martedì 5 maggio 2020

RECENSIONE: "Di qua dal monte" di Ugo Cirili

Ivan è un giovane psicologo alle prese con le difficoltà legate alla professione, sia dal punto di vista pratico (in particolare, economico) sia da quello deontologico. L'incontro con Luca, giovane paziente in crisi, gli permetterà di entrare nei meandri della psiche individuale, consentendogli di pervenire a una serie di consapevolezze importanti anche per il suo vissuto. Questa, in breve, la trama del romanzo psicologico "Di qua dal monte" di Ugo Cirilli. Il romanzo è scaricabile a questo indirizzo: clicca qui

"Di qua dal monte" indaga i rapporti tra individuo e fede, passando per le vie contorte della psiche. Nella gestione della materia avvertiamo la competenza dell'autore che delinea con precisione certosina le dinamiche e le complicanze umane. Il tutto senza cadere in facili compiacimenti o senza utilizzare termini altisonanti. La componente psicologica si intreccia infatti con naturalezza al quotidiano di una Forte dei Marmi colta in diversi momenti della giornata, creando uno scenario totalmente credibile (e suggestivo). Ma cosa accade in questa vicenda?

Ivan, psicologo ligio al dovere, fidanzato con Emilia, riceve nel suo studio Luca, giovane che versa in una crisi esistenziale fortissima. Il ragazzo confessa al professionista di volersi fare prete, ma è in difficoltà in quanto nutre forti dubbi sulla sua fede. Ivan si interessa a lui al punto che interpella Don Claudio sulla questione.Tra i due nasce un rapporto di fiducia e di confronto che aiuta lo stesso Ivan a far luce su aspetti insoluti dell'esistenza. Intanto in Luca emergono le fratture che determinano le sue problematiche, in un crescendo di eventi che lasceranno tracce importanti nella vita dei personaggi.

Il romanzo non spicca per l'originalità della materia trattata, ma fin dall'inizio ci cattura, complice una scrittura scorrevole che parla alla testa e al cuore. L'autore sviluppa un intreccio discreto, anche se a volte troviamo slittamenti di punti di vista che rischiano di disorientare il lettore.

La costruzione della trama risulta compiuta e con un crescendo calibrato, anche se ci sono alcuni momenti non totalmente riusciti: ad esempio, la scoperta del colpevole dell'atto vandalico risulta un po' frettolosa e "scontata". Il finale stesso, pur se congruo, è arruffato nel momento in cui Luca incontra un personaggio (che non svelo per evitare lo spoiler) che scombina i suoi piani (anche qui non preciso per evitare lo spoiler).

Molto buona la costruzione dei personaggi, in particolare quelli principali. La figura di  Don Claudio spicca per la peculiarità con cui si pone rispetto ai suoi interlocutori (e al lettore). Interessante il rapporto psiche-individuo posto senza alcuna intenzione dogmatica. Azzeccato l'inserimento di personaggi quali Emilia, la fidanzata di Ivan, e i di loro amici. L'autore mette in evidenza anche un aspetto importante dei personaggi, legato alla nostra contemporaneità: il senso di precarietà che nella realizzazione di una propria attitudine troverebbe un traguardo effettivo. Un esempio è Emilia che lavora in un'azienda come segretaria, ma nel tempo libero compone canzoni. Tocchiamo insomma con mano la precarietà lavorativa e umana che caratterizza la nostra epoca.

Dal punto di vista stilistico la scrittura scava nelle questioni toccando nervi scoperti. Non cade nella retorica, soprattutto laddove il rischio è alto; parlo soprattutto dei momenti dedicati alla fede. C'è una visione contemporanea che si apre all'umano, ben oltre gli schemi ecclesiastici, e ciò è positivo. Il lettore segue il filo del narrato, ritrovandosi in situazione quotidiane credibili.

Per concludere
"Di qua dal monte" di Ugo Cirilli è un romanzo che fornisce spunti e chiavi di lettura interessanti sulle tematiche poste. Lo scavo psicologico compensa i difetti di trama e costruzione, complice una scrittura che arriva diretta al lettore. Piacevole e costruttiva, fa riflettere senza essere scontata, restituendoci anche le dinamiche di un mondo precario in cui l'individuo rischia di perdersi e di non ritrovarsi.

L'autore: Ugo Cirilli
Nato nel 1985 in Toscana, più precisamente in Versilia, laureato in Psicologia Cognitiva Applicata, si occupa della redazione di articoli per il web e della comunicazione promozionale. Nel tempo libere coltiva la sua grande passione: la scrittura di romanzi.

Il romanzo è scaricabile a questo indirizzo: clicca qui

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