martedì 21 aprile 2020

INTERVISTA - Laura Scaramozzino: dai racconti a "Screaming Dora", scrivere è studio, lavoro, costanza

Laura Scaramozzino è scrittrice, editor e
docente di scrittura creativa
Studio, lavoro, costanza. Per Laura Scaramozzino la scrittura non ha nulla a che vedere con la casualità. Autrice di "Screaming Dora" (Watson Edizioni), romanzo distopico che sta riscuotendo diversi consensi tra bookblogger e lettori/lettrici, Laura ci racconta il suo percorso autoriale.

Per Laura la scrittura è frutto di lavoro, impegno,
costanza
Ho conosciuto Laura grazie a Facebook. Oltre a essere molto preparata, ha una penna forbita, profonda e sensibile. Già nei post che pubblica possiamo cogliere la sua cultura, nonché la capacità di cercare di entrare nel cuore degli eventi per narrarli. La narrazione fa parte di lei e non solo per vocazione.
Ecco cosa ci racconta.

Ciao Laura, benvenuta su La Penna Sognante. Raccontaci qualcosa di te: la tua formazione, il tuo lavoro, le tue passioni, il tuo rapporto con la scrittura...
Leggo da quando ero piccola. All’età di otto anni i miei zii materni mi regalarono libri di Lorca, Dickinson e Calvino. Da lì ho cominciato e non mi sono mai fermata. Ho divorato la piccola biblioteca di famiglia, leggendo Pavese e Cassola. Poi, con il tempo, ho diversificato le mie letture ampliandole al fantastico e al noir. Ho cominciato a decostruire quello che leggevo e da questa metodologia di lavoro è nata la mia attività di editor e docente di scrittura. Ho atteso un bel po’ prima di cimentarmi io stessa con la pagina scritta. Volevo un bagaglio solido alla base del mio personale approccio con la scrittura.

Quali sono stati i passi che ti hanno portato alla pubblicazione?
Come dicevo, studio, lavoro e costanza. Ci vuole tempo prima di scrivere un testo lungo che sia davvero convincente. Soprattutto all’inizio.

Ed eccoci quindi a “Screaming Dora”: in quale scenario ci immetti?
Uno scenario all’apparenza utopico che si rivela man mano distopico. L’atmosfera vorrebbe essere un curioso connubio di antico e moderno. L’architettura liberty convive con l’assetto tecnologico. Le suggestioni dei primi del novecento si mescolano a un tempo proiettato cento anni in avanti rispetto al nostro.

Chi sono i personaggi e come li hai voluti caratterizzare?
I protagonisti sono due: Dora e Gabriele. Lei è una ragazza di quindici anni alle prese con un mistero da risolvere. È risoluta, umorale e combattiva. Ama la pittura del passato e ha un notevole senso estetico. Il coprotagonista è un ragazzo cervellotico e delicato. Razionale, ma profondamente sensibile.

Quali sono le influenze?
Leggo noir, horror, fantastico e letteratura non di genere. Sicuramente il romanzo risente delle influenze della distopia classica, ma anche del cinema più visionario e della pittura.

Che cosa rappresenta questo romanzo nel tuo percorso di autrice?
Una prima tappa per intraprendere un lungo e, mi auguro, soddisfacente percorso.

"Matera Nera"
Laura, sei anche autrice di racconti. Ce n'è uno (o più di uno) cui sei legata particolarmente? Per quale ragione? 
Ce ne sono diversi. Impossibile sceglierne uno. Facciamo così: seleziono il mio primo racconto distopico e il mio primo noir pubblicati. "La libertà del bisturi", contenuto in Materia Oscura, Delos Digital, a cura di Emanuela Valentini, e "Mani legate" che trovate in Matera Nera, a cura di Oriana Ramunno, edizioni Bertoni.

Non solo autrice, ma anche docente di scrittura creativa. Sappiamo che c'è ancora molto scetticismo su questa materia, all'estero rodata da anni e inserita nei programmi accademici. Tu come vedi la scrittura creativa? E da insegnante, come vedi il tuo ruolo?
La scrittura creativa è interessante per due questioni: insegna a decostruire un testo, e quindi a comprenderne meglio la struttura e le scelte stilistiche. In seconda istanza permette all’aspirante scrittore di introiettare in modo non meramente teorico metodi e codici che diventeranno strumenti utili in fase di elaborazione di un testo narrativo. Leggere è importante, ma come dico sempre, occorre destrutturare, scomporre e così comprendere al meglio i meccanismi di lavoro.

Progetti per il futuro?
Parecchi. Vari racconti per antologie. Una Distopia per ragazzi che dovrebbe essere pronta per l’anno prossimo e un romanzo breve fantanoir di prossima uscita.

Un sogno che vorresti realizzare?
Pubblicare con una casa editrice importante e di grande qualità.

Se vuoi aggiungere qualcosa...
Ti ringrazio innanzitutto per lo spazio che mia hai concesso. Invito chi volesse approfondire a seguirmi sulla mia pagina facebook. (clicca qui)
Un caro saluto.

"Screaming Dora" sta riscuotendo
diversi consensi
"Screaming Dora": la trama
Dora ha quindici anni e vive in una società futura che non conosce il dolore e l'invecchiamento. L'Apathoxina ha cancellato qualsiasi forma di sofferenza. Grazie al puntophone, un innesto biotecnologico inserito nel polso, gli uomini possono evitare qualunque situazione avversa e controllare le attività dei robot. Il sesso è regolato da programmi di Libero Accoglimento e la morte arriva dopo i cento anni attraverso il Programma di Accompagnamento Meditativo. Un giorno Dora ha un incubo terribile. Il padre la porta in un centro benessere in cui le viene iniettata una dose rafforzativa di Apathoxina. Ma dopo essere tornata nella villa liberty in cui vive inizia ad avere delle visioni e a pensare in modo ossessivo alla madre morta. Sempre più in ansia e incomprensibilmente libera dall'effetto del farmaco, Dora ricorda di aver sognato un misterioso quadro del passato. Un presentimento la porta a collegare la morte della madre all'opera. Decisa a far luce sul mistero chiede aiuto all'unica persona di cui si fida: il compagno di classe Gabriele. Grazie a delle memoproiezioni e a una vecchia favola piena di indizi, Dora e il suo migliore amico partono alla ricerca di verità nascoste...

Scheda tecnica del libro
Screaming Dora
di Laura Scaramozzino
Genere: Distopico
Casa Editrice: Watson
Anno: 2019
Link casa editrice: clicca qui

Nessun commento:

Posta un commento