"Il ritratto": la trama
Caterina Soavi ha quasi diciotto anni e vive in due realtà ed epoche diverse: a Versailles, nel 1657 e a Mantova, nel 1999. Sono davvero la stessa persona o si tratta di un gioco perverso della mente? Un mistero avvolge la morte della giovane cortigiana e la Caterina del presente sarà costretta e coinvolta a scoprire la verità prima del giorno del suo compleanno. L’inseparabile amica Anna, un affascinante psicanalista e altri personaggi l’accompagneranno in questa corsa contro il tempo. Amore, destino, amicizia e sospetto si intrecciano capitolo dopo capitolo, tenendo il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina.
La recensione
Mi sono completamente immersa in questo romanzo. Non soltanto per la scrittura, scorrevole e precisa, ma anche per la capacità che l'autrice ha di raccontare una storia molto articolata, con slittamenti temporali e richiami alla vita passata, in maniera totalmente credibile.
Un primo pregio sta nella trama: ben congegnata, con uno sviluppo accurato e l'attenzione ai dettagli, senza cadere nella pedanteria. L'obiettivo è lo sviluppo pertinente di una materia che non si incasella in un solo genere. In questo romanzo troviamo infatti l'elemento storico, il drammatico, il mistero, il paranormal e una buona dose di sentimenti; il tutto reso in un mix mai stucchevole. Inoltre il ritmo è ottimo e ben cadenzato.
Il secondo pregio è dato dalla scelta delle ambientazioni: Versailles per il passato, Mantova per il presente. Due luoghi apparentemente lontani ma capaci di stabilire un contatto, in linea con il rispettivo quadro storico. L'autrice è stata attenta, anche in questo caso, a rendere dei dettagli senza strafare, ma permettendo al lettore di entrare nei suddetti luoghi, vivendoli.
Terzo pregio: la delineazione dei personaggi, ben caratterizzati, grazie a dialoghi efficaci e tagliati su misura; aspetto, quest'ultimo, non scontato per autori al loro esordio narrativo. Aggiungo due personaggi principali, Caterina e Anna, cui ci si affeziona facilmente: bello il ritratto e i conflitti resi dalla penna in un modo che non è mai superficiale.
Qualche difetto? Uno: lo slittamento dei punti di vista, dovuti all'utilizzo di un narratore in terza persona onnisciente; a volte il passaggio di PoV da un personaggio all'altro risulta repentino. Ma a "raddrizzare il tiro" è la chiarezza narrativa dell'autrice, che consente al lettore di orientarsi.
Dal punto di vista dello stile, c'è un equilibrio nella scelta degli elementi narrativi e una forte attenzione alle scelte linguistiche, pulite ed eleganti. I registri si adattano alle esigenze espressive di ogni capitolo e non c'è un momento di piattezza. Il racconto è denso di emozioni che arrivano ai lettori, nitide e forti.
Per concludere
"Il ritratto" è un romanzo che può appassionare chi cerca una storia del mistero, anche romantica. Tiene attaccati alla pagina e regala molte sorprese. Una bella trama, ben sviluppata, una storia che merita. Un plauso all'autrice, ottimo lavoro.
L'autrice: Elena Vittorio Sinico
Elena Vittoria Sinico, è amante della scrittura fin da bambina. Nel 1999 inizia a scrivere il romanzo
“Il ritratto” e successivamente alcuni racconti. Non lascia da parte neppure la produzione poetica e,insieme all’associazione culturale “Sentieri di Poesia” di cui fa parte, promuove spettacoli teatralinei quali si fondono poesia, musica e danza.
Pubblica con due amiche poetesse l’antologia “Tre Civette sul comò”.
Attiva anche in campo cinematografico firma il testo e la regia del cortometraggio “Amore scritto” e partecipa alla sceneggiatura del film “5.9 la zona rossa” nella triste occasione del terremoto in Emilia.
Recita come attrice protagonista nel film documentario “La spada e la fede” e in “Being tomorrow”, remake del film “5.9”. Dopo aver ricevuto, a un concorso, il “Premio Speciale della Giuria”, con il suo romanzo “Il ritratto” decide, finalmente, di pubblicarlo e invia il manoscritto alla casa editrice Maglio di San Giovanni in Persiceto (Bologna).
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