Ecco la segnalazione: "Di draghi, di streghe, di pianeti lontani".
L'opera: "Di draghi, di streghe, di pianeti lontani"
Il volume presenta quattro racconti fantastici e fantascientifici scritti a quattro mani da una coppia di autori molto particolare. Si tratta infatti di padre e figlia undicenne, una coppia già pluripremiata in numerosi concorsi letterari. Si tratta inoltre di un libro ad alta leggibilità grazie all'utilizzo dell'Open Dyslexic, un font progettato per facilitare la lettura delle persone dislessiche.
Estratto
Egus
Kunkununzi e Ulli-munni erano in guerra da sei generazioni ormai.
Qualcuno aveva calcolato che durante la guerra erano morti sei milioni di Ulli-munni e almeno altrettanti Kunkununzi.
C’era chi diceva che la guerra non sarebbe mai finita, a meno che non avessero trovato entrambi qualcuno di più forte contro cui combattere.
E quel qualcuno alla fine era arrivato davvero.
Il suo nome era Egus, o almeno era così che si faceva chiamare. Era il più potente stregone che si fosse mai visto. Nessuno sapeva da dove venisse, né quali fossero i suoi scopi. Si sapeva solo che era poco loquace e che divorava tutto quello che gli capitava a tiro. Era comparso la prima volta su un campo di battaglia, proprio nel bel mezzo di uno scontro tra Ulli-munni e Kunkununzi. Una folgore si era abbattuta improvvisa al centro della piana dove si fronteggiavano i due eserciti. Gli Ulli-munni, più superstiziosi dei rivali, erano stati i primi a fermarsi. I Kunkununzi, in un primo momento invece, avevano continuato a lanciare pietre dalle loro cavalcature alate; poi, però, quando dalla nuvola di fumo era emerso lo stregone, il loro Capo Khon aveva lanciato un urlo e falcalli e falcalieri erano volati lontano.
Tutti tranne Khon che era atterrato a pochi passi dal mago.
Dall’altra parte del campo, re Uliman aveva ordinato ai suoi di serrare le fila, poi aveva rinfoderato la spada e fatto qualche passo in direzione del nuovo venuto.
Lo stregone non si era mosso. Gli occhi chiusi, la testa china sul petto, le braccia incrociate. Indossava una lunga veste, per metà bianca, come latte appena munto, e per l’altra metà nera come la notte.
Khon era stato il primo a rivolgergli la parola.
– Chi è tu?
Il mago era rimasto in silenzio.
– Cosa vuoi? – lo aveva incalzato Uliman col suo vocione profondo.
Lo stregone aveva emesso un lieve sospiro, poi le sue labbra si erano schiuse e due lucide serpi nere erano saettate fuori dalla sua bocca, avvolgendo entrambi in una stretta mortale. Un istante dopo la mandibola del mago si era slogata con uno schiocco sordo e l’orribile bocca aveva cominciato a risucchiare tutto quello che c’era sulla piana: alberi, sassi, cespugli, animali e, infine, gli urlanti guerrieri ulli-munni e i loro avversari, i fieri e valorosi kunkununzi. Erano finiti tutti nella gola dello stregone.
Scheda tecnica del libro
"Di draghi, di streghe, di pianeti lontani"
Autori: Luigi Giampetraglia, Federica Giampetraglia
Casa Editrice: Terebinto Edizioni
Pagine: 208
Anno: 2020
Prezzo di copertina: 15,00
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