Ciao Sophie, benvenuta su La penna sognante. Il tuo è un background multiculturale: da cosa è stato alimentato?
Dai miei genitori: papà francese, madre italiana anche se dell’Italia fisicamente ho visto ben poco. Spero un giorno di colmare questa lacuna.
Primi passi nella scrittura: quando? C’è stato qualcosa che ha acceso la scintilla?
Ho cominciato quando frequentavo la scuola per diventare maestra per la prima infanzia. All’inizio erano storie per i bambini, poi ho provato a scrivere un romanzo rosa e tutto è iniziato da lì.
Il tuo blog, invece, quando è nato e perché?
Il blog è iniziato su suggerimento di mio marito, come canale pubblicitario.
Arriviamo al tuo primo libro: come sei giunta alla pubblicazione?
Sempre grazie a mio marito, il mio sprone e la mia roccia. Lui ci ha creduto tantissimo e ha avuto ragione.
Quali libri hai pubblicato, poi?
Sempre storie romantiche eccetto “Uccidere il drago” dove al romance si aggiunge il thriller. Un’idea che presto vorrei ritentare.
Il romantico è il genere di elezione: ma con quali sfumature?
Ce ne sono molte, il concetto è in quale modo si vuole trattare una storia d’amore.
Io ho dato al romance sfumature storiche, thriller e natalizie.
Che cosa ti ispira, cosa invece no?
Cerco di non prendere mai come riferimento altre storie d’amore, voglio che tutto sia sempre farina del mio sacco. Attingo alla fantasia o a storie di famiglia.
Come nascono i tuoi personaggi?
Eccetto per il romance “La Storia e l’Amore”, sono ispirati dalla mia vita quotidiana.
Come scegli le ambientazioni e come le delinei?
Le mie ambientazioni, eccetto quelle di “Uccidere il drago” e “È di nuovo Natale” per le quali ho dovuto studiare un po’, sono tutti luoghi che conosco molto bene. Parigi, la mia città, la Lorena e presto anche la Bretagna, il grande Canada.
Fa eccezione “La Storia e l’Amore” dove ho interpretato fatti storici realmente accaduti in modo alternativo.
Dal punto di vista della scrittura, ci sono elementi narrativi che privilegi? Cosa cerchi di evitare, invece?
Cerco di non essere troppo melensa, un rischio che si corre sempre quando si scrive un romance, e di non puntare mai sul sesso.
Mi piace invece far emergere la storia d’amore, darle fiato e far sì che l’autore si immedesimi coi personaggi.
Tra i tuoi libri, ce n’è uno (o più di uno) cui sei particolarmente legata? Se sì, quale e per quale ragione?
Amo molto una vostra grande autrice, Liala, le sue storie sono capaci di regalarmi grandi emozioni. Liala era fra l’altro l’autrice preferita di mia madre.
Sophie, quali progetti hai per il futuro?
Mi piacerebbe aprire un asilo privato, ma con la pandemia è tutto in forse.
Nel frattempo voglio continuare a crescere i miei figli e scrivere.
Se vuoi aggiungere altro…
Se vi interessa, sappiate che collaboro anche con un collettivo di autrici che si chiama Mary Fisher…
Grazie per l’intervista e a bientôt!
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Mercì per aver pubblicato l'intervista e tantissimi auguri per il tuo nuovo libro!
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