Ecco l'intervista all'autrice.
Benvenuta Giuseppina. Ci puoi raccontare qualcosa di te? Studi, lavoro, cosa ti piace, cosa non ti piace…
Ho sempre una gran difficoltà a parlare di me. Mi chiamo Chianese Giuseppina, ho 34 anni sono
laureata in sociologia, lavoro come impiegata amministrativa presso un’agenzia per il lavoro e vivo a
Volla, in provincia di Napoli. Attualmente sono incinta e a breve verrà al mondo la mia prima figlia. Non amo stare lì a elencare i miei pregi e i miei difetti, ma posso dire con sicurezza di essere una persona molto determinata e testarda. So essere sognatrice ma anche fin troppo obiettiva, non mi è mai
piaciuto illudermi. Mi piace tantissimo ascoltare gli altri, più che parlare di me, in quanto spesso sono
molto riservata e selezionatrice. Mentre per gli altri riesco a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno,
per me stessa lo vedo sempre da riempire, e la sfida stessa mi entusiasma. Credo che nella vita
non bisogna mai fermarsi, ma essere sempre alla continua ricerca di qualcosa che possa migliorarci o
renderci delle persone meno statiche possibili. Odio le convenzioni: il “fare o dire perché si deve” non
mi è mai piaciuto, preferisco l’originalità, quel restare sorpresa dalle piccole e inutili cose che valgono
più di quanto ci si potesse immaginare. Ognuno di noi dovrebbe essere dotato della capacità di
riscoprire le cose ovvie. Mi piace dedicare tempo più agli altri che a me stessa, anzi spesso quando si
tratta di dover stare al centro dell’attenzione provo una grave forma di imbarazzo. Aspiro alla giustizia
in ogni cosa, le disparità sono sempre stato un tassello dolente, vedendomi schierata sempre dalla
parte dei più deboli. Sono sposata da oltre 3 anni con mio marito Nicola e per più di due abbiamo
provato ad avere un figlio. Il sogno di scrivere un libro è nel mio cassetto già dall’età dell’adolescenza.
Ho sempre amato scrivere perché nella scrittura ritrovo me stessa, quella che non riesce ad esporsi così
facilmente agli altri. Non si tratta di nascondersi dietro le lettere, ma semplicemente ritrovarsi in una
sorta di comfort zona che mi permette di esprimermi come non riuscirei a fare a voce.
Ami e coltivi la scrittura fin dalla più tenera età. C’è stato un evento in particolare che ti ha portato a scrivere?
Sì, amo scrivere sin da piccola, eventi in particolare no, semplicemente avevo bisogno sempre di un foglio e una penna per poter esprimere al meglio me stessa, attraverso la scrittura riesco a raccontarmi, a far emergere quanto mi appartiene.
E per quanto riguarda le letture? Quali ti appassionano?
Amo tutto ciò che è scritto, ho iniziato ad avvicinarmi alla lettura a partire dai romanzi rosa che leggevo nell’età adolescenziale, sono passata da Federico Moccia a Fabio Volo in pochi mesi, poi mi sono innamorata dei libri della Fallaci partendo da “Lettera ad un bambino mai nato” fino a “Un uomo”. Pochi mesi fa ho letto d’un fiato tre libri di Joel Dicker e nell’ultimo periodo ho letto di Viola Marone “Il treno dei bambini”. Nessuno di questi mi ha dato l’impulso a scrivere in quanto l’idea di scrivere il mio romanzo nasce da l’esigenza di catapultare su un foglio bianco quanto stavo vivendo.
Arriviamo al romanzo, “La forza di un sogno”: quando e come è nato?
Il mio romanzo viene scritto pochi mesi dopo il nostro matrimonio, coincidendo con il periodo in cui io e mio marito abbiamo provato ad avviare una gravidanza. Il mancato successo dell’evento mi ha resa vulnerabile e avvertivo il disperato bisogno di dover sfogare con chi meglio mi sa ascoltare, il mio caro foglio bianco. Così iniziai a scrivere.
Quali sono i temi principali trattati?
La voglia di diventare genitori; l’egoismo nel provare dolore; la comprensione dell’altro; la procreazione medicalmente assistita; l’amore.
