lunedì 23 marzo 2020

Piccolo prontuario di scrittura creativa - "Pensare, scrivere, narrare: modi, tecniche e oltre" - Parte 4

Parole, trame e personaggi: fino a qua, tutto bene, compatibilmente alla natura e finalità di questo prontuario.
In questo capitolo intendo affrontare  altri temi caldi: dal punto di vista alle varie forme di dialogiche, passando per la differenza tra il raccontare e il mostrare.
In realtà ciascuno di questi argomenti meriterebbe un capitolo a parte, ma al momento voglio solo darvi delle dritte per arrivare alla pratica.



Racconta e mostra: le differenze
Un altro importante distinguo posto è tra raccontare e mostrare.
Ora la domanda sorgerà legittima: ma se scrivo un racconto o un romanzo, non racconto qualcosa?
La risposta è… ni. Già perché si racconta qual cosa, ma le differenze le fanno il modo con cui la narrazione si realizza.
E così parliamo di "Show, don’t tell", croce e delizia degli autori e degli editor.
Mostra non raccontare… come? Cosa?
Mi sto riferendo a un modo di narrare in cui, anziché riferire, si mostra quando detto.
Okay, ancora non è chiaro, quindi vi darò qualche regola e poi vi spiegherò in breve la differenza.

Ecco cosa dobbiamo fare per mostrare:
- Eliminare o limitare tutto quello che è concettuale;
- Scrivere le azioni concrete;
- Eliminare i termini astratti quali gli aggettivi; anziché scrivere che una donna è vanitosa, cerchiamo di mettere in atto azioni che mostrino la sua vanità ad esempio, guardandosi allo specchio, sistemandosi trucco e parrucco etc…;
- Usare dialoghi;
- Mettere in campo i cinque sensi.

Ora mi direte… ma questa tecnica rallenta molto la narrazione. Giusta osservazione.
Il mostrare deve essere alternato ai momenti di racconto. Ad esempio ci sono dei momenti in cui occorre riassumere una situazione, un evento del passato; in questo caso, il raccontato può  andare bene.
Fin qui… tutto bene? Lo "Show, don’t tell" non è facile e richiede molto allenamento. Ma vi assicuro che avvicina molto i lettori in  quanto è la tecnica più coinvolgente.
Ovviamente, tutto dipende dalle vostre intenzioni, dal tipo di racconto e lavoro; ma sicuramente ora più che mai la narrazione a 360° coinvolge il pubblico.
E lo fa parlare come parlano i nostri personaggi.

Parlando: soliloquio,  monologo, dialogo, discorso indiretto libero e non, flusso di coscienza
Parliamo di modi diversi di dare voce ai personaggi.
Andiamo a un elenco suddiviso in discorso diretto e discorso indiretto.

Discorso diretto
- Soliloquio: quando il personaggio parla a sé stesso senza rivolgersi a uno specifico referente.
- Monologo: anche in questo caso il personaggio parla da solo ma si rivolge a un interlocutore.
- Dialogo: il discorso coinvolge due o più personaggi

Discorso indiretto
- Discorso indiretto: un dialogo o discorso riferito senza i segni tipici
- Discorso indiretto libero: una forma mista in cui, pur mancano i segni del discorso diretto, sussistono elementi del discorso diretto.
Anche in questo caso, la scelta dipende dal taglio che volete dare al vostro brano.
Se volete dare un senso di immediatezza, il dialogo fa per voi. Se invece volete mettere in evidenza un momento importante per il protagonista o un personaggio, il monologo può essere perfetto; ma attenti perché va dosato bene!
Arrivati qui, possiamo parlare di stile.

Una scrittura, tante scritture: quale scegliere?
Il Novecento del secolo scorso ha portato molte rotture sul fronte artistico; la scrittura non ne è stata esente, puntando all’essenziale. Per non parlare della rivoluzione del web e dei Social: scrivere bene equivale a sapersi destreggiare con la sintesi. Tutto ciò ha e sta influenzando il modo di leggere e di scrivere.
Ma è indubbio che ogni scrittore ha un proprio stile. Ci sono penne istintive e penne razionali; penne ironiche e altre sarcastiche. C’è chi punta al dialogo, chi a spremute di cuore.
Per chi scrive opere creative è fondamentale, pur nella conoscenza delle tecniche, esprimere se stesso. Non esiste scritture creativa senza personalità e ogni scrittura creativa è tale in quanto unica e irripetibile. Essa esprime una persona, un’essenza; dunque che voi scegliate di essere minimalisti, piuttosto che visionari… sta a voi. L’importante è che dentro di voi sappiate attingere alle risorse che avete, ma che spesso, la quotidianità, gli schematismi che ci imprigionano, ci fanno scordare.
E con questo, vi lascio ad alcuni esercizi divertenti.

Esercizi: tante narrazioni per voi

I - Show, don't tell!

- Laura è una ragazza molto buona. Mostra la sua bontà.
- Alberto è un affermato chef. Mostra la sua ricetta top.
- Luca e Mary si amano. Mostra come.

II - Prendi il dialogo di un'opera di Pirandello e rendilo in forma di 
- Discorso indiretto: un dialogo o discorso riferito senza i segni tipici
- Discorso indiretto libero: una forma mista in cui, pur mancano i segni del discorso diretto, sussistono elementi del discorso diretto.

III - Prendiamo il nostro Alberto. Gli hanno appena comunicato il licenziamento. Provate a scrivere il suo discorso diretto libero in forma di:
- Soliloquio: quando il personaggio parla a sé stesso senza rivolgersi a uno specifico referente.
- Monologo: anche in questo caso il personaggio parla da solo ma si rivolge a un interlocutore.
- Dialogo: il discorso coinvolge due o più personaggi

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