"E sta per finire un altro weekend". Cito una canzone degli 883, mentre il caldo entra dalla finestra della mia camera-studio.
Sono in attesa delle stelle, mentre leggo un racconto in cui ho ritrovato due errori. Due stupidi errori di incoerenza temporale.
Tempo presente che torna al passato. In quel momento pensavo al presente nel passato, a quei giorni di corse senza fine, cercando di realizzare il sogno che non si è mai realizzato.
Ci hanno cresciuto con eroi da riconoscere, con l'unione che ci rafforza, salvo poi...
... trovarci soli nell'immenso vuoto che c'è, tra cigarette and coffee. (cito due canzoni)
Abbiamo creduto troppo in qualcosa che è fuggito.
HO CREDUTO
Ho creduto troppo in qualcuno che ho amato e odiato e ancora amato.
Ho creduto troppo senza svendermi e vestendomi di semplicità.
Ho creduto che bastasse crederci (scusate la ripetizione).
Ho avuto idee calpestate, rubate.
Ho riso e pianto.
Mi hanno riso in faccia. Perché sei un'idiota, ma se ti vendi per il successo sei una puttana (anche al maschile).
Ho creduto troppo nelle persone.
Ho creduto troppo nelle fate.
Ho creduto nel valore di aiutare gli altri.
Ho creduto in tante cose, stupidamente.
Mi sono arrabbiata, inimicandomi persone che nemmeno si sono fermate ad ascoltarmi.
Mi sono sentita ripetere di non essere brillante, e poi il contrario. Nessuno sa che un timido sembra stupido, ma vede il mondo attraverso una lente. E se è sensibile, è un disadattato perché percepisce cose che altri non percepiscono, stando anche male.
Nessuno sa che la timidezza non è una malattia in un mondo in cui devi corrispondere al modello brillante-estroverso-sicuro.
Nessuno sa cosa significhi essere isolati perché si è considerati strani. Tim Burton nei suoi film lo racconta. mettendoci tanta magia.
Eppure, quando fai comodo, eccoli tutti lì.
Ho avuto un periodo di crescita, poi sono caduta, perché non ho piegato la testa ai compromessi. A un certo punto, però, qualche compromesso lo devi accettare, almeno per portare a casa uno stipendio. Lottando contro il mulino a vento del tuo caratteraccio.
E ORA
Credo che avrò la forza per risollevarmi, di indossare la maschera con le due chiappe, per non farmi schiacciare da chi si erge in tutta la sua superiorità.
Credo nei libri, nelle storie, in pochi amici rimasti.
Credo in questa sera di luglio, nelle cicatrici dell'anima fragile che, come ritenevano gli Antichi, ogni tanto se ne va a spasso.
Credo nel potere della magia.
E ora potete ridere di un'anima fragile che scappa via dal corpo, andando a zonzo, salvo poi tornare. E sognare.
Un nuovo racconto è uscito, presto uscirà il romanzo della svolta. Non sarà migliore, sono ancora troppo giovane per scrivere capolavori, se mai ne scriverò uno.
Ma l'anima fragile è ancora qui, avrà solo qualche maschera in più. E ballerà ancora.
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