Come possiamo raccontare i cinque sensi?
Vista, gusto, tatto, olfatto, udito. Quando eravamo bambini non sono mancate le storie dedicate per educarci ai cinque sensi, in modo divertente. Disegni, filastrocche, storie che raccontano le loro funzioni. Una volta comprese tali funzioni, arriva anche il momento delle narrazioni.
Esempi.
Sento un odore acre.
Assaggio un dolce delizioso.
Ascolto una canzone emozionante.
Tocco la spugna, è ruvida.
Osservo una bella ragazza.
Tutte queste esperienze sono designate utilizzando degli aggettivi e fin qui tutto è corretto, in linea generale. Ma queste frasi risultano un po' piatte nel contesto di una narrazione. Come posso tradurre in modo più coinvolgente l'odore acre? Perché la ragazza è bella? Come posso trasmettere la ruvidezza? In che senso la canzone è emozionante? E il dolce è delizioso... ma per quale ragione?
Quando scriviamo, poniamoci delle domande per estendere l'esperienza dei sensi al lettore, in modo da renderla dal punto di vista narrativo. A questo punto, mi avvarrò di una descrizione? La soluzione è buona, ma si può fare un passo ulteriore.
Scrivere i cinque sensi in cinque punti
1) Prima di scriverla, visualizzare o provare direttamente l'esperienza, per poi prendere appunti.
2) Lavorare sugli aggettivi in modo da tradurli visivamente
3) Trasmettere le reazioni e sensazioni fisiche connesse all'esperienza
4) Condividere l'aspetto emotivo, raccontando gli stati prodotti dall'attivazione del senso o dei sensi in una determinata situazione
5) Non banalizzare l'esperienza.
Per ulteriori info: CORSO DI SCRITTURA CREATIVA A MODENA – dal 20/09/2023 al 29/11/2023 – Cassetto culturale
Nessun commento:
Posta un commento