lunedì 25 gennaio 2021

SCRITTURE CREATIVE - Libera la libertà

La libertà è un tema che ha sempre attraversato in maniera trasversale il pensiero, l'arte, lo spettacolo, la cultura. Ho sempre pensato che la creatività dovesse godere di uno statuto speciale, tipo un passaporto che esibisci. Sopra, il pubblico appone il visto, ma a mente aperta. Di libertà parlo nei miei libri, lo stesso "Alice nel labirinto", come rilevato anche da Malia Delrai (Delrai Edizioni - Fiera Virtuale della Narrativa del CSU - 2020) nella sua stupenda videorecensione, pone il tema al centro (vedi questo). Alice versus la Victorian Age, come posto anche da Carroll. Ma andiamo oltre, a braccio... la libertà d'espressione ieri e oggi...

Breve intro storica 
Il Novecento è stato un anno di cambiamenti epocali, forti dei totalitarismi dalle cui reazioni si sono gettati i semi per le grandi contestazioni nei confronti dei vecchi assetti istituzionali. Un vero e proprio terremoto - in senso metaforico - che ha consentito di rovesciare molte prospettive, valorizzando le libertà che dal sesso portano all'espressione (sessualità e creatività sono connesse). Il riferimento è prevalentemente alle donne, le cui rivendicazioni affondano le loro radici nel ruolo esercitato dalle stesse durante i conflitti mondiali; questi eventi hanno infatti portato molte di loro a uscire dall'alcova famigliare per diventare motori mobili dell'economia, complice l'assenza dei mariti, impegnati sui fronti. Prima i movimenti femministi, ma di certo i conflitti hanno contribuito a formare nelle coscienze muliebri una rinnovata idea del proprio ruolo sociale e della propria identità, nell'ottica di una possibilità di realizzazione oltre la famiglia. Poi... il Sessantotto, le contestazioni... le donne in carriera celebrate nella pellicola del 1988 diretta da Mike Nichols, con la lampante contrapposizione di due "Eva contro Eva"... il Velinismo, fenomeno  nostrano, cui parallelamente si associano le star del pop super-sexy che da Madonna hanno trovato palchi aperti. 

Express
Era un "Express yourself": tra travestitismo e gioco sensuale si celebravano le gioie del sesso, tra "Erotica" di Madonna (album sottovalutato ma ricco di suggestioni lounge prima che questo genere esplodesse nei club) e "Janet" di Janet Jackson (ricordate la cover di Rolling Stones? Lei con il seno coperto?). Sì, gli scandali c'erano, ma c'era anche una libertà sessuale ereditata dal Sessantotto della promiscuità. Nessuna etichetta, si voleva fare l'amore...  

Negli anni Novanta ero adolescente. Ho vissuto tutto quello che vivono gli adolescenti dei tempi: le feste, i pomiciamenti, le domeniche in disco, passando ai sabati sera. I cinque, i corsi di recupero... ma... erano giorni in cui essere liberi significava esprimersi, ridere, fare scemate. Non c'erano pc, tablet, cellulari: si prendeva la bici, il motorino, ci si telefonava a casa, amiche con troppe cose da dire per la "gioia" della bolletta. Forse era l'adolescenza... ma l'atmosfera era diversa, rispetto a oggi. La musica, l'arte... gli eventi. Poi... si cresce... vero, ma qualcosa è davvero cambiato, credo.

Pc, tablet, telefonini... i Social... un Facebook che collegava gli amici. La novità, la sensazione di potersi esprimere... poi... i mutamenti dei Social... è tutto cambiato.

Ma...
Il mio percorso è un sentiero disseminato di indizi che mi portano alla libertà. 

In principio fu il mio desiderio di scrivere sul quadernino delle storie. Poi Malcom X, la prima lettura illuminante rispetto al tema dei diritti. Avevo undici anni. Ho letto la "Pamela" di Richardson, "I have a dream" di Martin Luther King. Ho letto tanti scritti sulla libertà, ho vissuto estati pedalando controvento ma sentendola scorrere sulla pelle, ballando e facendomi invadere dalle note della techno. Mi piaceva la techno. Ho sognato con "Sailor Moon" da ragazzina, e sognare significava essere libera di vivermi dentro e di costruire il mio mondo. Ho riso con le canzoni di Elio e le Storie Tese, con satire che tagliavano la testa alle parole. 
E poi, la scrittura come libertà. 

Taci
Poi senti "Taci". Echeggia, costruendo le sbarre di gabbie che ti obbligano a tacere, a cancellare, a smettere di creare mondi. Anche se non hai detto una roba incredibile. 
"Taci".
Eppure la matrice è la vagina libera di Eve Ensler. Vagine libere che possono essere amate e non vessate. 
"Taci."
Qualcosa si è spezzato. 
Aspetta il tuo turno poi quando, se  sarai famosa (mah!), potrai parlare di ciò che per altri è da censurare. La libertà come valore, come prezzo. Ma no, ferma. Non è questa la libertà. E, a volte, ci manca il sorriso. Perché anche ridere è libertà, qualcosa che libera la libertà. Il prezzo che si appone alla libertà con i compromessi è già un controsenso, aderendo al biondo che tinge il mercato di ovvio. 
Qualcosa si è spezzato.
Taci. 
No.
Scrivi. 
Sipario.     

2 commenti:

  1. Bellissimo post, mi è piaciuto molto anche il video recensione del tuo libro che intendo leggere presto.
    A bientot.

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  2. Ti ringrazio di cuore, Sophie. Se hai bisogno, sono qui... per la primavera, sto selezionando le mie letture da Mary Fisher in poi ;-). Questo post è nato come riflessione, visto il periodo... un abbraccio... Rob

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