Ciao Hillary, benvenuta. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao grazie per l’opportunità che mi state dando di farmi conoscere. Mi chiamo Hillary Ruggeri, sono una ragazza di 24 anni e abito a Telgate in provincia di Bergamo. Mi sento realizzata nella mia vita: lavoro come impiegata amministrativa nell’azienda dei miei zii ed è un lavoro che amo e che mi fa sentire soddisfatta.
Arriviamo al libro… da cosa nasce il titolo?
In passato tutti mi hanno sempre chiamato principessa e visto che ho dovuto affrontare diverse battaglie, ho pensato che “principessa guerriera” fosse il titolo che più si addicesse. Come sottotitolo ho messo “il mio ritorno dal buio” perché è stata la mia battaglia principale. Quel filo che mi separava dalla vita era sottilissimo.
Sulla tua storia: che cosa è successo?
All’età di nove anni ho subito un incidente chirurgico che mi ha resa disabile: sono stata in coma per sessanta giorni e otto mesi e mezzo in un centro di riabilitazione dove mi hanno rimessa in piedi.
La tua è la vicenda di una guerriera: contro cosa ti sei dovuta battere?
Sì… guerriera per tutte le battaglie che ho dovuto affrontare per il mio benessere psico-fisico. Poi ho dovuto affrontare “il muro del pregiudizio“ con i miei coetanei, mi hanno isolata completamente dai loro giochi e addirittura dalle loro conversazioni. Ero considerata “diversa”.
Perché hai deciso di scrivere questo libro? Qualcuno ti ha spronato o è nato da una tua iniziativa?
In passato molte volte mi è stato proposto ma ho rifiutato forse per pigrizia o forse per paura dicevo “Ma sai quante lacrime verserei”. Infine me l’ha proposto due anni fa una signora, mia vicina di letto in ospedale. Da lì ho iniziato a pensarci seriamente. Ho iniziato a scrivere una scaletta da seguire e man mano ad aggiungere gli argomenti.
La stesura è stata difficile?
La stesura è stata molto difficile soprattutto nel ricordare alcuni avvenimenti particolarmente dolorosi. C’erano attimi in cui dovevo staccare la spina da tutto perché avevo gli occhi pieni di lacrime e il cuore colmo di dolore.
Il tuo libro nasce dal desiderio di infondere forza e coraggio a chi vive determinate situazioni, in particolare a chi è stato vittima di errori medici. A chi, inoltre, è dedicato?
Sì, è dedicato in particolare a chi è vittima di errori o sta affrontando una dura lotta, ma è anche indirizzato a tutti per sensibilizzarli su certi aspetti e farli riflettere sulla propria vita, capendo le reali priorità.
Quanto è stato facile o difficile scegliere le parole giuste per raccontare la tua storia? Qualcuno ti ha aiutato?
Non è stato per nulla facile trovare le parole giuste ma ho semplicemente lasciato parlare il mio cuore. Ho usato la semplicità senza cercare parole particolari: è un libro che possono leggere grandi e piccini. Dopo averlo scritto mi sono appoggiata a una editor che mi ha aiutato a rielaborare alcune frasi e a suddividere i capitoli
Adesso che l’hai pubblicato, come ti senti? Che cosa significa avere scritto questo libro?
Sono molto orgogliosa di infondere forza e coraggio, ma soprattutto sono contenta di riuscire a trasmettere un messaggio importante, invitando i lettori a un momento di riflessione personale.
Quanto la scrittura ti ha aiutato a rielaborare certe situazioni e stati d’animo?
È stato molto difficile ricordare momenti dolorosi che avrei preferito accantonare, invece in questo modo ho potuto affrontarli una volta per tutte. Alla fine è come se mi fossi liberata di un peso che portavo da diversi anni. Ho pianto tantissimo nello scrivere, ma mi sono anche sfogata e adesso mi sento meglio. Mi sento pronta a lasciarmi alle spalle tutto questo.
Hai mai scritto qualcosa prima?
No mai.
Che rapporto hai con la scrittura e con la lettura?
Non ho grandi rapporti nel senso che leggo pochi libri per colpa della routine quindi leggo nei momenti dove sono in totale relax.
Ci vuoi parlare di tuoi progetti futuri? Cosa sogni, cosa vorresti realizzare? Che cosa, invece, ti lasci (vuoi lasciarti) alle spalle?
Voglio e spero di lasciarmi alle spalle tutte le vicende dolorose del passato ma anche il rancore e le delusioni delle amicizie finite. Credo che il futuro sia migliore ma soprattutto spero di riuscire a costruirlmelo a poco a poco. Vorrei trovare qualche amicizia vera, qualcuno su cui possa realmente contare, oltre alla mia famiglia che non mi ha mai abbandonato è mai lo farà. Se mai dovessi trovare l’amore... questo non lo so… solo il fatto di trovare un amico che mi voglia bene è già un grande traguardo per me.
La famiglia e il lavoro per me sono stati elementi fondamentali, delle colonne portanti dei quali ancora vado molto fiera. Il messaggio che vorrei emanare attraverso questo libro, è quello di far capire alle persone, che nonostante la disabilità, siamo in primis delle persone con delle peculiarità, ed è per questo che una persona non può essere emarginata per i suoi difetti fisici. Nonostante i limiti oggettivi, alla fine si può essere delle persone normali con sogni ed ambizioni come tutti i ragazzi e le ragazze della mia età.
Il libro
"Principessa Guerriera: La mia lotta per tornare dal buio"
di Hillary Ruggeri
Genere. Autobiografia
LINK acquisto: clicca qui
Nessun commento:
Posta un commento