L'amore, le prime scoperte, i primi rossori. Lo specchio della mutevolezza delle emozioni, i dubbi, le censure sociali, sempre con un approccio aperto. Hermann Hesse, premio Nobel e grande esponente della letteratura tedesca, racconta nel suo stile variegato, carico di descrizioni e inni alla natura, l'amore, toccando tanti aspetti. Il tutto senza imporre una visione, ma aprendo le porte sull'animo umano, sulla sua complessità, sulle sue variegate sfaccettature.
"Sul ghiaccio" è un racconto breve che ci arriva come un battito di ali di farfalla. Ci introduce al libro, dove troviamo anche narrazioni più lunghe e significative. "L'apprendistato di Hans Dierlamm" evoca i più classici romanzi di formazione, con protagonisti più adulti di cui Hans osserva le vicende amorose, i turbamenti dell'anima. La sincerità di un animo puro quale quello del protagonista sarà un'importante chiave di soluzione per la vicenda in cui sarà coinvolto. Di purezza si tratta in diversi momenti del libro, ma non è mai disgiunta alla sensualità. Un risveglio di primavera, per dirla alla Wedekind, altro testo che consiglio caldamente ai giovani.
"Più è difficile avere una cosa, più la si ama".
"Il male nasce dove l'amore non basta".
"La fantasia e la capacità di immedesimazione non sono altro che forme d'amore".
Sono alcuni degli aforismi presenti, in cui l'amore viene posto al centro della poetica di Hesse, forte anche delle influenze orientali che ritroviamo in "Siddharta". L'amore è un sentimento che non vuole falsificazioni; ma è anche esplorazione, un sentire che ci mette di fronte alle nostre debolezze.
In un mondo in cui la spinta è alla liberazione sessuale attraverso la mercificazione confusa con la libertà sessuale, con guru femministe che impongono modelli sessuali maschili, messaggi che i nostri giovani stanno assorbendo come spugne, insieme a messaggi di polarizzazione in cui si individuano come nemici chi la pensa diversamente, additando fascisti che non lo sono; in un mondo in cui si elogia la diversità ma si punta all'omologazione; in un mondo che tratta i corpi umani come plastilina; in tutto questo, nel viaggio nella natura che è amore, possiamo trovare uno specchio in cui sprofondare e darsi uno stop.
E qui, amore e natura vanno di pari passo. Perché nel riconoscersi nella bellezza della natura, ritroviamo noi stessi, sentiamo il nostro corpo, ben oltre le manipolazioni mediatiche e gli interessi. Senza dover chiudere il cuore in un cassetto per diventare macchine da sesso anaffettive. L'amore, come ci insegna Hesse, è tutto. Anche il vero io degli artisti. Perché i veri artisti, sanno amare e si fondono alla natura. E sanno produrre il bello e non barbariche rappresentazioni spacciate per innovazioni.
Un libro che gli insegnanti dovrebbero far leggere ai ragazzi. Autentico, scritto con un'eleganza, forse un po' lontana dall'odierna, ma così pieno di spunti non moraleggianti ma nemmeno demagogici.
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