Onestà.
Perché?
Forse c'è una connessione con la precedente parola (libertà, leggi il post del 2022): onestà significa integrità morale, è la correttezza con cui ci rapportiamo agli altri e a noi stessi. Ed è un modo di essere che libera qualcosa di vero.
Ci sono svariate ragioni che mi portano a questo termine. Ragioni personali prima ancora che creative o "libresche". E per una volta, lascio andare qualcosa che in altre situazioni avrei tenuto chiuso nel cassetto dei segreti.
E sapete perché?
L'onestà ha a che fare con chi volta le spalle e chi si comporta in modo meschino. Ma quando la verità viene a galla può essere travolgente.
Un giorno mi sono svegliata e ho trovato un posto vuoto accanto a me. Il posto era riempito da promesse farlocche, da chi ritiene di poter fare il bello e il cattivo tempo nella vita delle persone, peggio ancora se sono collaboratori e professionisti, senza prendersi delle responsabilità; da chi pensa di svignarsela alla chetichella pensando che con le belle parole e i modi accomodanti possa continuare a incantare gli altri.
Non funziona così; meglio funziona per un po', ma quando qualcuno si stanca, il meccanismo si inceppa e arriva addosso tutto quello che abbiamo cercato di evitare. E in quel caso, non ci saranno protettori a salvare la situazione, nemmeno cercando di rovesciare la colpa su chi è vittima.
L'onestà non porta a queste complicanze e piano piano toglie le maschere ai fantasmi, alle apparenze, ai furbacchioni che postano i gatti e fanno i teneroni salvo poi rivelare il loro animo malevolo e disonesto.
L'onestà è quella del 2023. Tutto il resto potrà essere errore e ingenuità ma le farse finiscono e gli imperatori si rivelano nella loro nudità.
L'onestà è il più grande atto di coraggio in un mondo di furbi; furbi che ti ridono in faccia, dall'alto dei loro privilegi... furbi che cercano di demolire il tuo lavoro... ma la loro vita è solo un continuo arrampicarsi sugli specchi. E sugli specchi si scivola. Oppure si rompono e i cocci che penetrano nella pelle fanno male.
Se poi si guardano allo specchio, si accorgono di quanto effimero e finto sia sempre stato il loro riflesso.
Ecco, è successo anche a me di dare fiducia a questo riflesso. Ti abbaglia con false promesse e per un po' dai retta all'apparenza del moralismo che asseconda l'ipocrisia. Ma quando si è palesato per quello che è, anche davanti ad altri e ha cercato di attivare il solito teatrino di vittimismo, ho lasciato andare. E io, nel guardarmi allo specchio ho sorriso. Nemmeno il senso di colpa su cui fanno leva. Il gioco si impara, prima o poi. E le maschere cadono gradualmente, finché non vedranno la luce i veri volti.
Buon 2023 in onestà.
Buon anno di creatività e libri.
PS: Da giovedì ripartono anche le recensioni. Ne leggeremo delle belle.
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