lunedì 1 febbraio 2021

RIFLESSIONI E LIBRI - Da "I monologhi della vagina" di Eve Ensler a "Il manuale del sesso" di Ingrid Johansson, la libertà sessuale non ha prezzo e non è per forza bionda

"I monologhi della vagina" di Eve Ensler meriterebbero di essere letti a scuola. Ci forniscono, infatti, letture preziose sulla libertà e sulla necessità che le donne hanno di esprimersi e di esprimere la propria sessualità, ma non nel modo che ci viene propinato in abbondanza, scambiando i termini. "L'amante di Lady Chatterley" di David Herbert Lawrence è un romanzo che parla di una sessualità disinibita, di una passione che brucia il corpo e la pelle in un contesto proibito. Il "Manuale del sesso" della dottoressa Ingrid Johansson non tira in ballo la questione degli studi di genere; l'autrice ascolta i propri pazienti e li guida verso la liberazione, rompendo tabù che accomunano usi e costumi a livello globale. Ci sono letture che raccontano la vera libertà sessuale. La libertà sessuale può essere raccontata, ma non è la libertà di vendersi... né è una strumentalizzazione che si carica di astruse missioni - creando finti guru -  contro il patriarcato cui finge di opporsi salvo poi adottarne gli stereotipi che ne indicano una sostanziale sottomissione. 

Il momento è cruciale: in un precedente post ho parlato di libertà,  raccontando la mia visione del tema, messo a dura prova in questo periodo di fuochi facili ed eccessi di politically correct. Il tema della libertà ha molto a che fare con il corpo femminile e, anzi, il corpo femminile, per le funzioni cui la natura l'ha destinato, è cruciale. Per questo nei secoli l'oppressione del patriarcato è sempre stata volta a mantenere la donna imbrigliata nella funzione considerata precipua: la procreazione. 

Ne "I monologhi della vagina"di Eve Ensler (1996) si parla proprio di tale repressione, citando anche fonti storiche accreditate. Il corpo femminile, capace di dare la vita, è un fulcro di potere. E cosa di meglio, per il patriarcato, imporre le proprie regole, impedire alla donna di esplorare la sessualità per imprigionarlo in un mero ruolo o anche in un altro, con le polarizzazioni di madre da una parte, e oggetto di piacere dall'altro? 

Il libro di Eve Ensler nasce da una serie di interviste che l'autrice - sceneggiatrice, drammaturga, scrittrice e attivista americana - ha realizzato a donne di ogni estrazione sociale e appartenenza etnica. Da lì ha condensato il tutto utilizzando un linguaggio evocativo così potente da riuscire a raccontare la storia di ogni donna come se fosse la storia di tutte le donne. Lo lessi una decina di anni fa, l'ho riletto in questi giorni e mi ha lasciato tante riflessioni sul tema della libertà, notando come, con il dilagare del fenomeno del femminicidio, la donna che sembrava aver conquistato molti diritti grazie alle rivendicazioni degli anni Sessanta- Settanta, abbia mutato la sua immagine. Si ha l'impressione che stia tramontando il mito/modello della donna forte ed emancipata per trasfondersi in un opposto, più fragile di una bambola di porcellana. Sarà una mia idea distorta? 

Un passo indietro nel tempo: "L'amante di Lady Chatterley" di Lawrence (1928) è un capolavoro: erotico, bruciante, una scrittura elegante ma anche intensa. La moglie che tradisce il marito, divenuto paralitico a causa delle ferite riportante sul fronte della Prima Guerra Mondiale, sono il viatico della liberazione per questa donna ancora giovane e costretta a una vita triste e monotona. Il sesso è la sua occasione di salvezza, la liberazione dal proprio ruolo di moglie che non accetta di essere una Crocerossina; la protagonista, Connie, è una ribelle agli obblighi del matrimonio, in quanto rivendica il diritto alla femminilità. Questo romanzo, con una scrittura molto classica, fu oggetto di scandalo ma è una storia struggente che ci riporta proprio alla liberazione del corpo femminile. Un romanzo di rottura vero, con una vera ribelle come protagonista. 

Facciamo un passo avanti: anno 2015, esce per How2 Edizioni "Il manuale del sesso" di Ingrid Johansson. Presente per un certo periodo sulla piattaforma Social, l'autrice, una sessuologa svedese misteriosa e irriverente, ha pensato di cancellare il profilo per tornare nell'anonimato. Il libro, al numero 1 nella classifica di categoria di Amazon alla sua uscita, senza essere particolarmente pubblicizzato, risulta ancora un evergreen. L'ho segnalato un po' di tempo fa, ma ne parlo perché il tema che stiamo trattando è mirato. "Il manuale del sesso" non è un manuale in senso stretto. Dalle recensioni leggete pareri contrastanti, qualcuno anche fallace, in quanto l'autrice tiene a precisare l'importanza della tutela della salute personale, usando i giusti accorgimenti. Ma sorvoliamo: l'argomento è disinibente, di volta in volta i pazienti radunati dalla sessuologa raccontano i loro blocchi e lei, dalle sue esperienze, trae le fonti di ispirazioni più piccanti per far cadere i muri dietro cui si cela la persona. Non parlo per categorie: la sessuologa non fa riferimento agli studi di genere apposta. Per evitare le strumentalizzazioni e per andare oltre. E i personaggi sono molto fluidi, per inciso: devono solo imparare a viversi. 

Nessuna strumentalizzazione: Ingrid è per prima protagonista di una storia d'amore libera in cui ogni fuga prelude a un ritorno. Ma l'amore non preclude altre possibilità: lasciarsi andare, liberare gli istinti, pur usando la testa per rispettare il o i partner. "Il manuale del sesso" raccoglie racconti molto piccanti e fantasiosi con annessi diversi consigli, ma è anche la storia di una donna che il patriarcato lo irride. Il suo libro la rappresenta perfettamente, complice la sua identità ancora incerta, per quanto qualcuno abbia azzardato nomi. Ingrid non si lascia catturare ed è davvero la donna sessualmente libera capace di amore. Senza prezzo: lei non accetta compromessi. E si è anche tinta i capelli di nero. Altra pernacchia al patriarcato dei facili simbolismi.  

Vi ho portato tre esempi di libri molti diversi tra loro, da leggere, sul tema della libertà sessuale. Possono piacere o non piacere, ma si riflette sulla differenza posta tra libertà sessuale e mercificazione, in un momento borderline quale quello attuale, dove le donne sembrano vivere un pensiero schizofrenico e dove si confonde la donna libera sessualmente e la prostituta. Dove prima si sostiene che occorre tornare alla pudicizia e poi si parla della necessità di essere liber* sessualmente (ma se ti vergogni, sei represso, no?). Senza nulla togliere alle scelte: ma per fare una scelta è importante capire che cosa si fa e chi si è. La libertà è sempre legata alla consapevolezza, l'illusione della libertà ai giochi furbetti. 

Foto ballerini: Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/pixel2013-2364555/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=2878011">S. Hermann &amp; F. Richter</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=2878011">Pixabay</a>


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