mercoledì 8 aprile 2020

RECENSIONE - "Blood Curse" di Ilaria Brescini e Jessica Lombardi

Un nell'Urbanfantasy
E se, improvvisamente, la tua adolescenza venisse minata da una serie di eventi scatenati da segreti che non hai mai saputo? Accade in "Blood Curse" (DAE), urbanfantasy scritto da Ilaria Brescini e Jessica Lombardi, romanzo oggetto della recensione di oggi.

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"Blood Curse": la trama
Un nuovo anno scolastico sta iniziando e Richard Thompson, dopo l’ennesimo trasloco con la giovane zia Rebecka, si prepara ad affrontare il suo primo giorno nella nuova scuola.
L’inizio non è dei migliori ma, grazie al suo spirito ironico e sbarazzino, Richard riesce a integrarsi abbastanza facilmente all’interno del nuovo istituto: qui, infatti, conoscerà diverse persone tra cui Abigail, ragazza dolce e solare, e James, giovane alquanto stravagante ma alla mano. Il migliore amico di quest’ultimo, però, appare da subito tutt'altro che amichevole e sembra divertirsi a rendere la vita di Richard alquanto spiacevole: si tratta di Jared Bitterness, ragazzo cupo e misterioso, arrogante capitano della squadra di nuoto e… licantropo!
Nessuno, ovviamente, è a conoscenza di questo segreto, ma ben presto la vita di Richard sarà stravolta da strani incidenti e i due si ritroveranno costretti a collaborare, mettendo da parte le loro divergenze e svelando misteri che cambieranno per sempre le loro vite.
Cosa si nasconde dietro i penetranti occhi di Jared? Chi è davvero Richard? E soprattutto, quale verità unisce i destini dei due ragazzi?

La recensione

Il romanzo è narrato in prima persona, principalmente dai punti di vista alternati di Jared e Richard. Entrando nella loro testa, ne assumiamo anche le emozioni, i turbamenti legati all'età ma soprattutto alle questioni che attanagliano entrambi. Abbiamo a che fare con due, adolescenti, ciascuno portatore di un segreto che fin dall'inizio caricano il lettore di attesa e di curiosità.
I due sono molto diversi tra loro: Jared, bello, atletico, vincente e sicuro di sé; Richard, semplice, maldestro ma anche di buon cuore, orfano di genitori, costretto a doversi adattare periodicamente ai trasferimenti imposti dalla zia Rebecka; zia che ha l'affidamento del ragazzo con cui ha ormai instaurato il rapporto madre-figlio, malgrado la non clamorosa differenza di età.

La vicenda di "Blood Curse" apre con un incidente scatenante tipico del cinema e della serialità televisiva: l'arrivo dello straniero in città, ovvero Richard. Come da copione, l'impatto con il nuovo ambiente scolastico non è dei migliori; tuttavia il ragazzo, si metterà in gioco e inizierà a stringere amicizie, anche attraverso alcuni momenti di scontro. Tra questi, Jared, che lo aiuta anche scolasticamente, complice le notevoli doti di apprendimento. Tra i ragazzi nasce un legame molto forte e sentito, complici i misteri che entrambi recano, in maniera più o meno consapevole.

I riferimenti letterari, cinematografici e televisivi, sono molteplici: da "Twilight" a "The Vampire Diaries", passando per "Teen Wolf" e (per chi ha qualche annetto in più) "Buffy, l'Ammazzavampiri". Aggiungo anche le dinamiche di tanti Urbanfantasy Young Adult, con la scelta della narrazione in prima persona e dinamiche topiche e tipiche che le autrici hanno saputo fare proprie e sviluppare nella trama compiuta e solida.

A proposito della trama: Ilaria e Jessica sono riuscite a creare la giusta tensione, senza mai risultare scontate. I colpi di scena sono ben calibrati e dosati. Forse avrebbero potuto approfondire le backstory di Jared e di Richard - in particolare di quest'ultimo - di cui però emergono le personalità a tutto tondo. Anche il personaggio di Abigail avrebbe potuto avere uno spazio maggiore, ma considerando la scelta delle voci narranti, il tutto ci porta naturalmente a focalizzarci sui due protagonisti.

L'ambientazione americana resta minimale ma congrua. Le autrici sono riuscite a rendere le atmosfere di un contesto geografico senza cadere nella trappola dello stereotipo, rendendo il libro la classica "americanata"; questo grazie alla caratterizzazione data ai personaggi.

La scrittura è limpida, attenta alla resa dei dettagli, mai scontata. Le due penne si amalgamano, fluide, costruendo uno sviluppo di trama congruente e controllato. Come lettori entriamo nella testa dei personaggi, empatizzando con loro ma allo stesso tempo cogliendone le fratture dell'anima e seguendo il crescendo degli eventi da cui ci sentiamo coinvolti fino alla fine.

Per concludere
"Blood Curse" è un Urbanfantasy Young Adult che punta alla componente introspettiva senza però mai perdere di vista lo sviluppo della trama. Non è un romanzo costruito sugli stereotipi degli adolescenti americani, pur ispirandosi a numerose serie televisive e romanzi del genere; al contrario, è un romanzo dotato di una propria personalità, ricco di umanità, unita alla componente sovrannaturale. Trama ben strutturata, penne omogenee che delineano scenari coerenti. Tante anche le emozioni in ballo. Una lettura d'evasione coinvolgente, piacevole ma non superficiale.    

Vai all'intervista alle autrici: clicca qui

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