capacità di realizzare dialoghi d'effetto e scorrevoli di Dicker; lo stile fluido e realistico di J.K.Rowling. Credo che ognuno dei loro romanzi mi abbia dato un input per migliorare o approfondire il mio modo di scrivere. Un autore che invece apprezzo molto è Chuck Palahniuk, sia per ciò che racconta nei suoi romanzi sia per come li racconta. Tuttavia credo che il suo stile sia impossibile da riprodurre, almeno per me.

Che cosa significa per te la pubblicazione di questo romanzo?
Ha significato davvero molto, ogni tanto fatico ancora a crederci. Dopo che ho scritto la parola fine a "The Sound of Silence", ho iniziato a prendere in considerazione l'idea di pubblicarlo e, se all'inizio il progetto mi sembrava folle, col tempo è diventato il mio primo grande obiettivo, e sapere di esserci riuscita è un'emozione indescrivibile.

Cosa ti piacerebbe scrivere o fare?
Mi piacerebbe riuscire a scrivere un romanzo che si discosti dalle mie corde per vedere fino a che punto posso spingermi. Mi sono sempre dedicata al genere drammatico, e mi piacerebbe sperimentare in altri campi. Ma per il momento non c'è ancora nulla di certo.

Scheda tecnica del libro
The Sound of Silence
di Michela Bianco
Casa Editrice: DAE
Collana: I nuovi Bestseller
Anno: 2018
Genere: Narrativa Contemporanea
Versioni: ebook e cartaceo
Sito DAE: clicca qui



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