"Il tocco dell'anima": la trama
L’ispettore Alan Morrison e la giovane ispettrice Sandy Riedel indagano su una serie di omicidi legati tra loro da un sottile filo rosso che conduce a dei terribili casi di pedofilia. In un gioco di continui colpi di scena, Luca Memoli disegna un thriller perfetto e al cardiopalma, dove nulla è ciò che sembra.
La recensione
Il prologo già ci fa percepire il background poetico dell'autore: il romanzo apre con una suggestiva descrizione che ci fa respirare il profumo del mare di Newbay. Successivamente cita la Terès, la tempesta che si abbatte sulla baia, come a voler anticipare una minaccia incombente. Minaccia che si concretizza nel momento in cui alcuni pescatori trovano un cadavere. Un corpo apparentemente intatto, quasi perfetto. Ma la verità è tutta da sondare.
Alan Morrison e Sandy Riedel indagano sul caso. Due personaggi completamente diversi, per temperamento, età, background, ma uniti dalla pista sordida che si trovano a percorrere. Da lì, si spalancheranno porte rimaste per diversi anni chiuse su alcune verità che travolgeranno la stessa Sandy.
L'autore fornisce tanti tasselli, con indagini che ci portano sulla scia dei gialli più classici. Ma la dimensione del thriller ci coinvolge nel crescendo di eventi e colpi di scena che stravolgono anche le costruzioni più logiche. In apparenza, il caso sembra di difficile risoluzione, ma ci sono veramente tocchi che fanno emergere intuizioni fulminee e che portano a scoperte inattese. Il tutto a partire dal concetto di sinestesia, ben oltre l'empatia.
La provincia in cui è calata la vicenda, è sempre una carta vincente; penso ad esempio a "Lullaby" di Barbara Baraldi, dove la provincia si carica di oscure presenze e torbide perversioni. Da queste apparenze emergono segreti, vizi e verità, in precedenza protetti dagli stessi residenti. Nella storia di Luca Memoli, l'omertà è un potente strumento che contribuisce a proteggere ma al contempo anche a mantenere intatte certe dinamiche; inoltre sancisce la labilità dei confini tra bene e male, laddove il male si configura come una presenza strisciante nell'esistere individuale. Una presenza che spezza le vite più innocenti, attraverso le strategie più subdole. Vite spezzate non per forza dal punto di vista fisico; spesso è l'anima che ne risente. Soprattutto l'anima di chi è più fragile e sensibile.
Nella costruzione narrativa, Luca Memoli mostra grande attenzione alle semine di dettagli significativi. La presenza di investigatori della polizia che indagano come nei gialli più classici, si intreccia all'irrompere di elementi irrazionali che fanno luce sugli aspetti più cupi, sottesi a certi comportamenti. Al contempo, c'è una sensibilità peculiare nella penna, capace di sondare l'animo umano, costruendo così personaggi efficaci e credibili, tenendo sempre un buon controllo sul ritmo, ben cadenzato. Il tutto non senza aprire a momenti di azzeccata ironia.
Per concludere
"Il tocco dell'anima" è un thriller costruito sulla forte attenzione ai dettagli, con colpi di scena che funzionano e un'interessante squarcio aperto sull'animo umano, malgrado la presenza di un tema "delicato" quale quello della pedofilia. La penna di Luca Memoli coniuga sensibilità e "senso del giallo", ma non manca di un pizzico di ironia. Una storia consigliata.
L'autore: Luca Memoli
Bergamasco, classe 1977, Luca Memoli ha vissuto in molti posti, tra cui l’Inghilterra. Da sempre un accanito lettore, è appassionato di scrittura. Il suo profondo legame con le parole lo ha portato fin dagli anni del Liceo a scrivere poesie, racconti e romanzi, fatiche conservate per lungo tempo in un cassetto. Il suo genere più amato è il thriller psicologico ma ama tutte le sfaccettature del giallo, il suo colore preferito.
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