"Le sue labbra erano il marchio indelebile di un passato macilento in cui il Saut du Chat si riduceva a un assalto urbano.
Quelle sono le labbra di Lubiana. Silenzi trincerati dietro lo splendore di una gamba tesa."
Il boss sorseggia la sua acqua frizzante. All'esterno, la pioggia scroscia, portando nel locale una ragazza raggelata nel suo impermeabile giallo-canarino.
"Non ho ben capito questa storia degli assalti urbani."
Ma il resto è lampante. Giulia, Lubiana, il locale e la voglia di partire per Bologna per saperne di più.
Massimo si liscia le guance.
"Vuoi sapere altro della tua amica? O ne hai già abbastanza?"
Ho i pugni in tasca e un fremito al labbro superiore che si alza a scatti in maniera impercettibile. La tentazione è quella di indagare sul passato di Lubiana. Ci sono troppe cose che non mi tornano, ricordando la cena prima della partenza, lascio Trimalcione a servire tigelle mentre Massimo stringe la mano a Giulia. Giulia la seconda diva. Lubiana aveva conquistato il pubblico ma Giulia le aveva aperto le porte del successo.
La ragazza-Canarino abbassa il cappuccio scoprendo i riccioli dorati e gli occhi inconfondibili del successo obnubilato.
Ho un sobbalzo che spinge Massimo a volgersi seguendo la traiettoria tracciata dal mio sguardo. Il circolo si crea dal mio, arriva al suo e poi si chiude in quello della nuova arrivata.
Giulia esita a togliersi l'impermeabile. Fa un passo indietro, verso la porta, l'impermeabile gocciola gli istanti che scandiscono l'indecisione sul volto tirato. Un uomo tarchiato le passa davanti, si ferma la indica sorpreso.
"Ma lei è Giulia!"
La giovane interrompe la circolarità degli sguardi per rispondere all'ammiratore che nel frattempo ha tirato fuori lo smartphone. Lei accetta il selfie togliendosi l'impermeabile e sfoderando un sorriso perlaceo. E' incantevole anche se l'espressione è segnata dalla preoccupazione.
L'uomo tarchiato la ringrazia, lei si china per la bisou.
"Non sa quanto la ammiro" dice il tizio "Spero che torni presto a ballare!"
"Purtroppo, signore, al momento la produzione ha sospeso le prove del musical."
"Era Grease, giusto?"
"Sì, ma sono mancati alcuni soldi per pagare il cast."
"E tu avresti dovuto essere Sandy?"
"No, Rizzo." abbassa la fronte spaziosa "Non so quando riuscirò a tornare a ballare."
Giulia si ferma, negli occhi le lacrime sospese come in un mare che non vuole essere di sale. L'ammiratore si defila ridando seguito alla circolarità di sguardi da cui le lacrime non possono sfuggire.
Non è più la donna sicura che giurava amore a Massimo. Ora è solo l'ombra di una silfide silvana.
Alla fine, si avvicina al nostro tavolo. Indossa un paio di leggins e un maglione grigio come le nuvole che passano veloci nel cielo. Soltanto quando è vicina, noto l'incedere zoppicante.
Massimo la accoglie con un bacio sulla guancia, io sposto la borsa dalla sedia per farle spazio.
La pioggia è strana: ti porta le persone di cui stavi parlando fino pochi minuti prima. Te le porta bagnate di cielo ed è come se fossero le lacrime che hanno versato dopo essere inciampate in un ostacolo. Il piede incastrato duole, il legamento cede, un urlo, lacrime. Una carriera in frantumi, nella caduta di una stella. E nessuno sa chi ha lasciato l'ostacolo sulla scena, proprio dove
E la promozione di Lubiana.
"A pensare male..."
Lo sto per dire ma copro i pensieri con un "Come stai?" per attutire le ostilità che leggo sul suo viso trasparente.
Giulia sa chi sono ma questo non le impedisce di sorridermi. E di piangere cantando Gloria. Ma Gloria è andata via, Gloria ora è Lubiana e ora non so più chi sia la mia migliore amica.
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