martedì 28 novembre 2023

"Sporchi mondi incantati" di Alessandro Del Gaudio: otto racconti tra mistero e fantastico

Otto racconti per otto mondi incantati, corrispondenti a quelli in cui l'autore, Alessandro Del Gaudio, ha ambientato i suoi romanzi. Ma attenzione, perché l'incanto cela intrighi e fratture che chiamano i protagonisti a calarsi in situazioni torbide. Così la magia continua (a modo suo): ecco la recensione di "Sporchi mondi incantati" (Milos - PubMe).

"Sporchi mondi incantati": la trama
Bronson Joy e la sua indagine per scoprire l’origine di uno sterminato continente urbano; Ptah che sotto mentite spoglie nasconde la sua natura divina e cerca di stanare il terribile flagello che sta sterminando la sua stirpe; Fulvio Fox, fotoreporter impiccione che, come il protagonista di un noto telefilm, cerca di far luce su inspiegabili eventi in una Torino ai confini della realtà; Aran Spiridiano, detective alla omicidi di Grandeburgo incaricato di scovare l’origine di un morbo che miete vittime in uno dei quartieri più ricchi della città… sempre che di morbo si tratti; abbiamo poi Penny Loo, che si mette sulle tracce di uno spietato violentatore di prostitute e finisce per imbattersi in un misterioso venditore di liquori dai curiosi tratti albini; Fedor Kushinskj, ispettore di polizia chiamato a liberare il palazzo privato di un ricco funzionario dalla presenza di un fantasma, in una Bisanzio del futuro che orbita nello spazio profondo; e infine Zac Lander, che in una Roccabruna onirica si reca a un concerto jazz per incontrare un amico e si imbatte nel suo peggior nemico.


La recensione
Alessandro Del Gaudio è un bravo artigiano del fantasy e questa antologia lo comprova. Mostrare lati inediti dei mondi che hanno già abbracciato le sue storie più note, ci permette un'immersione che unisce mister e magia, con alcune incursioni nella fantascienza e nella distopia. 

La raccolta inizia con le indagini di Bronson Joy, una figura che ci ricorda gli investigatori malinconici e un po' ombrosi degli hard boiled anni Trenta. "Buon anno, Urbania!" si apre su un mondo immenso, in cui sembra difficile non perdersi. Un incontro sarà cruciale per il nostro protagonista, configurandosi, forse, come una svolta importante nella sua esistenza. 

Con "Apopi" entriamo nel pantheon egizio, avvicinandoci a una sorta di apocalisse annunciata, con un inatteso rovesciamento. La minaccia che incombe non stravolge però le abitudini di divinità in bilico, residenti nella Torino esoterica, città scelta anche per "Mulder" con riferimenti non casuali a "X-Files" e "Blow Up". Anche in quest'ultimo racconto ci troviamo al centro di un'indagine in cui la realtà acquisisce parvenze al limite del grottesco. 

In "Ci incontreremo solo di notte", Grandeburgo, con i suoi sotterranei animati da strane presenze, vede protagonista un amore misterioso e struggente che deve fare i conti con un orrore. In questa relazione resta qualcosa di sospeso, compensato dalla fascinazione esercitata dalla città. 

"Il veditore di sidro" ci riporta alle atmosfere delle fiabe in cui l'arrivo di un personaggio dall'aspetto bizzarro schiude le porte di un mistero da sondare. Colbert è sicuramente un personaggio curioso e sembra entrare nella vita della detective Penny Loo, in quel di Lumbert Town, non per caso. Con quale scopo?

"La stanza di Kasja", ambientato nel Bosforo è una storia di fantasmi tanto struggente quanto densa di misteri. Anche qui, troviamo un ispettore che s'immerge nel torbido di affari famigliari che si riveleranno meno semplici del previsto. 

Con "Rhum  Cooler" ci spostiamo su Roccabruna, anche qui con l'impressione di essere catapultati in un luogo ombroso con un detective che sembra uscito da un hard boiled a ritmo di musica. 

I racconti sono tutti collegati tra loro da un'atmosfera brumosa, un mood malinconico e cupo che affascina il lettore, portandolo nel cuore di misteri che non hanno nulla di scontato. La penna di Alessandro conferma impressioni già maturate: ha la capacità di tracciare scenari fantastici personali ma, allo stesso tempo, delinea personaggi dotati di una forte capacità introspettiva e di una ricchezza interiore che vanno ben oltre le rappresentazioni stereotipate. Una penna capace di ottime trovate ma sempre coerente nelle rappresentazioni e nelle atmosfere.

Per concludere
"Sporchi mondi incantati" è un viaggio nel fantastico che riprende elementi di altri generi, senza snaturarli. La penna di Alessandro Del Gaudio rappresenta una conferma: mai superficiale, attenta alla resa di dettagli, ma anche ferma nelle proprie intenzioni. Un'altra bella prova per lui, lettura consigliata.    

L'autore: Alessandro Del Gaudio
Nato a Torino nel 1974, lavora come bibliotecario e collabora a progetti di cittadinanza attiva nella periferia nord della città. In venti anni di attività letteraria ha all’attivo oltre una quindicina tra opere di narrativa mainstream e fantastica, e di saggistica. Numerose sono anche le collaborazioni in antologie nazionali.
Nell’ambito del fantastico ha pubblicato "Metallo d’Ombra" (Edizioni Il Foglio, 2012), "Lacrima d’Ombra" (Edizioni Il Foglio, 2014), "Aurora d’Inverno" (terza edizione riveduta e ampliata per Edizioni Starlight, 2018), "Tenebra Lux" (Edizioni Leucotea, 2018), "Anello d’Ombra" (Edizioni Il Foglio, 2019) e "Rintocchi di Clessidra" (self publishing 2020).
Per il mainstream l'autore è presente in libreria con "Italoamericana" (Edizioni Il Foglio, 2016) e "Il tuo nome" (Sereture, 2016), mentre è del 2011 il suo romanzo self "Aziza".
Nel 2019, con il suo romanzo "Tenebra Lux", si è classificato terzo al prestigioso premio di narrativa fantasy “Trofeo Cittadella”.
Maggiori informazioni sui suoi romanzi sono disponibili sulla pagina Facebook "L’Antro del Vespero. Il fantasy di Alessandro Del Gaudio".


Nessun commento:

Posta un commento