Che cosa si cela dietro la condanna a morte di Lorenzo Rossi, brillante ricercatore del MIT? Troppe cose non tornano nella vicenda raccontata da Filippo Mammoli in "Oltre la barriera" (Dark Zone). Una penna limpida, che apre considerazioni sulla pena di morte senza risultare retorica.
La trama: "Oltre la barriera"
Pena di morte per omicidio di primo grado: è questo il verdetto che emette il tribunale di Lafayette, in Louisiana, contro il ricercatore italiano del MIT Lorenzo Rossi. Nell'angoscia dei giorni senza speranza trascorsi nel braccio della morte, Lorenzo ottiene dal fanatico direttore del penitenziario, Carl Sain, di poter scrivere un diario. Ma quando Susan Taylor, la moglie di una delle guardie carcerarie, si imbatte per caso in quelle pagine, capisce che qualcosa non torna. E comincia un'indagine personale che la porterà a svelare i contorni inquietanti di una storia dove scienza e pregiudizio si intrecciano in un gioco pericolosissimo. Finirà così per scoprire i dettagli di un esperimento scientifico mai tentato prima, un'esperienza rivoluzionaria destinata a spostare gli equilibri tra la vita e la morte. Improvvisandosi detective per ingaggiare un'avvincente lotta contro il tempo, Susan spera di recidere il cappio che si stringe ogni giorno di più intorno al collo del fisico italiano.
Fin dalle prime righe entriamo nel cuore della vicenda, di cui captiamo la stranezza a partire dalle circostanze: dalla condanna del fisico italiano passando per lo strano fervore religioso di Sain, arriviamo agli atteggiamenti dell'avvocato difensore. Lorenzo ha la possibilità di tenere un diario, cosa bizzarra viste le disposizioni legate alle prassi di massima sicurezza del penitenziario; tuttavia è proprio questa disposizione che funge da motore della vicenda.
Una delle guardie carcerarie fotografa le pagine del diario di Lorenzo; questi scatti vengono captati dalla moglie, Susan Taylor, la quale inizia a indagare sul "caso-Rossi". Con il piglio di una Miss Marple, la donna fa appello a tutta la sua logica, pervenendo alla scoperta della verità e alle persone che vertono intorno a tale scoperta. Il lettore si chiede come, in condizioni di sperimentazione e quindi seguendo determinati protocolli obbligatori, Lorenzo sia potuto incappare in un incidente che gli è costato una condanna a morte. Proprio questa circostanza ci porta sulle tracce di rivelazioni che sanno di complotto. O c'è dell'altro?
L'espediente del diario, oltre a consentire lo sviluppo delle indagini, è un classico che permette al lettore di entrare nella testa del protagonista. Sul capo di Lorenzo pende una spada di Damocle che, ogni giorno, si avvicina sempre più. La vita nel penitenziario è scandita dai ritmi di una quotidianità angosciata che intreccia la singolarità di una religiosità che sa di ipocrisia. Il travaglio del protagonista emerge in tutta la sua forza, complice l'assurdità della situazione. A questo si aggiunge la lontananza dal paese natale che rievoca con una sorta di "saudade". Lorenzo è vittima di qualcosa di più grande di lui; nel romanzo non si ribella, piuttosto la reclusione lo porta a riflettere sulla propria situazione, raccontata senza filtri.
Il romanzo apre al tema della pena di morte, offrendo anche costatazioni sulla condizione umana e sul concetto di religione. L'ipocrisia di chi offre un viatico apparente, anziché fare appello al senso di giustizia reale, diventa lo specchio di un'umanità piena di contraddizioni dove il pietismo è un modo per lavarsi la coscienza sporca. Inoltre anche la componente scientifica è trattata in maniera chiara e precisa inserendosi perfettamente all'interno della narrazione e riportandoci al tema di Prometeo.
L'autore ci fa entrare nel mood della storia fin dall'inizio; forse si dilunga un po' sulla questione della pena di morte prima di arrivare alle indagini, ma tutto questo ci porta a una contestualizzazione della storia. Il lettore empatizza bene, la penna scivola senza intoppi con un crescendo ben gestito. Il direttore è un "cattivo" al punto giusto insieme agli altri opponenti. Susan coniuga sensibilità e intuito a un senso logico che la porta ad approfondire le indagini mostrando una massiccia dose di intraprendenza e fantasia. Anche lei piacerà molto ai lettori, soprattutto perché a chi verrebbe in mente, nella vita di tutti i giorni, di indagare su una vicenda complessa quale quella in cui è implicato Lorenzo? Ma soprattutto chi si prenderebbe a cuore la storia di un condannato?
Per concludere
"Oltre la barriera" è un thriller di agevole lettura, ben scritto con un'ambientazione americana che risulta pertinente. Alla tensione si aggiunge una componente umana che apre a temi importanti e interessanti. Bei personaggi e non banale l'espediente del diario, qui pertinente e capace di innescare la vicenda. Lettura consigliata!
Scheda tecnica del libro
Oltre la barriera
di Filippo Mammoli
Genere: Thriller
Casa Editrice: Dark Zone
Acquisto Amazon: clicca qui
Sito editore: clicca qui
Nessun commento:
Posta un commento