Chi sono i personaggi principali e di cosa sono in cerca?
I personaggi principali siamo io e mio marito, alla ricerca della genitorialità,
La scelta della narrazione in prima persona, dal punto di vista maschile, da cosa deriva? È stata una scelta complessa da gestire a livello narrativo?
Deriva dall'essermi resa conto di non essere la sola a protagonista di questa sofferenza; insieme a me c’era e c’è sempre stato mio marito, che non aveva un ruolo marginale in quanto uomo, ma andava considerato centrale quanto me, che da donna vivevo certe emozioni in maniera amplificata. Non è stato complesso da gestire, perché per me lui è come un libro aperto, dunque sapevo ogni suo minimo pensiero o paura. Quindi raccontare la storia attingendo al suo modo di guardare le cose è stato semplicissimo e spesso anche divertente
Che ruolo ha l’amore nella storia?
Un ruolo centrale, è il motore che tiene in vita la "macchina".
Quanto incide l’introspezione nello sviluppo delle vicende?
In realtà poco.
Dal punto di vista dello stile e delle tecniche, come hai lavorato? Che cosa hai evitato di fare e quali accorgimenti hai messo in campo?
Ho evitato di cedere al tecnicismo di alcuni processi, soprattutto per i capitoli che affrontavano aspetti più specifici della procreazione medicalmente assistita o dei diversi test a cui ci siamo sottoposti. Ho provato ad alleggerire alcuni argomenti per facilitare la fluidità della lettura. La stesura del romanzo è avvenuta come un vero e proprio diario di bordo in cui venivano annotate le varie vicende che hanno caratterizzato la nostra esperienza.
Questo romanzo segna il tuo esordio editoriale: hai avuto altre esperienze con racconti o altri generi, concorsi letterari o altro? E come lo stai vivendo?
No è la mia prima esperienza e la sto vivendo bene. Sono supportata e guidata da una casa editrice che mi accompagna in questo mio nuovo percorso.
Ci puoi parlare dei tuoi progetti futuri?
Al momento mi sto dedicando a fare la mamma a tempo pieno, sogno di scrivere ancora, ma al momento questo desiderio è in stand by.
Dal comunicato stampa
Chiocciola Edizioni presenta “La forza di un sogno” di Giuseppina Chianese Un debutto emozionante che esplora le sfide della vita familiare.
Chiocciola Edizioni è orgogliosa di annunciare la pubblicazione del romanzo d’esordio di Giuseppina Chianese, intitolato "La forza di un sogno", un’opera intensa e coinvolgente che racconta la difficile odissea di una coppia di neosposi nella loro ricerca di formare una famiglia.
Il romanzo esplora il viaggio di una coppia che, desiderando con tutto il cuore un figlio, si trova a dover affrontare numerose prove: dalle visite mediche alle preoccupazioni che accompagnano il lungo percorso verso la genitorialità. Ciò che rende il racconto particolarmente toccante è il fatto che la storia sia narrata dal punto di vista dell’uomo, una prospettiva originale che permette di entrare in profondità nelle emozioni e nei dubbi del protagonista.
Con una scrittura elegante e sensibile, Giuseppina Chianese offre al lettore un romanzo capace di trasmettere non solo le difficoltà del percorso, ma anche la speranza, la resilienza e l’amore che legano i protagonisti. "La forza di un sogno" colpisce per la sua forza stilistica, rendendo evidente il talento dell’autrice, che già al suo esordio si distingue per la capacità di raccontare tematiche delicate con grande intensità.
Giuseppina Chianese si afferma così come una nuova e promettente voce della narrativa italiana contemporanea, capace di rendere universale una storia personale e di emozionare profondamente il lettore.
“La forza di un sogno” è ordinabile presso più di 500 librerie indipendenti in tutta Italia e nello store online della Casa Editrice, www.chiocciola.store
Per maggiori informazioni o per richiedere copie stampa, contattare Chiocciola Edizioni : direttorechiocciola@gmail.com
Si ringrazia l'addetta stampa Simona Mirabello per il materiale fornito.
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