martedì 23 giugno 2020

RECENSIONE - "Louise Brooks - Due vite parallele" di Laura Scaramozzino

Il fascino di una grande diva del cinema muto inserito all'interno di una vicenda in cui la fantasia dell'autrice va di pari passo con l'attenzione e il rispetto alla coerenza biografica."Louise Brooks - Due vite Parallele" (Watson Edizioni) di Laura Scaramozzino è una lettura densa di tensione e mistero, mai disgiunte da un ottimo scavo psicologico.



La trama: "Louise Brooks - Due vite parallele" 
Louise Brooks è una giovane attrice. Vive a Hollywood ed è un'esponente del Nuovo Cinema Impulsoriale: un'elaborazione moderna del cinema muto del passato. Dopo una notte trascorsa in compagnia della collega Greta, riceve sul cellulare un messaggio inquietante: Edmond J. Lermann è morto. La ragazza non conosce nessuno con quel nome e quando prova a risalire al mittente del messaggio, fallisce nell'intento. Grazie a Internet, Louise scopre che l'uomo esiste ed è morto davvero, ucciso con un colpo di pistola a Torino, in Italia, e che era originario della sua cittadina natale: Cherryvalle nel Kansas. Inizia così un'avventura in cui la giovane attrice si trova costretta a fare i conti con il proprio passato. C'è una voce che la perseguita da quando aveva otto anni. Una minaccia che non l'ha mai abbandonata e recita: "Questa bambina è mia".

Fin dall'incipit ci accorgiamo dell'attenzione alla resa del personaggio che l'autrice ha studiato con grande attenzione. Non soltanto Laura Scaramozzino ha saputo restituire il fascino di questa diva tanto enigmatica quanto travagliata, ma l'ha inserito all'interno di un tessuto narrativo ben articolato, ricco di buone idee.

Partiamo dalla protagonista, Louise Brooks, diva del muto che troviamo a cavallo tra due epoche tanto diverse quanto interessanti, se poste a confronto. Il passato diventa ben presto oggetto di indagine per la giovane attrice, la cui libertà sessuale e il cui magnetismo vengono trasmessi in maniera totalizzante. La vita della diva, considerata da alcuni la prima stella del cinema, scorre tra le parole, restituendoci pezzi di una personalità a dir poco unica.

Una personalità costretta a fronteggiare un passato complesso. Se, leggendo la sua biografia, da una parte notiamo un temperamento artistico e umano, forte, accostato a un'erudizione che nasce dall'amore per la letteratura (la Brooks si definì spesso l'idiota più erudita del mondo), dall'altra conosciamo un episodio di abuso sessuale subito da bambina che segnò fortemente il suo essere e la sua carriera.

L'episodio dell'abuso sessuale ricorre e diventa l'occasione per scendere nei meandri più cupi dell'animo dell'attrice. Questo lato oscuro si collega al magnetismo erotico, spezzato ma al contempo potente, che l'autrice ci mostra insieme al concept di femme fatale espresso al massimo con la Lulu de "Il vaso di Pandora" (film del 1929 diretto da Pabst e opera di Wedekind).

L'impressione che si ha è di una Louise Brooks che interpreta sé stessa in maniera magistrale. La penna di Laura Scaramozzino infonde vita al personaggio e quindi alla storia, restituendolo all'oggi. Ci rendiamo conto che la diva del muto, con l'espediente del Nuovo Cinema Impulsoriale, è una figura estremamente moderna, in bilico tra libertà e fratture interiori.

Per quanto riguarda la trama, forse il racconto si presterebbe a un respiro ancora più ampio. Il finale lascia l'impressione di qualcosa di sfuggente, malgrado la comprensione del tutto. L'idea delle vite parallele, riprende il classico topos del viaggio nel tempo e tra i mondi paralleli. Il tempo si esprime in tutta la sua relatività, diventando uno strumento di introspezione. L'unico elemento che pare reso in modo sommario è il varco temporale: avrebbe potuto essere più giustificato, rispetto alla presenza nel racconto e alla dinamica dei parallelismi.   

La scrittura di Laura Scaramozzino è un grande punto di forza nella narrazione. Si avverte l'attenzione al linguaggio, scelto con grande cura, unita a un ritmo incalzante. L'impressione è che Laura non metta mai una una parola a caso o in eccesso. In tutto ciò si avverte lo studio, la preparazione ma anche la personalità di un'autrice pignola (nell'accezione positiva del termine) ma anche dall'elegante semplicità e capace di padroneggiare la materia narrativa senza mai appiattirla.

Per concludere
"Louise Brooks - Due vite Parallele" è il bel ritratto di una grande diva del passato, reso con forza ed espressività. La cornice narrativa all'interno della quale s'inscrive la narrazione è efficace, complice la bella penna di Laura Scaramozzino che ha saputo equilibrare l'elemento biografico alla fiction. Un racconto lungo, ben scritto e di piacevolissima lettura.

Scheda tecnica del libro
"Louise Brooks - Due vite parallele"
di Laura Scaramozzino
Genere: Biografia
Casa Editrice: Watson
Collana: Ritratti
Formato: Cartaceo 11,40
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