Ne "I monologhi della vagina"di Eve Ensler (1996) si parla proprio di tale repressione, citando anche fonti storiche accreditate. Il corpo femminile, capace di dare la vita, è un fulcro di potere. E cosa di meglio, per il patriarcato, imporre le proprie regole, impedire alla donna di esplorare la sessualità per imprigionarlo in un mero ruolo o anche in un altro, con le polarizzazioni di madre da una parte, e oggetto di piacere dall'altro?
Il libro di Eve Ensler nasce da una serie di interviste che l'autrice - sceneggiatrice, drammaturga, scrittrice e attivista americana - ha realizzato a donne di ogni estrazione sociale e appartenenza etnica. Da lì ha condensato il tutto utilizzando un linguaggio evocativo così potente da riuscire a raccontare la storia di ogni donna come se fosse la storia di tutte le donne. Lo lessi una decina di anni fa, l'ho riletto in questi giorni e mi ha lasciato tante riflessioni sul tema della libertà, notando come, con il dilagare del fenomeno del femminicidio, la donna che sembrava aver conquistato molti diritti grazie alle rivendicazioni degli anni Sessanta- Settanta, abbia mutato la sua immagine. Si ha l'impressione che stia tramontando il mito/modello della donna forte ed emancipata per trasfondersi in un opposto, più fragile di una bambola di porcellana. Sarà una mia idea distorta?
Facciamo un passo avanti: anno 2015, esce per How2 Edizioni "Il manuale del sesso" di Ingrid Johansson. Presente per un certo periodo sulla piattaforma Social, l'autrice, una sessuologa svedese misteriosa e irriverente, ha pensato di cancellare il profilo per tornare nell'anonimato. Il libro, al numero 1 nella classifica di categoria di Amazon alla sua uscita, senza essere particolarmente pubblicizzato, risulta ancora un evergreen. L'ho segnalato un po' di tempo fa, ma ne parlo perché il tema che stiamo trattando è mirato. "Il manuale del sesso" non è un manuale in senso stretto. Dalle recensioni leggete pareri contrastanti, qualcuno anche fallace, in quanto l'autrice tiene a precisare l'importanza della tutela della salute personale, usando i giusti accorgimenti. Ma sorvoliamo: l'argomento è disinibente, di volta in volta i pazienti radunati dalla sessuologa raccontano i loro blocchi e lei, dalle sue esperienze, trae le fonti di ispirazioni più piccanti per far cadere i muri dietro cui si cela la persona. Non parlo per categorie: la sessuologa non fa riferimento agli studi di genere apposta. Per evitare le strumentalizzazioni e per andare oltre. E i personaggi sono molto fluidi, per inciso: devono solo imparare a viversi.
Vi ho portato tre esempi di libri molti diversi tra loro, da leggere, sul tema della libertà sessuale. Possono piacere o non piacere, ma si riflette sulla differenza posta tra libertà sessuale e mercificazione, in un momento borderline quale quello attuale, dove le donne sembrano vivere un pensiero schizofrenico e dove si confonde la donna libera sessualmente e la prostituta. Dove prima si sostiene che occorre tornare alla pudicizia e poi si parla della necessità di essere liber* sessualmente (ma se ti vergogni, sei represso, no?). Senza nulla togliere alle scelte: ma per fare una scelta è importante capire che cosa si fa e chi si è. La libertà è sempre legata alla consapevolezza, l'illusione della libertà ai giochi furbetti.
Foto ballerini: Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/pixel2013-2364555/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=2878011">S. Hermann & F. Richter</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=2878011">Pixabay</a>
Nessun commento:
Posta un commento